Sword Art Online: Fatal Bullet - Recensione

PC PS4 Xbox One

Sword Art Online: Fatal Bullet mette da parte le ambientazioni fantasy tanto care ai fan di Kazuto “Kirito” Kirigaya, spostando l’azione da Aincrad verso i server di Gale Gun Online. Un gioco decisamente diverso, privo di fatine che svolazzano su bucolici scenari ma ricco di armi da fuoco di ogni tipo e dimensione, da imbracciare per avere la meglio in quello che pare un mondo postatomico. Al contrario dei precedenti giochi legati al marchio Sword Art Online, stavolta potremo creare un personaggio tutto nostro, partendo dall’aspetto fisico e plasmando la sua crescita, distribuendo i punti guadagnati a ogni passaggio di livello.

ANIME SHOOTER

Andando subito al sodo, Sword Art Online: Fatal Bullet è una sorta di Phantasy Star Online con un’enfasi su fucili e bazooka: si mette assieme un gruppo scegliendo tre compagni da una fittizia lista amici (stiamo pur sempre parlando di un simulatore di MMORPG) e si va in giro in macro aree popolate da nemici a caccia di esperienza e loot possibilmente raro, e cercando di risolvere quest di vario tipo. Una volta tornati a casa si fa il punto dell’esperienza e dei guadagni, si sale di livello e via a far spese folli nelle strutture che vi aspettereste da un gioco simile.

Nonostante tutto sappia innegabilmente di già visto, Sword Art Online: Fatal Bullet cerca comunque di dire la sua grazie al traino della licenza, che permette di incontrare personaggi già conosciuti (c’è anche Kirito, naturalmente), declinati in un inusuale contesto militare. A questo si aggiunge una presentazione discreta capace di catturare il character design della serie con un buon uso del cel-shading e dell’Unreal Engine 4, che permette di godere dell’azione senza rallentamenti di sorta e di una fluidità raggiunta anche in virtù dello scarso dettaglio dei fondali, sia dentro che fuori dai dungeon. A seconda della vostra sopportazione, il sonoro rischia invece di qualificarsi come un vero e proprio castigo, con le squillanti voci femminili che mi hanno spinto ad azzerare il doppiaggio in preda a una crisi di nervi.

sword art online fatal bullet recensione pc xbox one ps4

Fatal Bullet è una sorta di Phantasy Star Online con un’enfasi su fucili e bazooka

La vicenda inizia durante il primissimo giorno di gioco del protagonista, spinto a creare un account in seguito alla richiesta dell’amica di vecchia data Kureha. Complice la fortuna del principiante (senza cui non sei nessuno, nel mondo degli anime), il nostro alter ego incontra e acquisisce durante la prima partita ArFA-sys, un’Intelligenza Artificiale avanzatissima, talmente rara da essere desiderata da qualunque altro giocatore di Gale Gun Online. ArFA-sys è praticamente un plot device su due gambe, il motivo per cui si metteranno in moto gli ingranaggi della narrazione; può essere definita nei suoi tratti somatici attraverso lo stesso editor usato nella creazione del protagonista e, come lui, sarà affidata alla nostra completa gestione, permettendoci di decidere su quali parametri focalizzare i punti esperienza e il relativo equipaggiamento, composto da due armi intercambiabili e set di abilità e gadget. Giocando online, è possibile unirsi a lobby composte da quattro giocatori, dove ogni membro porta con sé la propria ArFA-sys: in questo modo ci si può lanciare all’attacco dei boss raggiunti nella modalità storia con plotoni composti fino a un massimo di otto unità a caccia di gloria e materiali rari, con cui migliorare l’arsenale o far creare costumi esclusivi da Asuna.

DEMENZA ARTIFICIALE

Andando avanti nella storia sarà inoltre possibile vestire i neri panni dei Kirito nel cosiddetto Kirito Mode, una vera e propria modalità parallela completamente opzionale dove regolare i conti contro Sterben nel torneo PvP Bullet of Bullets. Dura decisamente poco e permette di sbloccare una configurazione esclusiva dove usare contemporaneamente pistola e spada laser, quindi il gioco vale la candela anche se odiate visceralmente il protagonista della serie.

sword art online fatal bullet recensione pc xbox one ps4

Fatal Bullet vuole giocare a fare il MMORPG ma, dialoghi a parte, non riesce a trasmettere questa sensazione

Le armi si distinguono in otto diverse tipologie: ognuna necessita di appositi proiettili e a ciascuna possono essere abbinate determinate abilità di supporto, sbloccabili salendo di livello e raggruppabili in appositi set, attivabili con i tasti dorsali. I gadget comprendono gingilli come granate, kit di pronto soccorso e mine, e devono semplicemente essere acquistati negli appositi negozi senza la necessità di soddisfare requisiti vari. Anche loro vanno organizzati in set, ma la buona notizia è che non si tratta di oggetti “usa e getta” e possono quindi essere sfruttati a oltranza, al termine del periodo di cooldown. È un sistema ricco di sfaccettature che permette di avere build piuttosto differenziate e complesse, ma è parzialmente rovinato dall’idiozia che pervade ogni forma di vita artificiale presente sui server di Gun Gale Online. I nemici sono praticamente cerebrolesi, con pattern di attacco basilari e poco stimolanti, mentre i compagni sono pippe clamorose, non importa il loro livello. Si confermano utili principalmente per i buff e per il valore fortuna (obbligatoria per mettere le mani sul loot più pregiato), ma sono assolutamente inetti per tutto il resto, specie quando restano immobili e inebetiti o si ostinano a correre contro una parete senza motivo. Non aiuta il fatto che il protagonista sia il solo a disporre di una sorta di rampino con cui scavalcare mura e proiettarsi verso l’alto, lasciando i tre ebeti al loro destino mentre ci occupiamo di ripulire da soli l’area! Conclude il tutto un sistema di copertura appena funzionale (non è possibile sporgersi per far fuoco dai ripari, per dire) che non tradisce l’indole ipercinetica di questo sparatutto in terza persona votato al movimento continuo, tra scatti, capriole evasive e il generoso reticolo che permette di far fuoco in spensieratezza, affidandoci alla mira automatica senza eccessive raffinatezze negli scontri a corto raggio.

Meritevole il capillare sistema di teletrasporto, che permette di fare scorte e tornare in azione in un lampo, una volta domato il macchinoso menu. Oltre ai punti di interesse sparsi nelle macro aree, anche i singoli dungeon sono dotati di numerosi terminali di teletrasporto che verranno attivati una volta raggiunti, permettendo per esempio di riprovare lo scontro con un boss in un paio di click, evitando scarpinate e combattimenti indesiderati.

Concludo con un’osservazione personale. Sword Art Online: Fatal Bullet vuole giocare a fare il MMORPG ma, dialoghi a parte, non riesce a trasmettere questa sensazione: un risultato che, invece, una compilation come .hack//G.U. Last Recode centrava in pieno, con tutto quello che c’era al di fuori di The World tra filmati, forum e siti web, falsi come una banconota da due euro ma romanticamente “autentici”.

Sword Art Online: Fatal Bullet non è un brutto titolo: Dimps è uno sviluppatore capace e il suo ultimo nato non presenta particolari punti deboli nella realizzazione. Ciò che non convince è lo schema di gioco generico e privo di grinta, anche per colpa di nemici e compagni digitali decisamente e platealmente cerebrolesi. La cosa migliora se si affrontano le avventure proposte assieme ad altri amici umani (esiste anche il PvP, per i più motivati), ma francamente non più di tanto. Sword Art Online: Fatal Bullet è quindi il classico prodotto destinato a piacere ai fan del materiale originale, ma niente più.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Graficamente il cel-shading fa il suo lavoro.
  • Sistema di sviluppo vario e personalizzabile.

Contro

  • I.A. ridicola.
  • Estrapolato dalla licenza, resta uno sparatutto in terza persona dozzinale.
7.1

Buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

Password dimenticata