Hearthstone: Forgiati nelle Savane – Anteprima PC

Le novità continuano e, al di là dei Mercenari, dieci servitori leggendari di classe le cui storie verranno raccontate durante il corso dell’anno attraverso la nuova modalità omonima e soprattutto il Libro dei Mercenari, in questi giorni di test stanno spuntando dei deck basati sui Presidi. Si tratta di servitori che non possono attaccare ma che attivano un effetto particolare ogni volta che l’avversario gioca una magia, un servitore o pesca una carta. Loro più delle Carovane, minion dal costo ridotto che a inizio turno ci deliziano con le loro peculiari virtù, stanno trovando posto in alcuni mazzi curiosi, ma il discorso deck merita un approfondimento.

CHE BELLO FARSI IL MAZZO!

In questi giorni di instabilità del meta e test bislacchi non è raro scontrarsi con ogni sorta di mazzo. Si va dalla conferma del Libram Paladin alla “nuova” variante Secret di Uther, dall’inedito Deathrattle Demon Hunter alle evoluzioni delle vecchie volpi Ping Mage e No Minion Mage (assai migliorato rispetto al passato da un paio di nuove carte spettacolari), dallo stressante Control Warlock con Bigliettus al rilassante Watch Post Rogue, senza contare tutte le idee ancora in fase di perfezionamento e quei progetti non ancora maturi. La sensazione, come sempre, è che la Locanda sia in fermento a causa delle tante novità e che ogni deck builder stia studiando senza posa per trovare le sinergie più potenti e creare così il deck più performante. Il momento è particolarmente frizzante, se c’è un periodo in cui la creatività tracima ogni argine è proprio questo.

C’è da dire che, anche se siamo solo nei primissimi giorni post terremoto, Frenesia e le Magie Graduate non sembrano ancora aver convinto i deck builder a trovargli ad ogni costo un posto nelle loro liste, al contrario di quel gaglioffo generico di Kazakus il Plasmagolem che, riportando in auge l’atavica meccanica “se il tuo mazzo non ha carte da X mana”, si è già ritagliato il suo spazio.

Ad ogni modo sono diverse le carte che potrebbero solo aver bisogno di tempo per emergere dal coacervo di novità, anche perché non si può dimenticare che Forgiati nelle Savane arriva insieme al set Principale e ciò significa una rivoluzione più che mai profonda su Hearthstone, una mole di cambiamenti di intensità variabile che, quest’anno più che mai, non è umanamente possibile digerire rapidamente. Sarà anche difficile scindere le due cose in sede di recensione, ma questo sarà un problema solo mio.

Chiudiamo la panoramica con uno sguardo fugace al nuovo formato Classico, una modalità che amplia l’offerta aggiungendo un tocco vintage alla rincorsa al Legend grazie alla sua regola che prevede l’utilizzo delle sole carte presenti quando Hearthstone venne al mondo ufficialmente nel 2014. Sì, laggiù ci si picchia a suon di Miracle Rogue, Ramp Druid e Leeroy Jenkins, per la gioia dei nostalgici. Non c’è che dire, le novità sono tante e lo scossone oltremodo poderoso, l’Anno del Grifone è iniziato portando con sé una ventata travolgente di cambiamenti scoppiettanti e archetipi d’ogni sorta. Quanto a Forgiati nelle Savane è questione di tempo prima che emergano i veri valori e l’impatto delle nuove carte sul meta, perciò restate sintonizzati su questo canale per scoprire, fra non molto, quale voto meriterà la prima espansione del nuovo corso. Nel frattempo accettate un consiglio: non disincantate nulla, il nerf è dietro ogni angolo e potrebbe convenire attendere per recuperare più Polvere Arcana in seguito.

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