Toss! – Recensione

VR

Forse vi era sfuggita l’opera prima del trio che costituisce Agera Games, ma eccoci qua come al solito a intervenire in vostro soccorso. Vi raccontiamo cos’è Toss!, platformer che prende alcuni concetti da Gorilla Tag per elaborarli poi a modo tutto suo.

Sviluppatore / Publisher: Agera Games / Vertigo Games Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Leaderboard PEGI: 3 Disponibile su: PSVR2, Meta Quest, Steam VR, Vive Port Data d’uscita: 7 settembre 2023

Arrivano così, senza che te le aspetti, queste esperienze VR che danno il meglio senza cercare di fare troppo o di replicare gli stilemi dei videogioci non-VR, ma concentrandosi su specifici aspetti che hanno davvero senso solo nella realtà virtuale.

Non è un caso che i titoli che continuo a tirar fuori anche a anni di distanza dall’uscita originale siano Pistol Whip e, soprattutto, Beat Saber. Potrò dire lo stesso di Toss! tra un lustro o più?

TOSS! A BANANA FOR YOUR MONKEY

Non me ne vorrà Jeskier per aver piegato una delle sue migliori canzoni (anche se “Burn, Butcher, Burn” rimane il suo capolavoro) a esigenze editoriali, ma sarebbe proprio lui il primo a ammettere che le licenze poetiche devono avere la priorità sulla fredda realtà, quindi procediamo oltre. Toss! ci mette negli agili panni di un’astroscimmia, il cui razzo spaziale è precipitato su un curioso pianeta. Curioso perché non esiste alcuna forma di vita, per non parlare di società organizzate che possano aiutarci a rimettere in sesto il nostro mezzo, ma per qualche curiosa coincidenza, le varie componenti dell’astronave si trovano in fondo a lunghi percorsi acrobatici mantenuti in maniera impeccabile.

Moss!

Zompare di ramo in ramo raccogliendo banane. Bella la vita!

Per questo motivo, non abbiamo altra scelta che intraprendere l’itinerario che ci porterà a recuperare tutti i pezzi che ci servono a riprendere il nostro viaggio galattico. Ogni “mondo” di gioco è composto da una decina di livelli indipendenti da completare in sequenza, in cui ci muoviamo sfruttando il movimento delle braccia per gettarci da una piattaforma all’altra. Intorno a noi regna il vuoto assoluto, e se manchiamo una presa dovremo riprendere dall’inizio. Il meccanismo di moto ricorda molto da vicino quello di Gorilla Tag, titolo indipendente di grande successo di Another Axiom. Lo svolgimento del gioco invece è molto diverso, sia perché i quadri di Toss! sono sospesi nel vuoto, sia perché l’obiettivo è di raggiungere un punto finale e non di catturare altri giocatori in fuga. Vorrei che fosse molto chiaro un concetto: il sistema di movimento è una figata. Ne sono così convinto che penso che ogni tanto potrei ripetere questa frase, giusto per assicurarmi che sia evidente anche ai più distratti: il sistema di movimento è una figata. Ma cosa lo rende così bello? Per primissima cosa, la naturalezza: chiunque può prendere in mano Toss! e cominciare a giocarci. Ho provato questo platformer su Meta Quest 2, e il tracciamento dei controller gode di una precisione pazzesca. Non solo questo, ma anche il banale gesto di rilasciare il grilletto si è sempre fatto notare per non farsi notare.

Vorrei che fosse molto chiaro un concetto: il sistema di movimento è una figata

Controinutivo? In realtà il concetto è semplice: queste cose tendono a passare inosservate finché funzionano alla perfezione, ma appena ci sono delle piccole imprecisioni, il livello di immersione e la qualità dell’esperienza ne risentono parecchio. In Toss!, per fortuna, è tutto molto fluido. Oltre a esso, man mano che giocavo mi sono accorto che l’atto della presa era stato implementato in modo più preciso e realistico di quello che credevo: mi viene abbastanza difficile da spiegare, ma, in sostanza, se ci si immerge davvero nel personaggio e si tengono le mani ogni volta nella posizione e nella direzione più adeguata a fare presa su un oggetto, la probabilità di riuscita aumenta considerevolmente. Se avete mai fatto arrampicata in palestra, è come aggrapparsi alle prese: ognuna ha una forma propria ed è pensata perché le nostre mani le afferrino in una specifica posizione.

LA SCIMMIA DELLA COMPETIZIONE

Adesso che ho tirato in mezzo l’arrampicata, mi vengono in mente due cose. La prima: il sistema di movimento di Toss! è una figata. La seconda: ciascun livello si può semplicemente superare raggiungendone la fine, o si possono anche ottenere obiettivi supplementari e opzionali, e cioè raccogliere degli oggetti lungo il percorso, o finirlo in un certo tempo o in un limitato numero di mosse. Questi elementi aggiungono una longevità notevolissima a Toss!, che già di suo ha una quantità di contenuto più che buona. Oltretutto, la mentalità con cui dobbiamo affrontare ogni livello cambia in maniera considerevole a seconda di quello che vogliamo ottenere: il time trial sembra una sorta di speed climbing, mentre raggiungere il limite inferiore di prese richiede un’attenta pianificazione dell’intero percorso, con un approccio meno frenetico e più ragionato. Sembra, appunto, di stare ai piedi di un muro in palestra con il naso all’insù, guardando ogni presa e simulando i movimenti nella propria testa prima di realizzarli dal vivo. La presenza di leaderboard, poi, è davvero la fine per i più competitivi tra noi.

A queste piattaforme non piace che si mettano loro le mani in faccia.

Non potete capire quanto sia stato facile per me ingarellarmi con gli altri giocatori che stavano provando il titolo di Agera Games: appena finito ogni quadro, mi fiondavo a guardare com’ero messo nella classifica, e senza nemmeno rendermene conto ero entrato in quella mentalità per cui non potevo assolutamente proseguire senza essere almeno nella metà superiore della leaderboard. Per chi invece non fosse troppo interessato a mettersi in competizione, la sfida è comunque garantita dal naturale progresso del gioco, che mano a mano introduce nuovi elementi che complicano le nostre traversate.

La presenza di leaderboard è davvero la fine per i giocatori più competitivi

Giusto per citare un paio di esempio auto-esplicativi, abbiamo bastoni chiodati in movimento da evitare, o tratti in cui ogni tanto passa della corrente, ovviamente letale quando viene toccata. Le ambientazioni tendono a essere ripetitive e qualche volta ho pensato che mi sarebbe piaciuto un cambio di scenario più marcato, ma si tratta di un difetto marginale rispetto al gameplay di Toss! Ah, un’ultima cosa: il sistema di movimento è una figata.

In Breve: Toss! è un classico esempio di prodotto per la realtà virtuale che io adoro, anche a livello concettuale. E’ un gioco semplice nell’idea e maniacalmente preciso nell’esecuzione. Il risultato è un’esperienza limpida e naturale di cui posso godere tutti, anche amici e parenti che si trovano a casa vostra per una cena. E questo stesso gioco, però, offre anche la possibilità di farsi prendere dalla scimmia della competizione e chiudersi fino a quando non si arriva almeno nella top 3 della classifica di ogni livello. A fronte di tanto divertimento, i difetti, già per loro natura marginali, meritano a mala pena di essere menzionati.

Piattaforma di Prova: Meta Quest 2
Com’è, Come Gira: La grafica semplice e strettamente funzionale di Toss! lo rende un titolo molto fluido che anche su Meta Quest 2 fila liscio come l’olio, il che è un requisito fondamentale per la qualità generale del gioco, vista la necessità di grande tempismo e precisione nelle proprie mosse.

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Pro

  • Il sistema di movimento è una figata / Facile da imparare e difficile da dominare / Ottimo per i maniaci della competizione / Ottimo anche per giocatori “offline”

Contro

  • Ambientazioni poco varie
9

Ottimo

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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