Le nuove missioni furia, che ci vedranno difendere il villaggio di Kamura, sono davvero interessanti e mantengono alta l’attenzione con un ritmo intenso
Oramai sapete tutto delle battute di caccia, ma giganteschi bestioni erranti non sono l’unico problema per Kamura: il villaggio vive nella costante paura della furia,
un evento cataclismico durante il quale i mostri si scatenano all’unisono in un assalto omicida, minacciando di cancellare definitivamente la comunità dalle mappe. Tra gli abitanti e l’estinzione ci sono i cacciatori, che nelle cosiddette missioni furia dovranno darsi da fare per arginare l’assedio durante una serie di ondate di difficoltà crescente. L’azione si svolge alle porte di Kamura in perfetto stile tower defense:
i mostri non devono sfondare l’ultima linea di difesa, e per impedire la loro avanzata i cacciatori possono utilizzare apposite postazioni per disporre trappole o innalzare strumenti difensivi da utilizzare di persona o affidare nelle mani della CPU.

Ci siamo quasi: il contrattacco è scattato e il morale del villaggio è alle stelle. Ancora un po’ e respingeremo la furia, almeno per il momento.
Nel frattempo, le belve attaccano seguendo diverse strategie: c’è chi combatte selvaggiamente cercando di eliminare i cacciatori e distruggere le strutture, chi dispensa caos dall’alto bombardando l’area con proiettili e chi invece va dritto al sodo, prendendo di mira le fortificazioni per sancire il game over. È una nuova tipologia di missioni davvero interessante che mantiene alta l’attenzione con un ritmo intenso, dettato dalla ferocia degli assalitori e dalle dinamiche difensive che aumentano di efficacia con il proseguire dello scontro. Se inizialmente le opzioni saranno limitate a qualche balestra e a una manciata di esplosivi, macellare il nemico consentirà di schierare cannoni, mitragliatrici Gatling e altre follie, fino a scomodare i pezzi grossi del villaggio che faranno capire a Diablos e soci chi è che comanda da quelle parti.
PASSO DOPO PASSO
Occhio, perché a capo della furia potrebbe esserci un Apex, ovvero un mostro veterano che darà filo da torcere anche ai cacciatori più esperti, causando danni altissimi e infervorando i suoi simili. Si tratta di nemici fenomenali e il primo incontro con loro avverrà in occasione della missioni di alto grado, un momento importante nel processo d’apprendimento che vi porterà ad abbracciare tutta la complessità di Monster Hunter Rise.

MONSTER HUNTER RISE HA IL PREGIO DI VELOCIZZARE L’ITER CHE CI PORTA AL FATIDICO SCONTRO
È un gioco che sa accogliere i novellini, tagliando corto e velocizzando l’iter che porta ai momenti più galvanizzanti, ovvero gli sconti con esseri colossali. Ricordate quando perdevate decine di minuti cercando l’avversario tra spostamenti, bevute di psicosiero e saluti alla mongolfiera, nella speranza che il felyne aviotrasportato rispondesse segnalando la posizione del bersaglio? In Monster Hunter World tutto questo è stato sostituito dalla ricerca delle tracce e dalla scia luminosa degli insetti guida, ma
ora il nemico è già perfettamente visibile sulla mappa all’inizio della missione, pronto a ricevervi a fauci aperte. Lo spostamento è ora più celere, non solo per la presenza di diversi campi base dove teletrasportarsi e riorganizzarsi come avveniva in World, ma anche per
l’introduzione dei Palamute, i fedelissimi cani da guerra cavalcabili con cui tallonare la preda in un battibaleno.
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