C’è davvero poco da discutere: nonostante le tante promesse, Destiny 2 non è partito con il piede giusto. La mancanza cronica di contenuti, oltre alle discutibili politiche portate avanti da Bungie e Activision in relazione ai due DLC che si sono succeduti nel corso dell’ultimo anno, hanno fatto sì che la community si frammentasse e che i detrattori dell’FPS online dei creatori di Halo aumentassero a dismisura. Un film già visto, direbbe qualcuno, dal momento che la situazione in cui si è ritrovato il suo diretto predecessore è stata pressoché identica, perlomeno fino al lancio de Il Re dei Corrotti.
È proprio con I Rinnegati – la prima espansione vera e propria di Destiny 2, all’inizio del secondo anno di contenuti – che Bungie cerca la redenzione sacrificando uno dei personaggi più amati del franchise, Cayde-6. Una morte su cui è stata imbastita una storia di vendetta che vedrà i Guardiani avventurarsi nell’Atollo per punire i responsabili dell’assassinio del Cacciatore.
ASSO DI PICCHE
Tutto ha inizio nella Prigione degli Anziani, dove il nostro alter-ego si ritrova a fronteggiare una sanguinosa rivolta tra i detenuti: alcuni dei criminali più pericolosi del settore sono riusciti a evadere, e ovviamente spetta a noi riportare l’ordine per evitare che anche altri prigionieri riescano a fuggire.
Con I Rinnegati , Bungie cerca la redenzione dopo un anno non proprio magistrale
In particolare, la ferocia rende i nemici temibili poiché li spinge ad avvicinarsi in massa ai Guardiani, circondandoli in pochi attimi mentre i capiguerra supportano i loro sottoposti dalle retrovie, spargendo pericolosissimi totem sul campo di battaglia.
FATTORIE NELL’ATOLLO
Con l’arrivo de I Rinnegati, Bungie ha deciso di stravolgere molte delle meccaniche relative agli oggetti e all’inventario, valide per tutti i giocatori e, quindi, non solo per chi ha deciso di acquistare l’espansione. Oltre alle modifiche che riguardano gli slot delle armi, ora divise in base alla tipologia di danno che infliggono – e non in relazione alle munizioni utilizzate – è stato completamente rivisto anche il sistema alla base delle infusioni per potenziare l’equipaggiamento.
Bungie ha deciso di stravolgere molte delle meccaniche legate agli oggetti e all’inventario
RISCHIA TUTTO
Detto questo, probabilmente la vostra curiosità si concentra anche sui nudi contenuti. Ebbene, I Rinnegati svolge un lavoro più che egregio su questo versante, introducendo ben due macro-aree: la Riva Contorta, un vasto asteroide nell’Atollo sul quale si svolgono le missioni principali della nuova campagna, e la Città Sognante, di dimensioni più ridotte ma votata esclusivamente alle attività da svolgere dopo aver visto i titoli di coda. Proprio quest’ultimo HUB va a risolvere tutte quelle problematiche che purtroppo non sono mai state affrontate dal gioco base, e nemmeno dai due DLC successivi. All’interno della Città Sognante è molto più facile imbattersi in eventi pubblici, incontrare boss che forniscono ricompense adatte ai giocatori di livello più alto, ed è anche possibile risolvere alcuni enigmi simili a quelli presenti nei raid. Al centro della nuova zona, poi, si trova il Pozzo Cieco: qui ci si può alleare con altri giocatori per svolgere un’attività molto simile ai protocolli introdotti da La Mente Bellica, dunque una serie di ondate di nemici di difficoltà crescente che – se completate – forniscono tesori unici.
Le attività de La Città Sognante sono dedicate a chi ha finito il resto del DLC
Insomma, c’è voluto un anno ma finalmente Destiny 2 è un videogioco più completo e molto più denso di cose da fare. Speriamo che Bungie e Activision sappiano gestire al meglio le novità introdotte ne I Rinnegati, mettendo definitivamente da parte tutte quelle bruttissime politiche utili soltanto a frammentare ulteriormente un’utenza già di per sé decimata, complice la scarsità cronica di contenuti che ha afflitto il gioco nell’ultimo anno.
Destiny 2: I Rinnegati è il primo centro dopo una serie di passi falsi. La mole di contenuti finalmente consente di godere appieno del gioco senza dover ripetere all’inverosimile le stesse attività, mentre le novità sul versante dei nemici garantiscono un certo grado di varietà durante le sparatorie. Ottima l’introduzione della modalità Azzardo, che rappresenta davvero la ciliegina sulla torta di un’espansione ben strutturata e, in linea di massima, gustosa. Restano alcuni dubbi soprattutto sul fronte della gestione dell’inventario, speriamo solo che Bungie sappia ascoltare i feedback degli utenti (cosa tutt’altro che scontata visti i recenti trascorsi).