No More Heroes 3 – Recensione

Switch

L’elemento free roaming di No more Heroes 3 è francamente anacronistico, senza troppi giri di parole

Tutto molto bello, ma quello che gravita attorno alla lotta non convince allo stesso modo. Santa Destroy è tanto grande quanto vuota, ricca di pareti invisibili, architetture elementari e clipping assortito, ovvero tutto quello che non vorrei vedere in un videogioco nel 2021. A tal proposito il lento caricamento delle texture non aiuta affatto, una mesta caratteristica che a volte conferisce al gioco un look da PlayStation 2 e rende per certi versi ridondanti le t-shirt progressivamente annesse al guardaroba di Travis. Per la serie: puoi indossare quello che vuoi, tanto il motivo rischia di apparire sfocato e indistinguibile! Scherzi a parte, ho sempre preferito lo stile alla mera conta poligonale, ma l’elemento free roaming di No More Heroes 3 è francamente anacronistico, senza troppi giri di parole.

GIRA E RIGIRA

Certo, mi rendo conto che Switch (o Wii, considerando che la libera esplorazione era il comune tallone di Achille anche nei due capitoli precedenti) non possa essere il primo hardware che viene in mente quando si tratta di dipingere credibili scenari open world, ma stiamo parlando pur sempre della macchina che ci ha regalato Breath of the Wild, inoltre il look spartano della mappa è solo la prima metà del problema. L’altra è rappresentata dalle attività di contorno, blande e ripetitive: ci sono gabinetti da sturare per disporre di nuove posizione di salvataggi o pantani popolati da alligatori che attendono un baldo eroe capace di ripulirli da rifiuti vari, ma complessivamente il loro numero è ridotto e il livello di sfida resta comunque tarato verso il basso, sebbene nuovi livelli di difficoltà si rendano disponibili completando più volte le prove.

No More Heroes 3 Recensione

Questo velocissimo clone di Chase HQ è probabilmente il sottogioco migliore.

In questo contesto, la prospettiva di ripetere sfide e sottogiochi a oltranza accumulando il denaro necessario per pagare l’accesso al match successivo rischia di diventare una seccatura dal retrogusto di mero riempitivo, un male purtroppo necessario visto che, con sole venti posizioni da scalare prima di arrivare in cima alla classifica, il gioco sarebbe durato un’inezia. Allungare il brodo diventa dunque una necessità per garantire una longevità che si assesta comunque attorno alle otto ore in una run “normale” (niente spoiler ovviamente) a seconda dell’abilità e della voglia di andare a caccia di collezionabili.

In Breve: No More Heroes 3 è una gloriosa boss fight, spettacolare, divertente e fuori di testa, contornata però da un open world davvero blando. Se siete fan di Travis resta un gioco consigliatissimo (del resto i precedenti capitoli adottavano una struttura molto simile), ma tutti gli altri farebbero bene ad attendere un calo di prezzo.

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Nei combattimenti – complici le ridotte arene – la fluidità è rimarchevole, ma i fotogrammi al secondo scendono sensibilmente durante l’esplorazione, assestandosi sui 30 fps con risoluzione dinamica. Fortunatamente la direzione artistica rende tutto più appetibile.

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Pro

  • Scrittura, personaggi e atmosfera in puro stile Goichi Suda / Sistema di combattimento spettacolare e divertentissimo / Carisma, umorismo e personalità a palate!

Contro

  • L'esplorazione di Santa Destroy è deludente / Tutto quello che gravita al di fuori del combattimento poteva essere progettato assai meglio.
8.2

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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