Anche se i combattimenti riescono a risultare divertenti e frenetici, il sistema che li governa si dimostra fin troppo semplice e arcade-oriented
Lato tecnico, inoltre, per quanto le arene siano migliorate e distruttibili, l’impatto generale degli ambienti tra texture e poligoni è sicuramente sottotono rispetto a quello decisamente più rifinito e caratteristico dei vari personaggi, segno che se alcune criticità permangono, riguardo altri elementi qualche passo avanti è stato comunque compiuto. Una buona nuova invece arriva dalla minore confusione percepita durante il caos della lotta, grazie al lavoro svolto in fatto di pulizia estetica e ai rinnovati effetti particellari che donano una gradevole fluidità agli scontri.
L’offerta di contenuti, una volta terminata la fin troppo facile campagna, può comunque regalare ore di divertimento ai fan

Alcuni personaggi sono svantaggiati, come quelli più lenti o in difficoltà con gli attacchi da lontano.
Certo è da evitare qualora si fosse in astinenza da picchiaduro di pregevole fattura, ma al netto degli inciampi ereditati dal predecessore, di un’impostazione fin troppo conservativa e di una serie di migliorie non ancora sufficienti a elevarne la qualità globale, qualcosa si è mosso nella giusta direzione. Trascinandosi dietro dei fardelli che vanno abbandonati lungo la strada che porta ad un eventuale terzo capitolo, il rumore prodotto dal timido passetto in avanti fatto dai Byking con questo coloratissimo My Hero One’s Justice 2 non è STOMP, ma stomp.
In breve: Un tie-in discreto che pecca di coraggio, limitandosi di fatto a migliorare con eccessiva prudenza la formula del predecessore. Alcuni difetti strutturali e concettuali storici gli impediscono di compiere il salto di qualità nell’ambito di riferimento, ma più d’uno riuscirà comunque a divertirsi in virtù di un gameplay arcade veloce, essenziale e votato allo spettacolo. Consigliato ai fan della serie, meno a chi cerca un prodotto dalle qualità indiscutibili.
Piattaforma di prova: PlayStation 4
Com’è, come gira: Bene gli effetti particellari e la fluidità, bene i personaggi e la loro resa poligonale, meno bene l’impatto estetico delle arene 3D e alcune imprecisioni tecniche come i pop-up o la telecamera che, a volte, finisce per mettere in imbarazzo l’Unreal Engine mostrando le nudità delle sezioni vuote al di là del perimetro del ring.
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