Editoriali

Malum superest

Una “verità”, quella espressa dal titolo, che era già testimoniata sulla scatola di Diablo II: il male è sopravvissuto, e così facendo ha lasciato die...[Continua]

More of the same

L’espressione more of the same è di quelle che non riesci a sostituire, anche perché la corretta traduzione italiana (sempre lo stesso) non in t...[Continua]

Da grande farò il pro-gamer

Ammetto, in un passato non troppo remoto, di aver pensato e sperato (e in qualche modo persino provato) di percorrere la dura strada del pro-gamer. Di...[Continua]

Il vecchio e il bambino

Ci sono due immagini del passato che si sono riaffacciate alla mia memoria durante le elucubrazioni che hanno preceduto la stesura di questo editorial...[Continua]

Metagaming: vizio o virtù?

Da ragazzino giocavo a Magic: The Gathering, nel senso che mi aveva preso proprio la fotta di comprare carte, passare le giornate a studiare mazzi più...[Continua]

Musica di cortesia

Il feticismo di EA per gli ascensori si è palesato soprattutto a cavallo tra gli anni 2006 e 2009, quando con Mass Effect ci ha “regalato” musica fast...[Continua]

Ti faccio il boss?

Con questa frase, ormai, in redazione ci divertiamo a sfottere chi non riesce a superare un pezzo di un gioco, a vincere una gara o a superare un enig...[Continua]

Il cugino Roman

Matrimonio a caso. Potrebbe essere qualsiasi altro ricevimento, a dire il vero, ché tanto cambiando l’ordine degli eventi il disagio è costante....[Continua]

Lo stupore della scoperta

Nel mio “giocare con calma™” le cose che non devo bere alla goccia per lavoro, qualche sera fa ho messo piede per la prima volta a Irithyll della Vall...[Continua]

Magari più avanti migliora

È capitato anche a voi, davanti all’inizio un po’ scialbo di un videogioco, di dire: “Dai, resisti, ché poi decolla”? Di sperare che l’incipit, magari...[Continua]

Quando il buco si mangia la ciambella

Sono reduce da 50 ore passate su The Legend of Zelda: Breath of the Wild. È stata una cavalcata divertente, emozionante, sempre stimolante da ogni pun...[Continua]

La paura, quella vera

A volte penso che i miei ricordi di appassionato dell’orrore siano un po’ falsati, al punto che ho la sensazione di non aver mai provato v...[Continua]

Per un videogioco grande serve uno schermo grande?

Poche ore fa ho ricevuto una ricarica telefonica: un gradito regalo che, data la lontananza dalla mia famiglia, di tanto in tanto mi viene fatto per n...[Continua]

L’insostenibile pesantezza dell’abbonamento

Non più tardi di qualche giorno fa, il mio amichetto di merende Ualone (di casa IGN) ha intrattenuto i suoi seguaci in quel di Facebook con una videoc...[Continua]

I giochi sono di chi li gioca

In questi giorni non riesco a togliermi dalla testa una storia comparsa su Rock, Papers, Shotgun, che ha scovato una bellissima e vivissima community ...[Continua]

“Fuggite, sciocchi!”

Capita, in talune circostanze, causa l’inesauribile sete di esplorare il bel territorio di un open world, di finire nella caverna o in una rovina sbag...[Continua]

Lo strano destino di Bulletstorm

Ricordo chiaramente, prima ancora del momento analitico della recensione, le dosi di divertimento copioso e selvaggio che Bulletstorm portò con sé dur...[Continua]

Prossima fermata: futuro

Giusto qualche settimana parlavamo di costruirsi da sé il proprio PC, di come ci si “divertiva” in quei tempi là a smanettare con IRQ, AUT...[Continua]

Videogiocatori filosofici e videogiocatori di scienza

Da uomo di scienza (ebbene sì, pare strano ma è così) sono solito dire che le coincidenze non esistono. Si parlare sempre di probabilità, di eventi ra...[Continua]

Imparare giocando… perché no?

Ieri abbiamo pubblicato la recensione di un videogioco semi sconosciuto chiamato Idle Evolution (se vi interessa, potete leggerla qui). Nonostante il ...[Continua]

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