Visualizza Versione Completa : Il vizio di leggere [cosa state leggendo?]
Poteva interessare una decade fa, ahimè :bua:
Può interessare per capire meglio DOVE ABBIAMO SBAGLIATO. :teach:
- - - Aggiornato - - -
Sarà banale da dire, ma non c'è come la scuola per farti odiare un libro :asd: Non so nemmeno se è un problema di didattica o se è semplicemente un bias studentesco irrisolvibile ("se mi obbliga la scuola allora fa schifo a prescindere").
Alle superiori, nel tragitto tra la scuola e la stazione degli autobus, c'era un cassonetto per la raccolta della carta; ricordo di avere gettato I promessi sposi lì dentro al termine del giorno stesso in cui lo usammo per l'ultima volta (cosa che non vedevo l'ora di fare da mesi). Anni dopo l'ho riletto per i catzi miei, e con ampia soddisfazione.
L'immortale opera del Maestro Manzoni è immortale. :snob:
Può interessare per capire meglio DOVE ABBIAMO SBAGLIATO. :teach:
Ma io lo so perfettamente dove ho sbagliato: ovunque :smug:
:asd:
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Comunque adesso sto leggendo L'uomo di marketing e la variante limone, di Walter Fontana; carino. :asd:
Comunque adesso sto leggendo L'uomo di marketing e la variante limone, di Walter Fontana; carino. :asd:
E LA LIRA S'IMPENNA!
Nostalgia canaglia :cattivo:
Beh se consideri che quando è uscito in versione tascabile costava 8 mila lire e ora costa 16 euri ... :asd:
Beh, perché adesso si impenna l'euro, tutto regolare.
Ma io lo so perfettamente dove ho sbagliato: ovunque :smug:
Cazzo, this :bua:
Ataru Moroboshi
11-03-24, 10:59
Sto leggendo Shift, secondo capitolo della Trilogia del Silo di Hugh Howey. Sono circa a metà e davvero non capisco come sia possibile prendere un'ambientazione post apocalittica, metterci dentro misteri, complotti e tradimenti e scrivere comunque un libro noioso. Forse è un po' meglio del romanzo precedente, ma i personaggi sono tutti di una banalità avvilente e privi della minima profondità. Tra l'altro, scrivere una storia quasi totalmente ambientata centinaia di metri sotto terra senza creare un minimo di ansia o dar vita a un clima anche vagamente opprimente, è un risultato non da poco.
Per adesso, arrivato a un libro e mezzo su tre, la popolarità di questa serie è totalmente immeritata.
Mannaggia a me e a quando ho preso alla cieca tutta la trilogia in blocco. Almeno facevano il 3x2.
Molto, molto meglio Murderbot - I diari della macchina assassina di Martha Wells, raccolta di quattro romanzi brevi con protagonista la suddetta macchina omicida, un costrutto meccanico con parti organiche (un cyborg, si sarebbe detto in altri tempi) che dopo aver hackerato il proprio sistema di controllo cerca inutilmente di restare lontanissima dagli umani (che la mettono enormemente a disagio) godendosi in santa pace le serie tv per le quali ha sviluppato una vera dipendenza. L'ho trovato molto scorrevole, con personaggi ben caratterizzati e la giusta alternanza di azione e ironia. La protagonista, con il suo misto di ansia, paranoie, disincanto e sarcasmo, mi è piaciuta moltissimo.
nicolas senada
11-03-24, 11:27
settimana scorsa ho riletto (con piacere) La settimana bianca di Carrere. Semplice ma tremendamente efficace.
non so perchè, ma a seguire ho iniziato di getto 1984 di Orwell, nell'edizione mondadori di carta riciclata di 20 e passa anni fa :bua:
lo avevo letto a suo tempo e mi era piaciuto in modo "normale".
Sono arrivato a circa un terzo; scateno una shitstorm se dico che finora mi ha abbastanza ammorbato?
E' scritto in modo molto "asettico"; ma, a parte questo, mi sembra manchi il tratteggio convincente del protagonista tipico di Bradbury o di Dick.
Lì riuscivo a empatizzare col personaggio: qui invece mi sembra di leggere "frasi deprimenti generiche" un pò a caso, il tutto mescolato ad altre frasi "oh mio dio quanto fa schifo il mondo" un pò buttate lì.
Boh, forse ho scelto il momento sbagliato per approcciare la ri-lettura :uhm:
Boh, a me 1984 aveva trasmesso tutto quel misto di paura, angoscia, depressione.
Mi sono immedesimato perfettamente nel protagonista. :sisi:
E' scritto in modo molto "asettico"; ma, a parte questo, mi sembra manchi il tratteggio convincente del protagonista tipico di Bradbury o di Dick.
Lì riuscivo a empatizzare col personaggio: qui invece mi sembra di leggere "frasi deprimenti generiche" un pò a caso, il tutto mescolato ad altre frasi "oh mio dio quanto fa schifo il mondo" un pò buttate lì.
Credo siano entrambi "difetti" voluti da Orwell. In particolare, riguardo Winston, non è che io sia un gran conoscitore di Orwell ma nei suoi tre libri che ho letto (questo, Giorni in Birmania e Fiorirà l'aspidistra) i protagonisti mi sono sempre sembrati tipi umani molto imperfetti (quasi questo sia una specie di marchio di fabbrica dell'autore); come se l'intento fosse quello di non ridurre le situazioni a una sorta di "lotta dei buoni contro il male" ma a qualcosa di più complesso e meno definito.
su Urania questo mese esce Snow Crash di Stephenson, se amate il cyberpunk è un musthave :sisi:
settimana scorsa ho riletto (con piacere) La settimana bianca di Carrere. Semplice ma tremendamente efficace.
non so perchè, ma a seguire ho iniziato di getto 1984 di Orwell, nell'edizione mondadori di carta riciclata di 20 e passa anni fa :bua:
lo avevo letto a suo tempo e mi era piaciuto in modo "normale".
Sono arrivato a circa un terzo; scateno una shitstorm se dico che finora mi ha abbastanza ammorbato?
E' scritto in modo molto "asettico"; ma, a parte questo, mi sembra manchi il tratteggio convincente del protagonista tipico di Bradbury o di Dick.
Lì riuscivo a empatizzare col personaggio: qui invece mi sembra di leggere "frasi deprimenti generiche" un pò a caso, il tutto mescolato ad altre frasi "oh mio dio quanto fa schifo il mondo" un pò buttate lì.
Boh, forse ho scelto il momento sbagliato per approcciare la ri-lettura :uhm:
la disumanizzazione fa parte del problema; arriva in fondo, prego
Chiedo un suggerimento: qualcuno ha letto questo Dolore e furore (https://www.einaudi.it/catalogo-libri/storia/storia-contemporanea/dolore-e-furore-sergio-luzzatto-9788806256746/) di Sergio Luzzatto, sulla storia delle BR? O almeno conosce l'autore? Mi sembra interessante, ma se possibile gradirei un riscontro.
su Urania questo mese esce Snow Crash di Stephenson, se amate il cyberpunk è un musthave :sisi:
Mmmmmh, forse. Sì, tomo profetico per tantissime tematiche, ma al limite del leggibile. Imho.
Edit: ne è stata fatta una specie di parodia, "Head crash": da piangere dal ridere :asd:
Mmmmmh, forse. Sì, tomo profetico per tantissime tematiche, ma al limite del leggibile. Imho.
Edit: ne è stata fatta una specie di parodia, "Head crash": da piangere dal ridere :asd:
bè un po' come Gibson :bua: si vede che per il cyberpunk serve scrivere strano
Chiedo un suggerimento: qualcuno ha letto questo Dolore e furore (https://www.einaudi.it/catalogo-libri/storia/storia-contemporanea/dolore-e-furore-sergio-luzzatto-9788806256746/) di Sergio Luzzatto, sulla storia delle BR? O almeno conosce l'autore? Mi sembra interessante, ma se possibile gradirei un riscontro.
Nope. Il nome mi dice qualcosa, ma non posso aiutarti, sorry Opo.
No problemo, grazie, era giusto per curiosità
Ok, ho tirato giù dallo scaffale Shogun.
Pesa.
Vediamo.
Necrotemus
21-03-24, 09:27
su Urania questo mese esce Snow Crash di Stephenson, se amate il cyberpunk è un musthave :sisi:
Molto bello, consiglio anche io
Qui dentro che opinione abbiamo di Domenico Starnone?
Qui dentro che opinione abbiamo di Domenico Starnone?
Letto nulla. :sad: :caffe: :pippotto:
Qui dentro che opinione abbiamo di Domenico Starnone?
Personalmente, nessuna :asd:
Personalmente, nessuna :asd:
Ecco :asd:
La mia unica esperienza indiretta di Starnone è stata la visione del film "La scuola", ere geologiche fa
Ottimo, ottimo. :snob:
Sto leggendo Confidenza come libro da treno.
Ataru Moroboshi
21-03-24, 15:50
Sto leggendo White Jazz di Ellroy. Poliziotti corrotti, sesso, violenza gratuita, razzismo, donne fatali, disperati e balordi di ogni tipo: la degna conclusione della quadrilogia di Los Angeles.
Spotswood sto ancora aspettando traducano il secondo 😭
Se ti interessa ancora, un po' a sorpresa Mondadori si è decisa a tradurlo: Un indizio sulla pelle (https://www.amazon.it/indizio-sulla-pelle-Stephen-Spotswood/dp/8804769084/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3 %91&crid=3RS9KU0QLWM08&dib=eyJ2IjoiMSJ9.yC4rdlnXp_9otVBZFLd-5zn-eiiaVLqH_2BS3Pcv37v7JpxDi5dWpiDxipG88hUKA-V1jfN3B2sM-8J7fC2k2f9Xjk5YzYb_K1pDhpLojSKXw2LBXOrIVdGrq2LUfPF MDpCmrytkmQWsKZlInyRQ8bdOBOY0VnBrbDHP-uSX6FGGi73-HSAw4eFVsfTcOILGGrBkuI730oP0tPJYRP1i3zHx30O42Zdl3N 1S2RC4gKs.URQiKW4XAUXcOUqMmmd-5PVke9rtHzOHXgiXT8LL_E4&dib_tag=se&keywords=stephen+spotswood&qid=1711032216&s=books&sprefix=stephen+spotswood%2Cstripbooks%2C99&sr=1-1).
Qui dentro che opinione abbiamo di Domenico Starnone?
Ha scritto bei libri e un capolavoro, Via Gemito :sisi:
Drake Ramoray
21-03-24, 19:32
Ho letto parlare bene di lacci ma non ho mai letto nulla
Io sto ancora leggende Sayonara gangsters romanzo un po’ random giapponese
Il tono leggero diverte ma vediamo se c’è anche qualcosa l’altro oltre ad una sequela di idea fantasiose
Ho letto parlare bene di lacci ma non ho mai letto nulla
Io sto ancora leggende Sayonara gangsters romanzo un po’ random giapponese
Il tono leggero diverte ma vediamo se c’è anche qualcosa l’altro oltre ad una sequela di idea fantasiose
L'avevo cominciato tanti anni fa, ma poi l'avevo droppato, un po' perché non ero nel mood adatto, un po' perché mi sembrava che non andasse a parare da nessuna parte...
Drake Ramoray
21-03-24, 21:07
L’impressione è proprio quella e non dà l’idea di cambiare per ora
Tipico libro che suona meglio descritto ma poi alla lettura …
L’impressione è proprio quella e non dà l’idea di cambiare per ora
Tipico libro che suona meglio descritto ma poi alla lettura …
E' stato molto celebrato anche all'estero ma, avendo letto tutto Starnone, non lo metto fra i migliori.
Sto leggendo White Jazz di Ellroy. Poliziotti corrotti, sesso, violenza gratuita, razzismo, donne fatali, disperati e balordi di ogni tipo: la degna conclusione della quadrilogia di Los Angeles.
Se ti interessa ancora, un po' a sorpresa Mondadori si è decisa a tradurlo: Un indizio sulla pelle (https://www.amazon.it/indizio-sulla-pelle-Stephen-Spotswood/dp/8804769084/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3 %91&crid=3RS9KU0QLWM08&dib=eyJ2IjoiMSJ9.yC4rdlnXp_9otVBZFLd-5zn-eiiaVLqH_2BS3Pcv37v7JpxDi5dWpiDxipG88hUKA-V1jfN3B2sM-8J7fC2k2f9Xjk5YzYb_K1pDhpLojSKXw2LBXOrIVdGrq2LUfPF MDpCmrytkmQWsKZlInyRQ8bdOBOY0VnBrbDHP-uSX6FGGi73-HSAw4eFVsfTcOILGGrBkuI730oP0tPJYRP1i3zHx30O42Zdl3N 1S2RC4gKs.URQiKW4XAUXcOUqMmmd-5PVke9rtHzOHXgiXT8LL_E4&dib_tag=se&keywords=stephen+spotswood&qid=1711032216&s=books&sprefix=stephen+spotswood%2Cstripbooks%2C99&sr=1-1).
White Jazz è forse il mio preferito della quadrilogia, malato e sporco in ogni pagina.
Ora devi decidere se proseguire con la trilogia di American Tabloid per scoprire tutto il marcio della storia americana degli ultimi anni o se rimanere a LA e scoprire il passato dei protagonisti nella seconda quadrilogia iniziata con Perfidia.
Per Spotswood, molto bene. Peccato il totale cambio di collana ma vabè, lo recupero in ebook.
Drake Ramoray
22-03-24, 01:12
E' stato molto celebrato anche all'estero ma, avendo letto tutto Starnone, non lo metto fra i migliori.
Urka io mi riferivo a Sayonara gangsters e proseguivo dal post di milton
Non mi riferivo a Starnone di cui non ho letto nulla
- - - Updated - - -
A proposito di fantascienza : avete recuperato l’urania con il tea monk (non mi viene il titolo ora , c’era psalm nel titolo originale )
Ataru Moroboshi
22-03-24, 08:14
A proposito di fantascienza : avete recuperato l’urania con il tea monk (non mi viene il titolo ora , c’era psalm nel titolo originale )
Mi autoquoto
Un salmo per il robot di Becky Chambers.
Romanzo breve di 150 pagine scarse, decisamente particolare. Lo definirei intimista, ottimista e rilassante. Sostanzialmente seguiamo un monaco del the nel suo viaggio alla ricerca di qualcosa che dia un senso alla sua vita, in un futuro remotissimo, secoli dopo che i robot hanno inspiegabilmente preso coscienza per poi abbandonare pacificamente l'umanità. Umanità che, invece di mandare tutto in vacca come al solito, è riuscita a trasformare il mondo in una vera utopia.
Non ci sono azione né antagonisti, ma molte riflessioni sulle sfumature dell'animo umano.
Se a qualcuno interessa è in edicola con Urania solo per questo mese.
Se cerchi qualcosa di rilassante, direi anche rassicurante, è il libro giusto. Entro la fine dell'anno dovrebbero pubblicare il seguito, sempre con Urania.
Ho letto "Quando abbiamo smesso di capire il mondo" di Benjamín Labatut.
https://media.anobii.com/covers/018cd196bba3c47842/300/471/1/paperback/webp/1612455763
Spinto dal titolo (a mio parere tra i più belli di sempre, tra l'altro poi ho scoperto essere questo solo nella versione italiana), ho letto questa raccolta di 4 racconti che mescolano la storia di grandi scoperte scientifiche con la fiction applicata dall'autore alle vicende umane degli scienziati coinvolti.
Dal chimico che ha portato alla creazione del gas usato dai Nazisti, a misteriosi matematici contemporanei che cancellano da internet le loro epocali dimostrazioni perchè impauriti dalle conseguenze sull'umanità, passando dalle più grandi figure legate alla nascita della fisica quantistica del '900).
La formula è interessante, l'esito altalenante: anche se ciò che ne consegue non è un libro memorabile, sono 180 pagine che si leggono in attimo.
nicolas senada
22-03-24, 09:53
Mi autoquoto
Se cerchi qualcosa di rilassante, direi anche rassicurante, è il libro giusto. Entro la fine dell'anno dovrebbero pubblicare il seguito, sempre con Urania.
sembra interessante, se mi ricordo lo prendo :bua:
EDIT: non ho capito, ma Urania è una collana solo "da edicola"? esce un titolo al mese?
perchè un altro utente più sopra consigliava un romanzo cyberpunk "questo mese con urania" :look:
Ataru Moroboshi
22-03-24, 10:15
sembra interessante, se mi ricordo lo prendo :bua:
EDIT: non ho capito, ma Urania è una collana solo "da edicola"? esce un titolo al mese?
perchè un altro utente più sopra consigliava un romanzo cyberpunk "questo mese con urania" :look:
In realtà sono diverse collane, almeno tre più altre uscite speciali. Qui (http://blog.librimondadori.it/blogs/urania/) trovi tutti i loro aggiornamenti.
I libri escono solo in edicola, se li perdi o chiedi l'arretrato o prendi l'ebook (di solito stanno sui 3 o 4 €).
Necrotemus
22-03-24, 14:21
A proposito di fantascienza : avete recuperato l’urania con il tea monk (non mi viene il titolo ora , c’era psalm nel titolo originale )
A Psalm for the Wild-Built? Sembra interessante, mai letto niente sul genere solarpunk, lo metto in whishlist.
Drake Ramoray
22-03-24, 14:25
Urca la mia doveva essere una domanda non un consiglio di recupero
Grazie Ataru per la recensione
Ho letto "Quando abbiamo smesso di capire il mondo" di Benjamín Labatut.
<cut>
Molto bello e ben scritto, anche se scoprire che è in parte romanzato mi aveva lasciato un po' così. Ma è una lettura senz'altro consigliata.
Devo avere un altro Labatout in wishlist ma non riesco a ricordare con certezza, al momento.
Molto bello e ben scritto, anche se scoprire che è in parte romanzato mi aveva lasciato un po' così. Ma è una lettura senz'altro consigliata.
Devo avere un altro Labatout in wishlist ma non riesco a ricordare con certezza, al momento.
Io ho messo MANIAC (che prosegue sullo stesso filone spingendosi nella scienza post WWII), ma lo leggerò fra un po' di tempo. :caffe:
Molto bello e ben scritto, anche se scoprire che è in parte romanzato mi aveva lasciato un po' così. Ma è una lettura senz'altro consigliata.
Devo avere un altro Labatout in wishlist ma non riesco a ricordare con certezza, al momento.
Maniac?
Io ho messo MANIAC (che prosegue sullo stesso filone spingendosi nella scienza post WWII), ma lo leggerò fra un po' di tempo. :caffe:
Maniac?
Confermo, ho anch'io Maniac in wish :sisi:
Bado il solito copione :nono:
Io credo di averlo in dispensa dopo avere letto qui dentro che dovevo comprarlo.
- - - Aggiornato - - -
Confermo, è lassù sullo scaffale a prendere polvere. :sisi:
Ataru Moroboshi
24-03-24, 11:40
White Jazz è forse il mio preferito della quadrilogia, malato e sporco in ogni pagina.
Ora devi decidere se proseguire con la trilogia di American Tabloid per scoprire tutto il marcio della storia americana degli ultimi anni o se rimanere a LA e scoprire il passato dei protagonisti nella seconda quadrilogia iniziata con Perfidia.
Probabilmente prima leggerò la trilogia di American tabloid, ma tra un po' di tempo. Per ora ho fatto decisamente il pieno di marcio e depravazione :asd:
Ho iniziato Tokyo tutto l'anno di Laura Imai Messina. Non è un romanzo, ma una lunga lettera d'amore verso la città da parte di una scrittrice che non solo la ama ma la conosce profondamente (d'altra parte ci vive da più di 20 anni ed è sposata con un giapponese). E' scritto con passione e competenza e sembra davvero di passeggiare per le vie della capitale con l'autrice e la sua famiglia. Davvero una bella sorpresa.
Per l'angolo dei consigli non richiesti: sto leggendo anche Ducks di Katie Beaton e posso solo consigliarlo a tutti. Non è un romanzo, ma una graphic novel autobiografica che racconta i due anni che la fumettista ha passato a lavorare negli impianti di estrazione del petrolio nelle sabbie bituminose, per ripagare l'ingente debito studentesco contratto per laurearsi in arte. Tono della narrazione delicato, ma non mancano diversi pugni allo stomaco. Il prezzo del cartaceo è alto (BAO si sta decisamente facendo prendere la mano...) ma l'ebook è in offerta a 3 € per un altro paio di giorni.
Confermo, ho anch'io Maniac in wish :sisi:
Bado il solito copione :nono:
Bado il solito copione che consiglia i libri prima degli altri, gli altri li mettono in wishlist e poi si dimenticano da chi hanno rubato l'idea. :snob:
Io credo di averlo in dispensa dopo avere letto qui dentro che dovevo comprarlo.
Quindi immagino che le scatolette di tonno siano nella libreria. :caffe:
Per l'angolo dei consigli non richiesti: sto leggendo anche Ducks di Katie Beaton e posso solo consigliarlo a tutti. Non è un romanzo, ma una graphic novel autobiografica che racconta i due anni che la fumettista ha passato a lavorare negli impianti di estrazione del petrolio nelle sabbie bituminose, per ripagare l'ingente debito studentesco contratto per laurearsi in arte. Tono della narrazione delicato, ma non mancano diversi pugni allo stomaco. Il prezzo del cartaceo è alto (BAO si sta decisamente facendo prendere la mano...) ma l'ebook è in offerta a 3 € per un altro paio di giorni.
Già sentito consigliare da diverse parti, wishlisto subito. :snob:
Anzi, se vogliamo aprire un thread (o continuare qui), accetto volentieri altri consigli di graphic novel belle belle.
No sono sul balcone. :sisi:
Una graphic novel Che ho letto recentemente e mi ha fatto commuovere è stata I Kill Giants. Non leggere troppo della trama per non spoioerare.
Anche Murder Falcon non è male se ti piace il metal :asd:
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Ataru Moroboshi
27-03-24, 07:41
Una graphic novel Che ho letto recentemente e mi ha fatto commuovere è stata I Kill Giants. Non leggere troppo della trama per non spoioerare.
Condivido, I kill giants è davvero molto bello.
Anzi, se vogliamo aprire un thread (o continuare qui), accetto volentieri altri consigli di graphic novel belle belle.
Non posso non consigliare Il porto proibito e il suo spin off Le ragazze del Pillar di Teresa Radice e Stefano Turconi. Sono tra i fumetti più belli ed emozionanti che abbia mai letto. Ma in generale tutti i loro lavori sono molto validi.
Vale la pena seguire i social della Bao, spesso scontano parecchi ebook, anche di uscite recenti, a un paio di euro o poco più.
Wishlisto anche "I kill giants" che avevo già addocchiato diverse volte, ma mai letto.
"Il porto proibito" capolavoro e Turconi-Radice sempre al top.
Faccio però fatica a leggere fumetti e graphic novel in ebook (nonostante farebbe risparmiare moltissimo). Sono l'unico?
Guardian80
27-03-24, 09:26
Anche io solo in cartaceo le gn. Se non l'hai letto, ti consiglio asterios polyp
Anche io solo in cartaceo le gn. Se non l'hai letto, ti consiglio asterios polyp
Non l'avevo mai sentita, molto interessante lo stile!
Drake Ramoray
27-03-24, 10:47
Trovo più semplice leggerne su schermo rispetto ai libri : diversi fumetti li ho letti interamente su pc
C’era una sezione apposta qui sul forum , ma era attiva un’era fa penso
+1 consiglio per I kill giants qui.
Non l'avevo mai sentita, molto interessante lo stile!
Bella anche la storia, postmodernismo puro :asd:
Bado il solito copione che consiglia i libri prima degli altri, gli altri li mettono in wishlist e poi si dimenticano da chi hanno rubato l'idea. :snob:
Gne gne gne :gnegne:
Mi sebrava tra l'altro che il consiglio originario fosse partito da Zhuge, in realtà, ricorderò male :asd:
Non mi ricordo, qui dentro è un flusso di coscienza continuo da mente alveare.
Non mi ricordo, qui dentro è un flusso di coscienza continuo da mente alveare.
The Zerg Machine.
Tra i fumetti con copertina rigida (cit. Ratman) che ho posso suggerire
Le ragazze dello studio di Munari (Alessandro Baronciani, anche qui siamo sul postmodernista)
Tetris (Box Brown, simpatico riassunto sulla storia di un famoso videogioco di cui al momento mi sfugge il nome, molto minimalista nello stile grafico)
Essex County (Jeff Lemire, storie comuni della provincia americana, bello ma deve piacere il genere perché se no rischia di annoiare alla svelta)
Più o meno tutto quello che ha fatto Guy Delisle (Pyongyang, Cronache Birmane, Cronache di Gerusalemme, Fuggire. I primi tre sono reportage delle sue esperienze di vita in questi paesi, in cui si è trasferito per qualche tempo (mi manca il suo primo in assoluto, Shenzhen); Fuggire è il resoconto narratogli da un suo amico che era stato preso prigioniero da ribelli nel Caucaso. Molto belli narrativamente, disegno MOLTO minimalista)
Residenza Arcadia (Daniel Cuello, in un certo senso un dramedy sul concetto di regime dittatoriale)
Blacksad (Diaz Canales e Guarnido, serie di albi noir (un po' alla stregua di Philip Marlowe) in un mondo di animali antropomorfi. Disegni da orgasmo istantaneo, storie non male, adattamento in italiano purtroppo non eccezionale (più di un refuso in giro))
Portugal (storie di una famiglia di emigranti portoghesi)
nicolas senada
27-03-24, 13:55
il problema è che consigliate TROPPA roba, perlomeno per i miei ritmi da bradipo :bua:
Per ultimo aggiungo quella che forse preferisco tra tutte, Concrete di Paul Chadwick, una serie di 7 volumi pubblicati in un'ottima edizione italiana da Panini.
Concrete racconta una storia particolare: Ron Lightow, scrittore, durante un'escursione in montagna viene rapito dagli alieni e il suo cervello viene trasferito nel corpo di un automa di cemento. Riesce a fuggire, ma resta intrappolato in questa condizione alla "La Cosa" dei Fantastici 4.
La premessa è quella della classica storia di fantascienza assurda anni '50, ma da qui in poi la storia cambia totalmente: Concrete è forse uno dei fumetti più aderenti alla realtà che sia possibile trovare in giro. Il corpo di automa dona alcuni potenziamenti a Ron (maggior forza e resistenza, ottima vista) ma lo priva del tatto e del gusto e in sostanza della capacità di trarre piacere dalle proprie sensazioni. Essendo un uomo di cultura straordinaria, Ron filosofeggia parecchio sulla sua situazione ed è difficile non sentirsi in pena per lui. Non c'è nulla di banale nelle storie che vive e racconta, anche se si tratta sempre di vicende collegate in qualche modo alla realtà (nulla di supereroistico in Concrete; uno dei volumi ad esmepio è completamente dedicato all'esperienza di Ron come "supporto" agli effetti speciali in un film indipendente, con un sacco di dettagli interessanti sul cosa succede durante una VERA realizzazione di un film)
Il tutto, peraltro, è disegnato da dio.
il problema è che consigliate TROPPA roba, perlomeno per i miei ritmi da bradipo :bua:
Il problema è che io ci ho l'arredamento della casa da comprare, non posso più largheggiare coi libri se devo pagare le librerie. :cattivo:
Ataru Moroboshi
27-03-24, 15:42
Faccio però fatica a leggere fumetti e graphic novel in ebook (nonostante farebbe risparmiare moltissimo). Sono l'unico?
Per me è lo stesso, ma mi sono dovuto rassegnare a dover prendere qualcosa in ebook, visti i prezzi crescenti.
Tra i fumetti con copertina rigida (cit. Ratman) che ho posso suggerire
[...]
Portugal (storie di una famiglia di emigranti portoghesi)
Mi manca, di Cyril Pedrosa ho letto Tre ombre. Sarà stato il periodo particolare della mia vita, ma mi ha colpito profondamente.
Recentemente ho finito Il viaggio di Shuna di Miyazaki, immancabile per i fan dello Studio Ghibli.
Guardian80
27-03-24, 16:54
Più o meno tutto quello che ha fatto Guy Delisle
Portugal (storie di una famiglia di emigranti portoghesi)
Quoto questi. Di Pedrosa è molto bello anche Gli equinozi
Mi manca, di Cyril Pedrosa ho letto Tre ombre. Sarà stato il periodo particolare della mia vita, ma mi ha colpito profondamente.
Di Pedrosa è molto bello anche Gli equinozi
Portugal è molto bello, anche se l'ho letto un po' di tempo fa e non ricordo moltissimo. Ma mantengo il ricordo di un'ottima impressione.
Non ho letto altro di Pedrosa, purtroppo la roba da leggere è tanta e spesso mi trovo a rinunciare ad approfondire un autore per dedicarmi a conoscerne altri :bua: Ma mi segno questi altri che dite.
Ataru Moroboshi
08-04-24, 07:59
Ho finito Elefante a sorpresa di Joe Lansdale. Ritrovare Hap e Leonard è sempre bello, ma l'unico aggettivo che mi viene in mente per questo libro è "inutile". Sostanzialmente è una serie di sparatorie e inseguimenti dall'inizio alla fine, come se avesse preso la parte finale di uno dei suoi libri e l'avesse allungata fino a 200 pagine, tralasciando tutto il resto. Non ci sono indagini, ricerche, misteri da risolvere, niente. Tutto è chiaro sin da subito. Riassumendo: tizi cattivi inseguono ragazza, Hap e Leonard si trovano in mezzo per caso, quelli li inseguono e si sparano addosso. Per 200 pagine. Tra questo e il pessimo Moon Lake, mi sa che il vecchio Joe ha perso il tocco. A 70 anni e con decine di romanzi alle spalle ci sta, ma che peccato.
Ora sto iniziando L'assenza dell'assenzio di Andrea G. Pinketts, quarto capitolo delle avventure di Lazzaro Santandrea.
Prima frase: "Mi svegliai con il viso sprofondato nel pelo pubico di una sconosciuta. Avevo trentacinque anni. Come dire: Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura."
Lo adoro.
Io ho finito il libro da treno Confidenza di Domenico Starnone e stamattina ho cominciato Il giorno della civetta di Sciascia.
Sul primo, indubitabilmente ben scritto, mi ha lasciato perplesso. Sostanzialmente è la storia di un uomo, un po' narciso, vista prima dai suoi occhi, poi da quelli della figlia e poi da quelli della prima amante, che cerca in sostanza di essere sempre più conforme ad un certo ideale di perfezione famigliare e sociale e si dibatte con le tentazioni e, sullo sfondo, con il terrore che la sua prima amante (nel frattempo divenuta personaggio pubblico come lui) riveli al mondo l'orribile confidenza che lui le aveva fatto, una confidenza che è un po' il McGuffin della storia: non si dice mai che cosa di orribile il protagonista abbia fatto in passato, ma si sa solo che il pensiero che la confidente lo riveli lo terrorizza al punto da cercare di mantenere un filo continuamente aperto con questa persona.
Per alcune ruminazioni del protagonista devo dire che un po' mi ci sono riconosciuto. :asd:
Ho letto l'ultimo di Paolo Cognetti ("Giù nella valle"), ma non lo consiglio.
E poco più di un racconto, con spunti interessanti (una specie di "visione corale" in cui ogni capitoletto è scritto con il punto di vista di un diverso protagonista, compreso un cane), ma veramente con poco contenuto e con un finale inconcludente.
Ho iniziato "Il cosmonauta" di Jaroslav Kalfař (su indicazione letta qui) e la prima impressione è positiva.
stamattina ho cominciato Il giorno della civetta di Sciascia.
Letto milioni di anni fa, ma ne ho un ottimo ricordo. :sisi:
Ho iniziato "Il cosmonauta" di Jaroslav Kalfař (su indicazione letta qui) e la prima impressione è positiva.
Belloooooo, avrei voglia di rileggermelo prima di vedere il film.
Io invece ho finito Tai-Pan, secondo libro della saga asiatica di Clavell. Purtroppo non c'entra nulla con Shogun, non ne condivide ne i personaggi, ne le atmosfere, ma sono contento di averlo letto perchè nel terzo libro si dovrebbe tornare in Giappone, ambientazione che preferisco. Inoltre l'edizione Bompiani ha una quantità di resi inaccettabile che sicuramente non ha aiutato. Nel complesso comunque un buon libro, consigliato a chi piacciono i romanzi storici e di avventura, ma solo dopo aver letto Shogun e apprezza lo stile un po particolare dell'autore. Più di tre stelle però non posso dare.
Io sono a pag. 70 di Shogun ma lo leggo praticamente solo un poco nei weekend, anche perché il mattone è pesante da tenere in mano quando sono a letto.
Inoltre l'edizione Bompiani ha una quantità di resi inaccettabile che sicuramente non ha aiutato.
Ti stai lamentando che troppa gente restituisca i libri Bompiani che compra, oppure volevi scrivere "refusi" ma hai commesso un refuso? :pippotto:
Io sono a pag. 70 di Shogun ma lo leggo praticamente solo un poco nei weekend, anche perché il mattone è pesante da tenere in mano quando sono a letto.
Quante volte ho rischiato di rompermi il naso leggendo mattoni a letto e addormentandomi a metà di una parola. :chebotta:
Inoltre l'edizione Bompiani ha una quantità di resi inaccettabile che sicuramente non ha aiutato.
Ti stai lamentando che troppa gente restituisca i libri Bompiani che compra, oppure volevi scrivere "refusi" ma hai commesso un refuso? :pippotto:
:asd:
Io anni fa ho letto L'inverno del nostro scontento di Steinbeck (molto bello) in edizione Bompiani; al termine ho giurato a me stesso che non avrei mai più comprato un libro Bompiani, la media refusi era una roba vergognosa, tipo uno o due a pagina :uhoh:
Ah, ecco, avevo trovato anche questo: http://narrativainbiblioteca.blogspot.com/2012/11/di-refusi-editoriali-scansioni.html
:asd:
Io anni fa ho letto L'inverno del nostro scontento di Steinbeck (molto bello) in edizione Bompiani; al termine ho giurato a me stesso che non avrei mai più comprato un libro Bompiani, la media refusi era una roba vergognosa, tipo uno o due a pagina :uhoh:
Anche io l'ho letto anni fa sull'onda di Furore, ma mi era piaciuto assai meno e non lo ricordo bene.
Anche io l'ho letto anni fa sull'onda di Furore, ma mi era piaciuto assai meno e non lo ricordo bene.
Visto che L'inverno mi era piaciuto forse dovrei recuperare Furore, allora :uhm: L'unico altro Steinbeck che ho letto-e amato- è, abbastanza ovviamente, Uomini e topi.
Visto che L'inverno mi era piaciuto forse dovrei recuperare Furore, allora :uhm: L'unico altro Steinbeck che ho letto-e amato- è, abbastanza ovviamente, Uomini e topi.
Credo di aver già detto più volte che "Furore" è nella mia top3 libri di sempre, probabilmente nella mia top1 migliori finali di sempre. :caffe:
Se ti è piaciuto "Uomini e Topi", non perdere altro tempo.
Posto che, secondo me, tutto Steinbeck è una spanna sopra qualsiasi altra cosa (compresi i meno riusciti).
Credo di aver già detto più volte che "Furore" è nella mia top3 libri di sempre, probabilmente nella mia top1 migliori finali di sempre. :caffe:
È pur possibile, ho la memoria MOLTO corta :bua:
Narrativa. Ho riletto La luna e i falò di Cesare Pavese. Vero capolavoro. La prima volta era stata durante il ginnasio. Però, ecco, se c'è un libro poco adatto ai ragazzini è proprio questo. Non perché tratti di chissà quali elementi "non adatti ai minori", ma perché è un libro che parla di ritorni (impossibili) al paese, di rievocazione del passato e nostalgia... Lettura da fare da "maturi", insomma.
Saggistica. E qui ho una piccola bomba: Giocare è un'arte. Il gioco come tecnologia trasformativa di C. Thi Nguyen. È un libro di filosofia analitica sui giochi (in generale, dai boardgame agli sport passando per i VG) in cui si indagano le caratteristiche costitutive del giocare (soprattutto di quella modalità di gioco che lui definisce "il giocare per la sfida") usando il concetto di "agency" come chiave di volta del sistema. Sembrerebbe una lettura un po' astrusa, ma in realtà Nguyen è bravo a descrivere il gioco all'interno delle varie attività umane, a delinearne gli aspetti psicologici e a trovare paralleli con altre attività (alcune abbastanza inaspettate come l'urbanistica). Nell'ultima parte se la prende anche, con buoni argomenti imho, con la gamification. Per me è un ottimo saggio. Poteva forse essere un po' più condensato, ma Nguyen scrive bene e ogni tanto, a margine, regala anche considerazioni interessanti su temi disparati quali arrampicate, yoga e meditazione :sisi:
Narrativa. Ho riletto La luna e i falò di Cesare Pavese. Vero capolavoro. La prima volta era stata durante il ginnasio. Però, ecco, se c'è un libro poco adatto ai ragazzini è proprio questo. Non perché tratti di chissà quali elementi "non adatti ai minori", ma perché è un libro che parla di ritorni (impossibili) al paese, di rievocazione del passato e nostalgia... Lettura da fare da "maturi", insomma.
Saggistica. E qui ho una piccola bomba: Giocare è un'arte. Il gioco come tecnologia trasformativa di C. Thi Nguyen. È un libro di filosofia analitica sui giochi (in generale, dai boardgame agli sport passando per i VG) in cui si indagano le caratteristiche costitutive del giocare (soprattutto di quella modalità di gioco che lui definisce "il giocare per la sfida") usando il concetto di "agency" come chiave di volta del sistema. Sembrerebbe una lettura un po' astrusa, ma in realtà Nguyen è bravo a descrivere il gioco all'interno delle varie attività umane, a delinearne gli aspetti psicologici e a trovare paralleli con altre attività (alcune abbastanza inaspettate come l'urbanistica). Nell'ultima parte se la prende anche, con buoni argomenti imho, con la gamification. Per me è un ottimo saggio. Poteva forse essere un po' più condensato, ma Nguyen scrive bene e ogni tanto, a margine, regala anche considerazioni interessanti su temi disparati quali arrampicate, yoga e meditazione :sisi:
Tutto molto interessante. :snob:
Il giorno in cui inizierò a dedicare le mie letture all'arida saggistica (al posto che nutrirmi con l'afflato dell'ingegno artistico umano che prende il nome di narrativa), ci farò un pensierino. :caffe:
Saggistica. E qui ho una piccola bomba: Giocare è un'arte. Il gioco come tecnologia trasformativa di C. Thi Nguyen. È un libro di filosofia analitica sui giochi (in generale, dai boardgame agli sport passando per i VG) in cui si indagano le caratteristiche costitutive del giocare (soprattutto di quella modalità di gioco che lui definisce "il giocare per la sfida") usando il concetto di "agency" come chiave di volta del sistema. Sembrerebbe una lettura un po' astrusa, ma in realtà Nguyen è bravo a descrivere il gioco all'interno delle varie attività umane, a delinearne gli aspetti psicologici e a trovare paralleli con altre attività (alcune abbastanza inaspettate come l'urbanistica). Nell'ultima parte se la prende anche, con buoni argomenti imho, con la gamification. Per me è un ottimo saggio. Poteva forse essere un po' più condensato, ma Nguyen scrive bene e ogni tanto, a margine, regala anche considerazioni interessanti su temi disparati quali arrampicate, yoga e meditazione :sisi:
Al di là del fatto che il libro sembra interessante (grazie), scusa la domanda probabilmente molto cretina, ma: che intendi esattamente per urbanistica? Poi ti spiego perché lo chiedo :bua:
che intendi esattamente per urbanistica?
Con la "gamefication dell'urbanistica" credo che intenda che i tecnici comunali si divertono a dislocare a caso nelle città semafori, strisce pedonali e passaggi a livello.
Poi si siedono nei loro ufficietti, con i popcorn e i piedi sulla scrivania, a guardare i video delle telecamere di noi che imprechiamo facendosi beffe e scommettendo con i colleghi.
Ti stai lamentando che troppa gente restituisca i libri Bompiani che compra, oppure volevi scrivere "refusi" ma hai commesso un refuso? :pippotto:
il refuso del refuso :snob:
Al di là del fatto che il libro sembra interessante (grazie), scusa la domanda probabilmente molto cretina, ma: che intendi esattamente per urbanistica? Poi ti spiego perché lo chiedo :bua:
Cerco di semplificare il più possibile in base a quanto ho capito :asd:
Nguyen a un certo punto dice che uno dei problemi principali dei game designer è quello della "distanza agenziale", cioè del fatto che le regole e i vincoli del gioco non devono strozzare la libera iniziativa del giocatore (cito dal testo, p. 240: "il progettista del gioco deve creare le condizioni che permettano al giocatore di rispondere in modi moderatamente prevedibili per generare oggetti attenzionali moderatamente prevedibili").
Problemi di questo tipo non sono tipici solo dei giochi ma di altre attività umane in cui si verifica questo conflitto tra regole, vincoli e autonomia individuale. Per esempio (cito nuovamente dal libro): "la progettazione del paesaggio, la pianificazione urbana e il governo" (p. 243 e seguenti).
E poi da lì si va a parare sul grado maggiore o minore di intervento / invasività dei progettisti per arrivare alla teoria del liberalismo politico di John Rawls. Per chi ha un minimo di interesse in queste cose, consiglio vivamente di dare un'occhiata. Il viaggione è assicurato :asd:
<cut> "la progettazione del paesaggio, la pianificazione urbana e il governo" </cut>
Grazie Milton, mi bastava sentire questo. Quindi per urbanistica qui si intende proprio... l'urbanistica.
Qual era il motivo della mia ridicola domanda? Un po' noiosetto da spiegare, ma here we go. Dovete sapere che, come sa bene certa gente che frequenta un certo topic di J4S (il nostro principe del foro, ad esempio), ho l'hobby dell'esplorazione di edifici abbandonati. Questo hobby viene ormai universalmente definito esplorazione urbana (di solito abbreviato in urbex). Ultimamente però un certo personaggiə, che condivide questa passione e che mi tocca sopportare più di quanto vorrei, ha cominciato a definirla "urbanistica", e da buon grammar nazi vorrei prendere questo personaggiə a sberle ogni volta che lo dice - perché le parole sono importanti, cazzo! e urbanistica non è sinonimo di urbex!
Ora, tu hai citato un libro che parla di questioni ludiche e ci butta dentro l'urbanistica. Siccome mi aspetterei molto di più di vedere citato, in questo contesto, l'urbex (hobby che ha indubbiamente una componente ludica), mi è venuto il sospetto che l'urbanistica da te citata fosse per l'appunto l'urbex, e che quindi questa traslazione di significato stesse avvenendo anche altrove, non solo nella mente del personaggiə di cui parlavo.
Invece no, è proprio storditə 'stə tiziə.
La cosa mi rasserena.
Perdonate l'OT.
Credo di aver già detto più volte che "Furore" è nella mia top3 libri di sempre, probabilmente nella mia top1 migliori finali di sempre. :caffe:
Se ti è piaciuto "Uomini e Topi", non perdere altro tempo.
Posto che, secondo me, tutto Steinbeck è una spanna sopra qualsiasi altra cosa (compresi i meno riusciti).
mamma mia, che quotone!
Credo di aver già detto più volte che "Furore" è nella mia top3 libri di sempre, probabilmente nella mia top1 migliori finali di sempre. :caffe:
Se ti è piaciuto "Uomini e Topi", non perdere altro tempo.
Posto che, secondo me, tutto Steinbeck è una spanna sopra qualsiasi altra cosa (compresi i meno riusciti).
Credo di avere letto Furore in esecuzione del Bado-Pensiero. :sisi:
Cerco di semplificare il più possibile in base a quanto ho capito :asd:
Nguyen a un certo punto dice che uno dei problemi principali dei game designer è quello della "distanza agenziale", cioè del fatto che le regole e i vincoli del gioco non devono strozzare la libera iniziativa del giocatore (cito dal testo, p. 240: "il progettista del gioco deve creare le condizioni che permettano al giocatore di rispondere in modi moderatamente prevedibili per generare oggetti attenzionali moderatamente prevedibili").
Problemi di questo tipo non sono tipici solo dei giochi ma di altre attività umane in cui si verifica questo conflitto tra regole, vincoli e autonomia individuale. Per esempio (cito nuovamente dal libro): "la progettazione del paesaggio, la pianificazione urbana e il governo" (p. 243 e seguenti).
E poi da lì si va a parare sul grado maggiore o minore di intervento / invasività dei progettisti per arrivare alla teoria del liberalismo politico di John Rawls. Per chi ha un minimo di interesse in queste cose, consiglio vivamente di dare un'occhiata. Il viaggione è assicurato :asd:
Interessante. Mi preoccupa la verbosità.
- - - Aggiornato - - -
Grazie Milton, mi bastava sentire questo. Quindi per urbanistica qui si intende proprio... l'urbanistica.
Qual era il motivo della mia ridicola domanda? Un po' noiosetto da spiegare, ma here we go. Dovete sapere che, come sa bene certa gente che frequenta un certo topic di J4S (il nostro principe del foro, ad esempio), ho l'hobby dell'esplorazione di edifici abbandonati. Questo hobby viene ormai universalmente definito esplorazione urbana (di solito abbreviato in urbex). Ultimamente però un certo personaggiə, che condivide questa passione e che mi tocca sopportare più di quanto vorrei, ha cominciato a definirla "urbanistica", e da buon grammar nazi vorrei prendere questo personaggiə a sberle ogni volta che lo dice - perché le parole sono importanti, cazzo! e urbanistica non è sinonimo di urbex!
Ora, tu hai citato un libro che parla di questioni ludiche e ci butta dentro l'urbanistica. Siccome mi aspetterei molto di più di vedere citato, in questo contesto, l'urbex (hobby che ha indubbiamente una componente ludica), mi è venuto il sospetto che l'urbanistica da te citata fosse per l'appunto l'urbex, e che quindi questa traslazione di significato stesse avvenendo anche altrove, non solo nella mente del personaggiə di cui parlavo.
Invece no, è proprio storditə 'stə tiziə.
La cosa mi rasserena.
Perdonate l'OT.
Però potrà sempre capitare di leggere un articolo del FQ dove l'urbex venga descritto passione per l'urbanistica, può sicuramente accadere, io me lo aspetto. :snob:
Grazie Milton, mi bastava sentire questo. Quindi per urbanistica qui si intende proprio... l'urbanistica.
Qual era il motivo della mia ridicola domanda? Un po' noiosetto da spiegare, ma here we go. Dovete sapere che, come sa bene certa gente che frequenta un certo topic di J4S (il nostro principe del foro, ad esempio), ho l'hobby dell'esplorazione di edifici abbandonati. Questo hobby viene ormai universalmente definito esplorazione urbana (di solito abbreviato in urbex). Ultimamente però un certo personaggiə, che condivide questa passione e che mi tocca sopportare più di quanto vorrei, ha cominciato a definirla "urbanistica", e da buon grammar nazi vorrei prendere questo personaggiə a sberle ogni volta che lo dice - perché le parole sono importanti, cazzo! e urbanistica non è sinonimo di urbex!
Ora, tu hai citato un libro che parla di questioni ludiche e ci butta dentro l'urbanistica. Siccome mi aspetterei molto di più di vedere citato, in questo contesto, l'urbex (hobby che ha indubbiamente una componente ludica), mi è venuto il sospetto che l'urbanistica da te citata fosse per l'appunto l'urbex, e che quindi questa traslazione di significato stesse avvenendo anche altrove, non solo nella mente del personaggiə di cui parlavo.
Invece no, è proprio storditə 'stə tiziə.
La cosa mi rasserena.
Perdonate l'OT.
Vabbeh ma questa persona è evidentemente confusa.
"Urbanistica" ha un significato molto preciso, se in base ad un suo capriccio personale usa quella parola per intendere altro, non può pretendere di avere ragione.
Vabbeh ma questa persona è evidentemente confusa.
Io uso generalmente un aggettivo molto meno neutro :asd:
"Urbanistica" ha un significato molto preciso, se in base ad un suo capriccio personale usa quella parola per intendere altro, non può pretendere di avere ragione.
Sono d'accordo, ma ormai dovevo togliermi 'sto dubbio.
Per evitare di stare continuamente OT, informo che sto ancora leggendo Diario Russo della Politkosvkaja e sono circa a metà. Se mi si perdona il cinismo, nel vedere quello che osservava e scriveva nel 2004, penso che se non l'avesse fatta fuori Putin si sarebbe prima o poi suicidata pur di non vedere più il baratro verso cui è sprofondata la Russia.
Perché suicidarti quando puoi fuggire?
Perché suicidarti quando puoi fuggire?
Ognuno ha il proprio modo di reagire.
Interessante. Mi preoccupa la verbosità
Mia o dell'autore? :asd:
Dell'autore; o meglio del traduttore. :asd:
- - - Aggiornato - - -
Ognuno ha il proprio modo di reagire.
Ah beh sì, certo. Però vedi io il suicidio lo ritengo una cosa stupida e quindi lo concepisco soltanto come risposta a cose stupide come l'AMORE.
Dell'autore; o meglio del traduttore. :asd:
- - - Aggiornato - - -
Ah beh sì, certo. Però vedi io il suicidio lo ritengo una cosa stupida e quindi lo concepisco soltanto come risposta a cose stupide come l'AMORE.
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla
Cesare Pavese (25 marzo 1950)
A (s)proposito, Opo, sono molto offeso con te. Hai IGNORATO il mio post sui numeri nella lingua dei munduruku nel thread delle finlandesi nudissime :tsk:
E tutto questo perché sto leggendo Il meraviglioso mondo dei numeri di Alex Bellos (Einaudi). L'ho trovato e iniziato davvero per caso, ma è bellissimo :o
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla
Cesare Pavese (25 marzo 1950)
Parola di Cesare Pavese.
A (s)proposito, Opo, sono molto offeso con te. Hai IGNORATO il mio post sui numeri nella lingua dei munduruku nel thread delle finlandesi nudissime :tsk:
Non l'ho ignorato.
L'ho letto e non ci ho capito un cazzo.
L'ho lasciato sedimentare, l'ho riletto il giorno dopo e non ci ho capito comunque un cazzo.
Ho letto i link, ci ho capito ancora meno.
Mi sono depresso (lo ero già, lo sono diventato di più) e me ne sono andato su altri lidi a rattristarmi.
Desculpe.
Ah beh sì, certo. Però vedi io il suicidio lo ritengo una cosa stupida e quindi lo concepisco soltanto come risposta a cose stupide come l'AMORE.
L'amore per la Grande Madre Russia.
Non l'ho ignorato.
L'ho letto e non ci ho capito un cazzo.
L'ho lasciato sedimentare, l'ho riletto il giorno dopo e non ci ho capito comunque un cazzo.
Ho letto i link, ci ho capito ancora meno.
Mi sono depresso (lo ero già, lo sono diventato di più) e me ne sono andato su altri lidi a rattristarmi.
Desculpe.
:asd:
Ma no, è più facile di quello che sembra. In pratica, questa popolazione amazzonica nella sua lingua non ha molti termini per indicare i numeri. Meglio, sembra che possano designare e distinguere piccole quantità (fino al cinque) e da lì in poi bum, ogni quantità superiore al 5 diventa "una moltitudine".
Gli esperimenti nei link hanno mostrato che quando si chiedeva loro di posizionare un cursore fra diverse quantità (= aggregati di pallini) su una linea, la distanza posta dai munduruku tra, per esempio, le quantità corrispondenti a 2 e a 3 era maggiore rispetto a quella tra 7 e 8, etc. Gli stessi risultati sono stati replicati con bambini in età prescolare, ma non con scolari più grandi e adulti (che invece ponevano la stessa distanza tra le quantità di cui sopra, come faremmo noi senza pensarci su).
Che siginifica questo sproloquio? Semplice: pare che munduruku e bambini piccoli facciano particolare attenzione al rapporto tra quantità. La distanza tra cinque e uno appare quindi maggiore rispetto a quella tra dieci e cinque. In altre parole, la loro scala mentale di riferimento è logaritmica e non lineare. Solo con la scuola e l'apprendimento della matematica formale impariamo a ragionare con una scala lineare... E impariamo anche il "senso esatto dei numeri", che sembra dunque una caratteristiche culturale piuttosto che innata :sisi:
Tutto questo e molto altro nel bel libro di Bellos (pun intended!) :snob:
:asd:
Ma no, è più facile di quello che sembra. In pratica <cut>
Allora non ci ero andato troppo lontano, dai :asd: il mio inglese purtroppo va un po' in crisi quando si va sul tecnico.
Il libro pare interessante, sì, una cosa alla Simon Singh in pratica.
Necrotemus
10-04-24, 21:37
:asd:
Ma no, è più facile di quello che sembra. In pratica, questa popolazione amazzonica nella sua lingua non ha molti termini per indicare i numeri. Meglio, sembra che possano designare e distinguere piccole quantità (fino al cinque) e da lì in poi bum, ogni quantità superiore al 5 diventa "una moltitudine".
Ma dai come i Troll in Discworld.
In ambito matematico avevo letto (ma non credo finito, rimasto in Italia) "Il Teorema del Pappagallo".
L'amore per la Grande Madre Russia.
Assolutamente. Ma anche amori più triviali. :snob:
Terminato Diario Russo, sicuramente interessante anche come confronto su quanto siano cambiate le cose in Russia dopo 20 anni di Putin (in sintesi: per nulla). dal punto di vista dei contenuti, è un'antologia di articoli e riflessioni della Politkovskaja sulle varie criticità interne russe nella prima metà degli '00, con un certo focus sulla questione cecena e molta attenzione al punto di vista delle vittime. Il quadro finale è raggelante.
Emerge peraltro chiaramente il carattere da rompicoglioni di lei, non mi stupisce che il Vladimiro ne fosse particolarmente infastidito :asd:
C'è un passaggio molto breve ma molto interessante alla luce del senno di poi: è riportato un pezzetto di un'intervista a Putin in cui lui dice una cosa del tipo "Quando l'URSS si è dissolta abbiamo perso cinque grandi porti sui mari occidentali". Chissà perché ora vuole ripigliarsi il territorio ucrain... pardon, liberare l'Ucraina dai nazisti. Mah...
Ora ho iniziato La formula segreta dei Simpson, di Simon Singh. Il titolo italiano è di un cretinismo terrificante, dato che l'originale è The Simpsons and their mathematical secrets (forse la Rizzoli puntava a titillare il mercato dei producer televisivi, boh), ma i contenuti sembrano interessanti.
nicolas senada
27-04-24, 10:40
Il libro dei Simpson lo ho letto durante il lockdown, assieme a quello sulla "filosofia" dei Simpson (non ricordo il titolo esatto ora).
Bello anche se è passato troppo tempo dalla lettura; magari sbaglio io (o mi confondo con un terzo libro) ma se ricordo bene parlava molto anche di Futurama (che aveva molti sceneggiatori in comune e più "inside joke" di matematica nascosti al suo interno rispetto ai Simpson)
Il libro dei Simpson lo ho letto durante il lockdown, assieme a quello sulla "filosofia" dei Simpson (non ricordo il titolo esatto ora).
Bello
Ormai posso dire che Singh è una garanzia, in questo senso.
anche se è passato troppo tempo dalla lettura; magari sbaglio io (o mi confondo con un terzo libro) ma se ricordo bene parlava molto anche di Futurama (che aveva molti sceneggiatori in comune e più "inside joke" di matematica nascosti al suo interno rispetto ai Simpson)
Confermo. Cioè, sono solo al secondo capitolo, ma già nel prologo Singh anticipa che c'è anche molto Futurama nel testo - cosa che onestamente speravo, perché Futurama è veramente infarcito e glassato di gag matematiche (arrivando addirittura al Keeler's Theorem) :asd:
Ringrazio chi qui ha consigliato "tomorrow tomorrow tomorrow", mi è piaciuto un sacco, lo raccomando a chi non l'ha ancora letto
Non so quanti fan di Ellroy ci siano qua dentro, ma il 7 maggio esce il suo nuovo libro: Gli Incantatori. :alesisi:
Non mi pare faccia parte della nuova trilogia di L.A. con "perfidia" è "questa tempesta"...
Ringrazio chi qui ha consigliato "tomorrow tomorrow tomorrow", mi è piaciuto un sacco, lo raccomando a chi non l'ha ancora letto
Sempre al vostro servizio. :caffe:
Sto leggendo, come libro da treno, Il gigante sepolto, di Kazuo Ishiguro. Ne ho lette circa 50 pagine e devo dire che non è male, soprattutto per l'ambientazione vagamente fantasy. Qualcuno l'ha letto?
Non so quanti fan di Ellroy ci siano qua dentro, ma il 7 maggio esce il suo nuovo libro: Gli Incantatori. :alesisi:
Non mi pare faccia parte della nuova trilogia di L.A. con "perfidia" è "questa tempesta"...
è il seguito di Panico che non sono riuscito a finire, passo e aspetto il seguito di Questa Tempesta.
Nel mentre io ho letto e finito:
Il Signore delle Mosche, che non ho apprezzato per lo stile di scrittura troppo descrittivo
e
L'Hotel di Cristallo, secondo libro che leggo della Mandel e come Stazione Undici anche questo qui mi è piaciuto molto. In particolare trovo sia davvero brava a creare nei suoi libri atmosfere rarefatte e malinconiche; qui la trama ruota attorno ad una frode finanziaria e delle conseguenze che porterà alle persone coinvolte. Leggerò anche Mare della Tranquillità che come trama mi ispira tantissimo e tra l'altro dovrei ritrovare alcuni protagonisti dei precedenti libri.
Che genere di libri sono questi di questa Mandel?
Che genere di libri sono questi di questa Mandel?
Mescola più generi per cui non so risponderti con facilità, Stazione Undici per dire è un post apocalittico, Hotel di Cristallo è un thriller finanziario, mare della tranquillità è sci-fi, però sono talmente particolari che li inserirei più in narrativa. Facendo un paragone con altri autori ti direi che può assomigliare forse a King, ma molto più introspettiva.
Ataru Moroboshi
29-04-24, 17:33
Che genere di libri sono questi di questa Mandel?
Io ho letto solo Stazione Undici e anche a me è piaciuto molto. E' un post-apocalittico molto particolare, che si focalizza più sulle emozioni e sulle relazioni tra i personaggi che su eventi disastrosi. Insomma, viene descritto un mondo duro, ma niente bande di predoni punk o cannibali.
Ho in wishlist diversi suoi libri, tra cui L'hotel di cristallo.
Per quanto riguarda Il gigante sepolto di Ishiguro, l'ho letto qualche tempo fa. Bello, delicato e amaro come tutti i suoi romanzi.
Non so quanti fan di Ellroy ci siano qua dentro, ma il 7 maggio esce il suo nuovo libro: Gli Incantatori. :alesisi:
Non mi pare faccia parte della nuova trilogia di L.A. con "perfidia" è "questa tempesta"...
Sempre il 7 esce la ristampa della trilogia di Lloyd Hopkins: Le strade dell'innocenza, Perchè la notte e La collina dei suicidi.
Sto leggendo, come libro da treno, Il gigante sepolto, di Kazuo Ishiguro. Ne ho lette circa 50 pagine e devo dire che non è male, soprattutto per l'ambientazione vagamente fantasy. Qualcuno l'ha letto?
Dimmi di più, mi pare interessante :sisi:
Io sono impantanato su tutti i fronti di lettura, ma a soffrire di più è la letteratura (sono DA MESI sulla Montagna incantata) :cattivo:
Mescola più generi per cui non so risponderti con facilità, Stazione Undici per dire è un post apocalittico, Hotel di Cristallo è un thriller finanziario, mare della tranquillità è sci-fi, però sono talmente particolari che li inserirei più in narrativa. Facendo un paragone con altri autori ti direi che può assomigliare forse a King, ma molto più introspettiva.
Ecco allora per darti due indicazioni, io generalmente divido la letteratura in due macro-categorie: a) libri che mi possono interessare; b) libri per donne. Secondo te questa Mandel scrive libri della categoria b)?
- - - Aggiornato - - -
Io ho letto solo Stazione Undici e anche a me è piaciuto molto. E' un post-apocalittico molto particolare, che si focalizza più sulle emozioni e sulle relazioni tra i personaggi che su eventi disastrosi. Insomma, viene descritto un mondo duro, ma niente bande di predoni punk o cannibali.
Ho in wishlist diversi suoi libri, tra cui L'hotel di cristallo.
Bene quindi siamo un po' verso la categoria b). Uhm. :asd:
- - - Aggiornato - - -
Dimmi di più, mi pare interessante :sisi:
Io sono impantanato su tutti i fronti di lettura, ma a soffrire di più è la letteratura (sono DA MESI sulla Montagna incantata) :cattivo:
E' un romanzo ambientato nella britannia post romana, tra britanni, sassoni, orchi e una strana nebbia che pervade i campi rendendo il mondo quasi-onirico e facendo sì che gli uomini si dimentichino del loro passato. Al momento i due protagonisti, che sono una coppia di vecchi marito e moglie, sono partiti per un viaggio verso il villaggio dove dovrebbe vivere il loro figlio, che hanno dimenticato e verso il quale provano una certa sensazione più che un vero ricordo. Vediamo come evolve, ma come dice Ataru si sente una pervasiva aura di malinconia nelle vicende narrate, pur con grande delicatezza.
E' un romanzo ambientato nella britannia post romana, tra britanni, sassoni, orchi e una strana nebbia che pervade i campi rendendo il mondo quasi-onirico e facendo sì che gli uomini si dimentichino del loro passato. Al momento i due protagonisti, che sono una coppia di vecchi marito e moglie, sono partiti per un viaggio verso il villaggio dove dovrebbe vivere il loro figlio, che hanno dimenticato e verso il quale provano una certa sensazione più che un vero ricordo. Vediamo come evolve, ma come dice Ataru si sente una pervasiva aura di malinconia nelle vicende narrate, pur con grande delicatezza.
Mi sa che me l'hai già venduto :pippotto:
Ecco allora per darti due indicazioni, io generalmente divido la letteratura in due macro-categorie: a) libri che mi possono interessare; b) libri per donne. Secondo te questa Mandel scrive libri della categoria b)?
- - - Aggiornato - - -
Bene quindi siamo un po' verso la categoria b). Uhm. :asd:
- - - Aggiornato - - -
È per uomini consapevoli :sisi: o donne indecise
È per uomini consapevoli :sisi: o donne indecise
Cosa consiglieresti a un uomo indeciso? :asd:
È per uomini consapevoli :sisi: o donne indecise
Preoccupante. :asd:
E tutto questo perché sto leggendo Il meraviglioso mondo dei numeri di Alex Bellos (Einaudi).
L'ho or ora visto citato in una nota a piè di pagina nel libro sui Simpson che sto leggendo. Piccolo il mondo :asd:
Piccolo il nostro mondo, vorrai dire :asd:
Comunque, mi sono arenato pure su quello :bua:
è morto Paul Auster
L'ho letto stamane, purtroppo.
E la settimana scorsa ci ha lasciato Dennett. È una moria :cattivo:
è morto Paul Auster
Purtroppo era nell'aria
Ora ho iniziato La formula segreta dei Simpson, di Simon Singh.
Alla fine devo dire molto carino, benché assolutamente "riservato" ai cultori dei gialli (e di Futurama, che si prende un quinto dei capitoli) con interesse verso la matematica. "Grazie al cazzo!", vi sento già dire... e avete ragione :asd: in realtà vorrei elaborare di più la mia ovvietà, ma mi limiterò a dire che se non siete sia delle robe di Groening sia di matematica, potete pure lasciar perdere; per chi apprezza entrambe le cose, è decisamente consigliato.
Figo comunque scoprire quanti matematici di tutto rispetto ci sono tra i vari autori.
Sai negli USA, a parte il melting pot e il fatto che alla fine son 300 e passa milioni, non avendo una cultura che vada oltre i padri pellegrini e davy crockett molti han finito per fare studi matematici e scientifici, quando noi in Italia invece studiamo storia, arte e così via. Adesso per fortuna stanno sostituendo tutti questi studi matematici con la matematica emozionale e quelli scientifici con i balck-studies o fem-studies e nei prossimi decenni finalmente avremo prodotti di consumo per il pueblo ispirati a dottrine socialmente più utili e, soprattutto, che non cercano di insegnarti della schifosa matematica a tradimento. :snob:
Ho terminato "Il cosmonauta" di Jaroslav Kalfař .
https://img.illibraio.it/images/9788823517561_92_270_0_75.jpg
Non chiedetemi come sia possibile, ma questo romanzo parte come se fosse una avventura spaziale con il fascino delle repubbliche oltre la cortina di ferro (una specie di "Project Hail Mary" di Andy Weir in salsa ceca) e finisce dalle parti del dramma sulla perdita di identità di un moderno "Il fu Mattia Pascal".
Il tutto avvitato strettamente intorno ad una storia d'amore in crisi e a una terribile verità legata ai ricordi di infanzia.
Sicuramente sorprendente, lontanissimo dalla perfezione, mi sento di consigliarlo e di ringraziare chi lo ha consigliato qui.
Ho terminato "Il cosmonauta" di Jaroslav Kalfař .
https://img.illibraio.it/images/9788823517561_92_270_0_75.jpg
Non chiedetemi come sia possibile, ma questo romanzo parte come se fosse una avventura spaziale con il fascino delle repubbliche oltre la cortina di ferro (una specie di "Project Hail Mary" di Andy Weir in salsa ceca) e finisce dalle parti del dramma sulla perdita di identità di un moderno "Fu Mattia Pascal".
Il tutto avvitato strettamente intorno ad una storia d'amore in crisi e a una terribile verità legata ai ricordi di infanzia.
Sicuramente sorprendente, lontanissimo dalla perfezione, mi sento di consigliarlo e di ringraziare chi lo ha consigliato qui.
Eccomi :D
Dovrei proprio rileggerlo prima di vedere il film..
Io sto leggendo Santa Rita di Tommy Wieringa, olandese pubblicato da Iperborea. Sono a 120 pagine (un terzo circa) e mi sta piacendo. È una vicenda di storie di sconfitti in uno sperduto angolo dei Paesi Bassi. La storia in realtà fatica un po' a ingranare, ma Wieringa per me è un po' un autore "alla Osvaldo Soriano": apprezzo tanto il suo modo di scrivere che posso accantonare qualche difetto nello svolgimento. Vi dirò.
nicolas senada
16-05-24, 13:28
Ho iniziato Cecità di Saramago (si, lo so, libro olderrimo).
Ricordavo di aver fatto parecchia fatica con L'Uomo Duplicato; questo mi sembra molto più scorrevole :asd:
Con la scusa che il punto (.) praticamente non esiste, finisco per leggere una pagina intera di fila :bua:
Ho iniziato Cecità di Saramago (si, lo so, libro olderrimo).
Top 10 all time. :snob:
nicolas senada
16-05-24, 13:47
Top 10 all time. :snob:
se ti dico che per ora non mi sta facendo impazzire? :look:
sono circa al 30-35% del libro
con tutto che ovviamente rimane la curiosità di andare a vedere dove andrà a parare (ulteriormente) la "main quest"
Sempre per stare in tema, e nell'ottica di letture rilassanti e positive :snob: nei giorni scorsi ho finito:
La Peste di Camus, carino anche se piuttosto "didascalico" nella descrizione di vicende e situazioni (però si legge bene)
I Baffi di Carrere, simpatico racconto introspettivo sulla falsariga della Settimana Bianca
Devo ricordarmi di recuperare i film tratti da i Baffi e da Cecità
Mi sa che me l'hai già venduto :pippotto:
Sono oltre la metà, devo dire molto bene, ti invoglia a continuare a leggerlo, l'alone di mistero alla dungeon and dragons lo rende interessante. :sisi:
se ti dico che per ora non mi sta facendo impazzire? :look:
sono circa al 30-35% del libro
con tutto che ovviamente rimane la curiosità di andare a vedere dove andrà a parare (ulteriormente) la "main quest"
Sempre per stare in tema, e nell'ottica di letture rilassanti e positive :snob: nei giorni scorsi ho finito:
La Peste di Camus, carino anche se piuttosto "didascalico" nella descrizione di vicende e situazioni (però si legge bene)
I Baffi di Carrere, simpatico racconto introspettivo sulla falsariga della Settimana Bianca
Tutti e tre gran bei libri. Cecità mi sa che se non ti ha ancora preso dubito finirà col conquistarti. Meglio di L'uomo duplicato, comunque, per come la vedo.
La peste vero, stile un po' strano, però trovo che migliori nel procedere.
I baffi mi ha abbastanza destabilizzato. Tra l'altro poco prima di leggerlo avevo visto al cinema America Latina, un film con Elio Germano che ha un'importante similarità col libro di Carrere, e la cosa mi stava scatenando la paranoia :bua:
Ataru Moroboshi
17-05-24, 08:49
Ho letto Il gioco dell'anima di Javier Castillo, seguito de La ragazza di neve, che mi era piaciuto. Questo invece è uno dei peggiori gialli che abbia mai letto.
Pieno di plot twist inverosimili, indagini portate avanti a casaccio, una protagonista che si comporta come una pazza o da totale idiota dall'inizio alla fine, clichè a non finire e una marea di personaggi piatti. Uno sembra un pervertito? Lo è. Quei due paiono bigotti ed egoisti? Lo sono. Così il primo tizio che sembra avere qualcosa da nascondere è ovviamente il colpevole. Notevole anche il modo in cui si arriva alla soluzione del caso: un personaggio (neanche la protagonista, un altro) va in giro a fare domande sulla vittima di turno, senza avere il minimo indizio o sospetto su nessuno ed ecco che, all'ennesima intervista, uno da di matto senza motivo e si scopre che è il colpevole. Tempo 20 pagine e grazie a una serie di coincidenze assurde la storia finisce.
Veramente pessimo.
Devo ricordarmi di recuperare i film tratti da i Baffi e da Cecità
Di Cecità mi era piaciuto anche il film, cosa non comune per i film tratti dai libri (e in particolare da libri così peculiari).
Sono oltre la metà, devo dire molto bene, ti invoglia a continuare a leggerlo, l'alone di mistero alla dungeon and dragons lo rende interessante. :sisi:
Ricordatemi qual era il libro in questione? :pippotto:
Cecità mi sa che se non ti ha ancora preso dubito finirà col conquistarti.
Penso anch'io così. :snob:
Drake Ramoray
17-05-24, 09:49
Ottimo il film tratto da l’uomo duplicato
nicolas senada
17-05-24, 10:46
Ottimo il film tratto da l’uomo duplicato
Eh si, eccezionale Enemy di Villeneuve, molto "lynchiano" anche e soprattutto nelle divagazioni extra-libro
- - - Aggiornato - - -
Di Cecità mi era piaciuto anche il film, cosa non comune per i film tratti dai libri (e in particolare da libri così peculiari).
ieri sono arrivato a un buon 60/65% di Cecità
posso dire che mi viene ANSIA solo all'idea di guardare una eventuale trasposizione (piuttosto fedele) del testo :bua:
posso dire che mi viene ANSIA solo all'idea di guardare una eventuale trasposizione (piuttosto fedele) del testo :bua:
Yes, "ansia" è la parola chiave. :chebotta:
Di Cecità mi era piaciuto anche il film, cosa non comune per i film tratti dai libri (e in particolare da libri così peculiari).
Eh, Meirelles è in gamba.
Anche se Cecità non l'ho visto, avevo inziato ma poi l'ho piantato subito lì, non ricordo perché.
Ricordatemi qual era il libro in questione? :pippotto:
https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-straniera/narrativa-di-lingua-inglese/il-gigante-sepolto-kazuo-ishiguro-9788806231644/
https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-straniera/narrativa-di-lingua-inglese/il-gigante-sepolto-kazuo-ishiguro-9788806231644/
Ho cominciato a leggerlo anch'io. Niente male davvero :sisi:
https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/white-people-rape-dogs-jacopo-iannuzzi-9788806263119/
Vi segnalo questo, mi ha incuriosito e lo leggerò :asd:
136 pagine 16 euro, manco fossimo in Lussemburgo.
Domani lo compro. :oh:
nicolas senada
20-05-24, 07:22
Eh, Meirelles è in gamba.
Anche se Cecità non l'ho visto, avevo inziato ma poi l'ho piantato subito lì, non ricordo perché.
Finito il libro in un paio di giorni, nel weekend ho recuperato anche il film.
Devo dire buono: rende bene il mood del libro (soprattutto lo "sporco" della narrazione, con quache comprensibile edulcorazione) e inoltre ripropone tutti i passaggi "chiave" del testo.
Sul libro ovviamente nulla da dire. Ritiro tutti i dubbi e le riserve che avevo a 1/3 della lettura :sisi:
https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-straniera/narrativa-di-lingua-inglese/il-gigante-sepolto-kazuo-ishiguro-9788806231644/
interessante, wishlisto
stanotte ho sognato che moriva Stephen King :bua: ed ero venuto qui sul forum a piangere
- - - Aggiornato - - -
https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/white-people-rape-dogs-jacopo-iannuzzi-9788806263119/
Vi segnalo questo, mi ha incuriosito e lo leggerò :asd:
letteralmente sarebbe "cani stuprati da gente bianca"? :uhm:
Ho cominciato a leggerlo anch'io. Niente male davvero :sisi:
Mi autoquoto. Letto una cinquantina di pagina finora. Prima impressione: un (quasi) fantasy + un (quasi) romanzo storico scritto però da uno che sa scrivere :asd: Già si intuisce comunque che c'è ben altro in gioco. Vedremo.
- - - Updated - - -
interessante, wishlisto
stanotte ho sognato che moriva Stephen King :bua: ed ero venuto qui sul forum a piangere
- - - Aggiornato - - -
letteralmente sarebbe "cani stuprati da gente bianca"? :uhm:
I bianchi stuprano ai cani :snob:
Io sono al capitolo 10 e per ora è ancora nebbia fitta. :fag:
https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-straniera/narrativa-di-lingua-inglese/il-gigante-sepolto-kazuo-ishiguro-9788806231644/
Pare bello :uhm:
https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/white-people-rape-dogs-jacopo-iannuzzi-9788806263119/
Vi segnalo questo, mi ha incuriosito e lo leggerò :asd:
Oddio, dalla descrizione mi puzza veramente tanto di libro "alla Shogun" :bua:
Sul libro ovviamente nulla da dire. Ritiro tutti i dubbi e le riserve che avevo a 1/3 della lettura :sisi:
Buona cosa :sisi:
Pare bello :uhm:
Oddio, dalla descrizione mi puzza veramente tanto di libro "alla Shogun" :bua:
In effetti :bua:
Comunque è da un po' che ho deciso di lasciar perdere quasi del tutto la narrativa contemporanea. Non per altro, ma per questioni di tempo. Visto che ho buchi colossali (Mann, Musil, Proust, Joyce, etc.), senza contare il backlog saggistico / cinematografico / videoludico, e che sono ormai (ben) oltre il mezzo del cammin di nostra vita, beh, tocca fare delle scelte. E visto che, almeno in ambito letterario, ci sono "canoni" di capolavori affidabili, tanto vale fare affidamento su quelli.
I contemporanei, fatta eccezione per i nomi davvero grossi, e soprattutto gli esordienti sono per i lettori onnivori (chi legge e basta in pratica) o per chi lavora a vario titolo in ambiente editoriale imho :sisi:
Insomma, per riassumere con una famosa frase di Citati (con piccolo fix!): non ho ancora letto le Upanishad, si figuri se mi metto a leggere Shogun
:asd:
In effetti :bua:
Comunque è da un po' che ho deciso di lasciar perdere quasi del tutto la narrativa contemporanea. Non per altro, ma per questioni di tempo. Visto che ho buchi colossali (Mann, Musil, Proust, Joyce, etc.), senza contare il backlog saggistico / cinematografico / videoludico, e che sono ormai (ben) oltre il mezzo del cammin di nostra vita, beh, tocca fare delle scelte. E visto che, almeno in ambito letterario, ci sono "canoni" di capolavori affidabili, tanto vale fare affidamento su quelli.
I contemporanei, fatta eccezione per i nomi davvero grossi, e soprattutto gli esordienti sono per i lettori onnivori (chi legge e basta in pratica) o per chi lavora a vario titolo in ambiente editoriale imho :sisi:
Insomma, per riassumere con una famosa frase di Citati (con piccolo fix!): non ho ancora letto le Upanishad, si figuri se mi metto a leggere Shogun
:asd:
Tutto vero, tutto bello.
Peccato però che certe volte la letteratura contemporanea per me sia più piacevole e più interessante dei classici.
Quindi, senza nessuna pretesa di riscrivere i canoni di valutazione di un'opera letteraria, ma semplicemente perchè io leggo per piacere e non per dovere, viva Jonathan Franzen e abbasso Joyce. :fag:
La letteratura contemporanea è interessante nella misura in cui tocca temi che sono sullo sfondo del nostro vivere; sempre se uno non cerca mera letteratura d'evasione.
Cosa c'entra con Shogun quello che ho segnalato? :uhm:
Tutto vero, tutto bello.
Peccato però che certe volte la letteratura contemporanea per me sia più piacevole e più interessante dei classici.
Quindi, senza nessuna pretesa di riscrivere i canoni di valutazione di un'opera letteraria, ma semplicemente perchè io leggo per piacere e non per dovere, viva Jonathan Franzen e abbasso Joyce. :fag:
Ok, ma io parlavo appositamente NON dei grossi nomi (anch'io conosco e leggo Franzen :asd:), quanto dei semisconosciuti / esordienti, che magari scrivono cose magnifiche, ma tocca mettercisi davvero di impegno a scandagliare il sottobosco.
Per dire, questi tre romanzi usciti da poco sembrano fighi, ma se guardo alle cose che ho accumulato (si badi bene, per piacere non per dovere) pragmaticamente e un po' a malincuore penso sia il caso di passare oltre: https://www.rollingstone.it/cultura/libri/le-voci-degli-altri-tre-libri-per-capire-la-giovane-letteratura-italiana-di-oggi/907495/
- - - Updated - - -
Cosa c'entra con Shogun quello che ho segnalato? :uhm:
Ah, boh, è ormai una specie di inside joke per i racconti duri di "vita vera", credo :asd:
- - - Updated - - -
La letteratura contemporanea è interessante nella misura in cui tocca temi che sono sullo sfondo del nostro vivere; sempre se uno non cerca mera letteratura d'evasione.
E su questo concordo :sisi:
io di narrativa vera e propria mi sono accorto che riesco a digerirne pochissima e diluita nel tempo...ogni tanto un Franzen, un Knausgard o un Roth ce li infilo, ma veramente poca cosa.
Quando leggo voglio evadere dal quotidiano e rilassarmi o godermi una bella storia, per cui romanzi storici, fantascienza, crime ecc..va bene quasi tutto basta che non sia noioso :asd:
Comunque è da un po' che ho deciso di lasciar perdere quasi del tutto la narrativa contemporanea. Non per altro, ma per questioni di tempo. Visto che ho buchi colossali (Mann, Musil, Proust, Joyce, etc.), senza contare il backlog saggistico / cinematografico / videoludico, e che sono ormai (ben) oltre il mezzo del cammin di nostra vita, beh, tocca fare delle scelte. E visto che, almeno in ambito letterario, ci sono "canoni" di capolavori affidabili, tanto vale fare affidamento su quelli.
I contemporanei, fatta eccezione per i nomi davvero grossi, e soprattutto gli esordienti sono per i lettori onnivori (chi legge e basta in pratica) o per chi lavora a vario titolo in ambiente editoriale imho :sisi:
È un punto di vista che comprendo; in parte lo condivido, anche se poi penso "Ok, ma se putacaso domani scrivessi un libro, una filosofia del genere non danneggerebbe me per primo?" e mi senot un po' bestia :bua:
Cosa c'entra con Shogun quello che ho segnalato? :uhm:
Forse niente, ma...
Ah, boh, è ormai una specie di inside joke per i racconti duri di "vita vera", credo :asd:
...ecco, l'impressione che mi ha dato la sinossi è un po' quella.
Che poi, in realtà il problema di Shogun non era tanto il genere (a me non piace, ma de gustibus non disputandum), quanto il fatto che scriveva piuttosto male, il che mi ha lasciato un imprinting non piacevolissimo verso questo tipo di letteratura.
È un punto di vista che comprendo; in parte lo condivido, anche se poi penso "Ok, ma se putacaso domani scrivessi un libro, una filosofia del genere non danneggerebbe me per primo?" e mi senot un po' bestia :bua:
Vedila così: da una parte è una filosofia che ti ("tu" generico, bada bene!) fa pensare x volte prima di prendere incautamente in mano la penna (pardon, aprire word) per contribuire alla produzione infinita di cartastraccia del contemporaneo :bua: Dall'altra, però, se davvero sei determinato (e bravissimo e fortunatissimo), una piccola nicchietta la troveresti comunque, dai :sisi:
PS. Che poi dico tanto, ma alla fine i romanzi ("romanzo" da prendere un po' alla larga, per almeno due delle opere che cito qui sotto) italiani che più mi sono piaciuti negli ultimi anni sono proprio di autori contemporanei (ok, non esordienti o semisconosciuti, ma nemmeno degli Scurati o delle Murgia, per dire): Trevisan ("Works"), Falco ("Ipotesi di una sconfitta") e Pecoraro ("La vita in tempo di pace") :sisi:
Di che parlano?
I primi due parlano di vita e lavoro o meglio di vita (e dell'Italia degli anni 70, 80 e 90) attraverso il filtro dei lavoro / degli innumerevoli lavori svolti, in modo più o meno fortuito, dagli autori prima di arrivare all'approdo letterario in pianta "stabile". Non sono romanzi, piuttosto memorie.
Anche il terzo, questa volta un romanzo, parla, fra le tante altre cose, di formazione e lavoro, ripercorrendo le tappe della vita di un personaggio fittizio, l'ingegner Ivo Brandani, tra il secondo dopoguerra e i primi anni 2000 (il tempo di pace in Europa, appunto)
Sono tre libri straordinari. Li raccomando senza remore. "La vita in tempo di pace" poi mi aveva preso tantissimo quando l'avevo letto (una decina di anni fa) :sisi:
Consigli preziosi, tutti e tre.
Works, poi, l'ho riletto da poco nella nuova versione ampliata ed è straordinario.
Ipotesi di una sconfitta ero convinto di averlo in wishlist, invece non c'è :uhm:
La vita in tempo di pace non sono riuscito ad andare molto avanti, mi stava sinceramente annoiando.
Cos'hanno di straordinario le memorie di tre persone che lavorano?
Cos'hanno di straordinario le memorie di tre persone che lavorano?
Vallo a dire ai milioni di disoccupati. :snob: :sad:
Io sto leggendo Santa Rita di Tommy Wieringa, olandese pubblicato da Iperborea. Sono a 120 pagine (un terzo circa) e mi sta piacendo. È una vicenda di storie di sconfitti in uno sperduto angolo dei Paesi Bassi. La storia in realtà fatica un po' a ingranare, ma Wieringa per me è un po' un autore "alla Osvaldo Soriano": apprezzo tanto il suo modo di scrivere che posso accantonare qualche difetto nello svolgimento. Vi dirò.
Terminato. A conti fatti l'ho trovato un libro piacevole più per la forma che per il contenuto, che è molto rarefatto e non va a parare definitivamente da nessuna parte (per qualche verso mi ha ricordato Dalle rovine di Luciano Funetta, anche se la trama è completamente diversa). La vicenda ruota attorno al cinquantenne Paul Kruzen, piccolo commerciante di memorabilia delle prime due WW, che vive da solo col padre nella profonda provincia olandese sin da quando -quarant'anni prima- la madre è andata via di casa con un russo (fuggito dall'URSS con un aereo e precipitato nel loro campo). Paul si sente uno sconfitto dalla vita, non ha mai superato il trauma dell'abbandono materno e frequenta poche persone, tra cui il suo unico vero amico Hedwiges Geerdink; un'esistenza in equilibrio molto precario, che un giorno crolla definitivamente.
Mi è piaciuto ed è un libro che consiglierei, anche perché trovo che Weiringa scriva davvero bene, ma trovo difficile dire a chi: non c'è vera "azione", non ci sono vere soluzioni, non c'è chissà quale profondo significato dietro: è poco più di un racconto di vita quotidiana di un perdente disilluso e delle sue riflessioni sulla situazione. A me questo tipo di storie piacciono, di più non so dire.
La storia della mia vita scritta da un altro? No grazie. :asd:
La storia della mia vita scritta da un altro? No grazie. :asd:
Guarda, potrei dire la stessa cosa :asd: io trovo quasi consolatoria l'idea che ci sia chi dedica il proprio talento a scrivere di questo disagio contemporaneo, di storie di gente che ha finito con l'accontentarsi di sopravvivere. Mi fa sentire meno solo.
Drake Ramoray
23-05-24, 14:10
Ci sono diversi altri suoi libri nel catalogo iperborea
Oltre a collezionarli però devo ancora leggerli :/
Ci sono diversi altri suoi libri nel catalogo iperborea
Oltre a collezionarli però devo ancora leggerli :/
Io avevo letto Questi sono i nomi, le sensazioni che mi lasciò sono sostanzialmente le stesse.
Su Goodreads un recensore inglese che ne ha letti tre o quattro ha concluso che in Weiringa c'è una discrepanza tra lo stile (che lo rende un ottimo autore, forse il migliore olandese vivente al momento) e i contenuti (che possono facilmente lasciare un senso di insoddisfazione). Mi sembra una chiosa sensata. Ovviamente dipende anche da quello che si cerca: a me -come detto- piace, altrimenti non avrei acquistato e letto un secondo libro suo, ma tendenzialmente penso non sia un autore che possa andar bene a una platea molto vasta.
Faccio una domanda un po' naive: come può apprezzarsi lo stile di un autore leggendo il libro in una lingua diversa da quella in cui il libro è stato scritto?
- - - Aggiornato - - -
Guarda, potrei dire la stessa cosa :asd: io trovo quasi consolatoria l'idea che ci sia chi dedica il proprio talento a scrivere di questo disagio contemporaneo, di storie di gente che ha finito con l'accontentarsi di sopravvivere. Mi fa sentire meno solo.
Ah beh, questo posso capirlo. :asd:
Faccio una domanda un po' naive: come può apprezzarsi lo stile di un autore leggendo il libro in una lingua diversa da quella in cui il libro è stato scritto?
E' una domanda che ho sempre avuto anch'io.
Purtroppo non ho un livello di inglese (men che meno di altre lingue straniere) sufficiente per leggere in lingua originale godendomi la lettura, per cui la risposta che mi sono dato è che si giudica lo stile della traduzione attribuendolo all'autore originale.
Fatto salvo che la traduzione sia fatta in maniera professionale e con la giusta dedizione (cosa che do per scontato nei libri pubblicati dalle principali case editrici italiane), assumo che tutti i pregi dell'autore non vengano affossati dal traduttore e, viceversa, che nessun traduttore possa trasformare un libro brutto in un capolavoro.
Non escludo ovviamente che ci possano essere traduttori e traduzioni illuminate, oppure viceversa particolarmente non riuscite, che possano aver modificato la percezione di alcune opere in italiano.
Ma credo che in entrambi i casi ci sarebbe chi se ne accorge e fa correggere il tiro (facendo rifare le traduzioni venute male e chiedendo al traduttore di metterci meno del suo in quelle che stravolgono in positivo, ammesso che esistano).
Drake Ramoray
23-05-24, 15:32
Non per fare critica letteraria che non ne son capace
Ma tante cose si vedono anche nella traduzione , partendo dal presupposto che sia abbastanza fedele
Periodi brevi o lunghi , tanti aggettivi o meno … per quantalo riguarda il contenuto : descrizioni , dialoghi
Ovviamente non è il testo pensato dall autore ma
Sì certo, il mio tema (e la risposta che mi do è la stessa di Bado) riguarda soprattutto il lessico e la costruzione di periodi idiomatici. E' chiaro che il problema non lo si ha con i romanzi di genere per il pubblico, dove solitamente non c'è un sottotesto e non si utilizza un linguaggio allusivo, ma nei romanzi che fanno "letteratura" e soprattutto in autori del post-modernismo, noti per essere incomprensibili già al loro pubblico (:asd:), come si possono apprezzare le sfumature che l'autore vuole dare se il traduttore non è altrettanto capace e se la lingua non è altrettanto "elastica"?
Magari i romanzi di Franzen che vi piacciono tanto in inglese fan cagare perché lui non è capace di scrivere. :asd:
Faccio una domanda un po' naive: come può apprezzarsi lo stile di un autore leggendo il libro in una lingua diversa da quella in cui il libro è stato scritto?
Ecco, secondo me questa è una domanda interessantissima che potrebbe aprire una bella discussione, ed è per motivi come questo che mi rattrista il fatto che questa area si sia ridotta di fatto a questo singolo topic invece di svilupparsi pienamente in una degna ramificazione di thread multicolori.
Quindi ovviamente procederò a rispondere qui dentro, alimentando un OT che vivrebbe meglio altrove
MI sono sempre posto anch’io questa domanda, in effetti ogni volta che dico “bello stile” in un libro che ho letto in traduzione mi sento un po’ sporco. Tuttavia, al netto delle inevitabili differenze che esistono tra le lingue, penso che ogni testo abbia caratteristiche che possono essere trasposte in modo sostanzialmente indolore. Il traduttore certo può influire scegliendo una parola o una perifrasi al posto di un'altra, ma se non è un cane e non si mette a scardinare apposta un brano il “sottotesto autoriale” bene o male deve venire fuori: il dosaggio dei dialoghi, la descrizione più o meno accurata degli ambienti, l’abbondanza (o scarsità) di dettagli rivelati sulle vite dei protagonisti... sono tutti particolari che è possibile non perdere in traduzione. Per fare un esempio concreto, uno dei passi letterari che amo di più in assoluto è la conclusione del primo capitolo di Cronaca di una morte annunciata. Io non so lo spagnolo e il libro l’ho letto in italiano; il modo anticlimatico in cui si chiude la vicenda, la tensione di Donna Santiaga e lo spaesamento del figlio, il modo in cui viene fermata dal passante che le dice di non affannarsi, sono tutte caratteristiche che danno al brano un lirismo che è figlio di Garcia Marquez e che viene fuori nonostante le parole usate siano in un’altra lingua, così come un vestito resta sostanzialmente sempre quello stesso vestito anche se gli cambi colore.
Non ho mai letto uno stesso libro sia in originale che tradotto, ma mi è capitato di farlo con libri diversi di due autori, Orwell e DeLillo. Personalmente, non mi sembra di aver trovato nei loro originali delle cifre creative che le traduzioni mi hanno nascosto.
Questione diversa per testi che si reggono molto sulla liricità della propria lingua (le poesie), sull’invenzione linguistica (Joyce, Carroll, Gadda) o che comunque “maneggiano” idiomi in maniere inconsuete (In Dire quasi la stessa cosa Eco raccontava delle problematiche avute dal suo traduttore tedesco per L’isola del giorno prima, che contiene un personaggio che parla un tedesco arcaico – al momento non ricordo i dettagli, scusate). Ma un romanzo più “ordinario” non ha questo tipo di problemi, direi.
Sì, confermo anche io questa sensazione, poche volte ho avuto la sensazione leggendo un libro tradotto in italiano che la traduzione fosse così scadente da suonare sbagliata o comunque traditrice del testo d'origine. E in effetti di certi autori è possibile anche nei testi tradotti riconoscere un certo, come dire, tono, o metodo, o appunto stile. Direi che lo si può riconoscere ad esempio in Simenon, i cui romanzi sono stati tradotti non da un solo traduttore, ma da vari, maschi e femmine, giovani e meno giovani, lasciando comunque al lettore la possibilità di riconoscere un certo stilema di asciuttezza e allo stesso tempo particolare eleganza ed icasticità nelle descrizioni che si adatta perfettamente ai personaggi raccontati.
io non me ne intendo eh, ma credo che leggere 50 sfumature o Philip Roth la differenza si avverta anche nel testo tradotto :asd:
Ecco, secondo me questa è una domanda interessantissima che potrebbe aprire una bella discussione, ed è per motivi come questo che mi rattrista il fatto che questa area si sia ridotta di fatto a questo singolo topic invece di svilupparsi pienamente in una degna ramificazione di thread multicolori.
Quindi ovviamente procederò a rispondere qui dentro, alimentando un OT che vivrebbe meglio altrove
E' tutto così giusto e condivisibile che ci vorrebbe un moderatore che taglia l'OT e lo incolla in un nuovo thread.
Che ne dite?
E' tutto così giusto e condivisibile che ci vorrebbe un moderatore che taglia l'OT e lo incolla in un nuovo thread.
Che ne dite?
Ma ci saranno moderatori in queste lande qui dabbasso?
Comunque:
E' una domanda che ho sempre avuto anch'io. <cut>
Non per fare critica letteraria che non ne son capace
Ma tante cose si vedono anche nella traduzione , partendo dal presupposto che sia abbastanza fedele <cut>
MI sono sempre posto anch’io questa domanda<cut>
io non me ne intendo eh, ma credo che leggere 50 sfumature o Philip Roth la differenza si avverta anche nel testo tradotto :asd:
Giusto per rendere un po' meta la situazione, questa ridda di risposte esemplifica perfettamente la questione: quattro risposte che dicono sostanzialmente la stessa cosa, ma quattro stili differenti. Tradurli in inglese o in serbo o in ithkuil potrà (forse) rimodellarli un po', ma lo stile può essere stringato o discorsivo, serioso o sarcastico, e sono caratteristiche che direi possono restare impermeabili al cambio di idioma.
Ma mi pare di capire che siamo sostanzialmente tutti d'accordo, era solo che mi piaceva annoiarvi un po' con questa osservazione :sisi:
Drake Ramoray
23-05-24, 22:21
Non c’è più il forum , altro che moderatore
Non c’è più il forum
Quindi, noi che che scriviamo qui siamo tipo il coyote che può continuare a correre oltre il ciglio del burrone fino a quando non abbassa lo sguardo e vede che non ha più la terra sotto i piedi? :pippotto:
Drake Ramoray
24-05-24, 11:29
Siamo tutti un po’ coyo
Volevo dire
Non avresti potuto descriverlo meglio
Quindi, noi che che scriviamo qui siamo tipo il coyote che può continuare a correre oltre il ciglio del burrone fino a quando non abbassa lo sguardo e vede che non ha più la terra sotto i piedi? :pippotto:
Ci sta bene :sisi:
https://i.imgur.com/cavssUc.jpeg
Guarda, potrei dire la stessa cosa :asd: io trovo quasi consolatoria l'idea che ci sia chi dedica il proprio talento a scrivere di questo disagio contemporaneo, di storie di gente che ha finito con l'accontentarsi di sopravvivere. Mi fa sentire meno solo.
Non potevi dirlo meglio :bua:
E comunque altro titolo da annotarsi...
Sto andando avanti con Il gigante sepolto consigliato da Zhuge: l'atmosfera, o meglio quel mix di storia, "fantasy" e ciclo arturiano, mi piace tantissimo finora (prime 100 pagine) :sisi:
Io sono quasi alla fine, dovrei cominciare la quarta e ultima parte. Ma sto leggendo davvero poco ultimamente.
Ho finito "Il cammino del morto", prequel di "Lonsome Dove" di McMurtry.
Partiamo dal presupposto più importante: l'ho letteralmente divorato, ritrovandomi a leggere in ogni minimo ritaglio di tempo e spazio.
Ma bisogna essere oggettivi: è veramente un "more of the same" delle avventure di Gus e Call e poco più.
Non c'è sviluppo vero dei personaggi (i 2 protagonisti sono anagraficamente più giovani, ma li troviamo che sono già amici, che hanno già i loro caratteri molto particolari che abbiamo conosciuto nel libro precedente, sono sempre i più cazzuti e smart della truppa anche se sono gli ultimi arrivati, etc.).
Insomma, la storia è molto avvincente, l'atmosfera stupenda... è solo un peccato non aver osato di più in termini di esplorazione dei personaggi.
Adesso ho iniziato la trilogia de "Il problema dei 3 corpi" che, se tutto va bene, sarà il mio progetto per l'estate.
Sono solo a pagina 150 del primo libro: prime pagine molto faticose, poi decolla abbastanza.
Ci sta bene :sisi:
https://i.imgur.com/cavssUc.jpeg
:asd:
Sto andando avanti con Il gigante sepolto consigliato da Zhuge: l'atmosfera, o meglio quel mix di storia, "fantasy" e ciclo arturiano, mi piace tantissimo finora (prime 100 pagine) :sisi:
Whishlistato. :caffe:
Ho finito "Il cammino del morto", prequel di "Lonsome Dove" di McMurtry.
Partiamo dal presupposto più importante: l'ho letteralmente divorato, ritrovandomi a leggere in ogni minimo ritaglio di tempo e spazio.
Ma bisogna essere oggettivi: è veramente un "more of the same" delle avventure di Gus e Call e poco più.
Non c'è sviluppo vero dei personaggi (i 2 protagonisti sono anagraficamente più giovani, ma li troviamo che sono già amici, che hanno già i loro caratteri molto particolari che abbiamo conosciuto nel libro precedente, sono sempre i più cazzuti e smart della truppa anche se sono gli ultimi arrivati, etc.).
Insomma, la storia è molto avvincente, l'atmosfera stupenda... è solo un peccato non aver osato di più in termini di esplorazione dei personaggi.
Adesso ho iniziato la trilogia de "Il problema dei 3 corpi" che, se tutto va bene, sarà il mio progetto per l'estate.
Sono solo a pagina 150 del primo libro: prime pagine molto faticose, poi decolla abbastanza.
:asd:
Whishlistato. :caffe:
Un more of the same di Lonesome Dove? Dove devo firmare? :asd:
Io ho letto il talento di mr Ripley, un bel noir ambientato in Italia negli anni 50. Mi è piaciuto molto, perfetto da leggere sotto l'ombrellone :sisi:
Un more of the same di Lonesome Dove? Dove devo firmare? :asd:
Ma infatti la premessa è che me lo sono letto in un fiato. :asd:
- - - Aggiornato - - -
Io ho letto il talento di mr Ripley, un bel noir ambientato in Italia negli anni 50. Mi è piaciuto molto, perfetto da leggere sotto l'ombrellone :sisi:
Ho letteralmente odiato il film di qualche anno fa.
Adesso però sento parlare bene sia del libro che della recente serie TV Netflix... devo decidermi a vincere il pregiudizio e affrontarli.
Ma infatti la premessa è che me lo sono letto in un fiato. :asd:
- - - Aggiornato - - -
Ho letteralmente odiato il film di qualche anno fa.
Adesso però sento parlare bene sia del libro che della recente serie TV Netflix... devo decidermi a vincere il pregiudizio e affrontarli.
Il film non l'ho visto, la serie ho visto due puntate ed è davvero ben fatta, però deve piacere il genere perché è davvero lenta.
Ho finito "Il cammino del morto", prequel di "Lonsome Dove" di McMurtry.
Partiamo dal presupposto più importante: l'ho letteralmente divorato, ritrovandomi a leggere in ogni minimo ritaglio di tempo e spazio.
Ma bisogna essere oggettivi: è veramente un "more of the same" delle avventure di Gus e Call e poco più.
Non c'è sviluppo vero dei personaggi (i 2 protagonisti sono anagraficamente più giovani, ma li troviamo che sono già amici, che hanno già i loro caratteri molto particolari che abbiamo conosciuto nel libro precedente, sono sempre i più cazzuti e smart della truppa anche se sono gli ultimi arrivati, etc.).
Insomma, la storia è molto avvincente, l'atmosfera stupenda... è solo un peccato non aver osato di più in termini di esplorazione dei personaggi.
Adesso ho iniziato la trilogia de "Il problema dei 3 corpi" che, se tutto va bene, sarà il mio progetto per l'estate.
Sono solo a pagina 150 del primo libro: prime pagine molto faticose, poi decolla abbastanza.
:asd:
Whishlistato. :caffe:
Sì l'inizio è molto faticoso, ma tieni conto che poi lka seconda metà scivola molto di più. Soprattutto poi considera che il vero capolavoro sul piano di impostazione dell'intreccio e dei personaggi è il secondo libro, secondo me superiore sia al primo che al terzo.
Sì l'inizio è molto faticoso, ma tieni conto che poi lka seconda metà scivola molto di più. Soprattutto poi considera che il vero capolavoro sul piano di impostazione dell'intreccio e dei personaggi è il secondo libro, secondo me superiore sia al primo che al terzo.
Molto bene. :celafa:
Ho finito "Il cammino del morto", prequel di "Lonsome Dove" di McMurtry.
Partiamo dal presupposto più importante: l'ho letteralmente divorato, ritrovandomi a leggere in ogni minimo ritaglio di tempo e spazio.
Ma bisogna essere oggettivi: è veramente un "more of the same" delle avventure di Gus e Call e poco più.
No, aspe', magari fosse un "more of the same" di Lonsome Dove.
Io direi più un bel romanzo davanti a un capolavoro. Fra l'altro Gus e Call ragazzetti hanno uno spicchio del carisma di sé stessi 'anziani'.
Però, sì, si fa divorare, non c'è dubbio.
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Concordo sul fatto che la trilogia del problema dei 3 corpi faccia il botto sul secondo e terzo libro. Mi ricordo pure io la perplessità leggendo il primo, se vai avanti secondo me non te ne pentirai.
Sono a 3/4 di Shogun, grazie a tutti quelli che lo hanno consigliato
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Io sono fermo a pagina 140 mi pare, è troppo pesante da tenere in mano. :asd:
Finito finalmente Ferrovie del Messico, la prima parte mi aveva preso abbastanza ,poi l'ho mollato un po' e finito a fatica...
Iniziato "un animale solitario" :sisi:
Qualcuno di voi che ha seguito il salone del libro sa qualcosa di questo ?
https://www.amazon.it/Lisola-inaccessibile-Eric-Rosenthal/dp/B0D388PFCT
Per ora non si trova ne su goodreads, ne trovo recensioni, dovrebbe essere la ristampa di un libro degli anni '50.
la premessa è discretamente interessante, ma non mi spiego il prezzo esorbitante del libro.
Ho finito Il gigante sepolto. Sospendo il giudizio finchè non l'hanno finito anche gli altri.
Qualcuno di voi che ha seguito il salone del libro sa qualcosa di questo ?
https://www.amazon.it/Lisola-inaccessibile-Eric-Rosenthal/dp/B0D388PFCT
Per ora non si trova ne su goodreads, ne trovo recensioni, dovrebbe essere la ristampa di un libro degli anni '50.
la premessa è discretamente interessante, ma non mi spiego il prezzo esorbitante del libro.
Non conosco il libro; sono sicurissimo invece di aver letto della storia degli Stoltenhoff da qualche parte non tanto tempo fa, ma non ricordo assolutamente dove :facepalm: quindi non posso controllare se per caso 'sto libro era citato e valutato come fonte. Se miracolosamente la RAM torna a funzionarmi te lo faccio sapere.
Ultima lettura del mese: My Best Friend's Exorcism di Grady Hendrix.
Pro:
- atmosfera anni 80/90
- omaggio agli horror e ai b movie
- protagonista cazzuta
- amicizia adolescenziale ben raccontata
- finale commovente
Contro:
- parte centrale troppo didascalica
- poche citazioni ai cult dell'epoca
Nel complesso mi è piaciuto, non un capolavoro ma ho scoperto un autore che mi piace :sisi:
Ataru Moroboshi
02-06-24, 18:32
Ultima lettura del mese: My Best Friend's Exorcism di Grady Hendrix.
Pro:
- atmosfera anni 80/90
- omaggio agli horror e ai b movie
- protagonista cazzuta
- amicizia adolescenziale ben raccontata
- finale commovente
Contro:
- parte centrale troppo didascalica
- poche citazioni ai cult dell'epoca
Nel complesso mi è piaciuto, non un capolavoro ma ho scoperto un autore che mi piace :sisi:
Di Hendrix ho letto Horrorstor e Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe e mi sono piaciuti entrambi, soprattutto il primo.
Ora sto leggendo The mystery of the Blue Train, di Agatha Christie. Sarà perchè dopo 100 pagine Poirot deve ancora comparire, ma non mi sta convincendo molto. Quindi ho deciso di affiancargli un'altra lettura, Fuggevole turchese di Andrea G. Pinketts e più vado avanti con questa serie più mi convinco che Lazzaro Santandrea sia uno dei personaggi migliori della letteratura italiana degli ultimi decenni.
Il mistero del treno azzurro è il romanzo che la Christie scrisse per vedere se poteva reggere l'idea di un delitto sul treno, poi sappiamo come è andata. :asd:
non mi spiego il prezzo esorbitante del libro.
E' per esprimere meglio il concetto di "inaccessibilità" contenuto nel titolo. :caffe:
Ora sto leggendo The mystery of the Blue Train, di Agatha Christie. Sarà perchè dopo 100 pagine Poirot deve ancora comparire, ma non mi sta convincendo molto. Quindi ho deciso di affiancargli un'altra lettura, Fuggevole turchese di Andrea G. Pinketts e più vado avanti con questa serie più mi convinco che Lazzaro Santandrea sia uno dei personaggi migliori della letteratura italiana degli ultimi decenni.
"Almost blue", "Il blu è un colore caldo" e "La camera azzurra".
Perchè cercavi consigli per una retrospettiva sui libri con sfumature azzurro-blu nel titolo, ho capito bene? :caffe:
Ataru Moroboshi
03-06-24, 09:57
Mi sa di si :rotfl:
Perchè cercavi consigli per una retrospettiva sui libri con sfumature azzurro-blu nel titolo, ho capito bene? :caffe:
:asd:
Ho iniziato L'invisibile ovunque, dei Wu Ming.
:asd:
Ho iniziato L'invisibile ovunque, dei Wu Ming.
Niente di che.
Ho finito Il gigante sepolto. Sospendo il giudizio finchè non l'hanno finito anche gli altri.
Sono a 2/3. Confermo il giudizio positivo per ora :sisi:
Niente di che.
È presto per giudicare (ho appena finito il primo capitolo), ma l'impressione è quella.
È presto per giudicare (ho appena finito il primo capitolo), ma l'impressione è quella.
Tieni conto che sono quattro racconti di cui carini i primi due, gli altri due non me li ricordo.
Io adesso come libro da treno sto leggendo Il Treno di Simenon. :asd:
Drake Ramoray
05-06-24, 09:25
Anche io ho iniziato un simenon : ho preso su liberty bar , un maigret comletamente a caso
Carino, anche se io preferisco quelli ambientati a Parigi e nei dintorni.
- - - Aggiornato - - -
Io dei Maigret al momento sono arrivato a La casa del giudice. Sono tutti bei romanzi gialli, assolutamente dimenticabili perlopiù, ma assolutamente godibili. :asd:
Drake Ramoray
05-06-24, 09:50
È il primo che leggo , nonostante ne abbia diversi in casa ormai
Tieni conto che sono quattro racconti di cui carini i primi due, gli altri due non me li ricordo.
Sì, ho visto che la struttura è quella, quattro storie non connesse. Il primo non è che non mi sia piaciuto, ma è quasi una lettura da ombrellone.
Io adesso come libro da treno sto leggendo Il Treno di Simenon. :asd:
Yo dawg.
nicolas senada
05-06-24, 13:26
Coincidenza, io di Simenon ho appena finito il breve "Delitto Impunito".
Carino. Molto cinico e Camus-iano.
Sembra interessante :uhm:
https://sellerio.it/it/catalogo/Storia-Mia-Vita/Gorczyca/15640
Terminato "Un animale solitario",giusto per staccare un po' la spina. Godibile, qualche colpo di scena, ma perde abbastanza di interesse nella seconda parte.
Personaggi pochi,ma delineati piuttosto male e con la fissa del tradimento a ogni costo e che diventa ripetitivo.
Iniziato "Un anno sull'altipiano" perchè per la prima volta mi sono interessato alla I guerra mondiale ,dopo un mesetto abbondante speso su Isonzo :asd:
:asd: letto al liceo, tanti anni fa
Io ho finito Il Treno, un bel romanzo a la Simenon, di piacevole lettura. Adesso a parte andare avanti sempre con Shogun (che pesa sempre tantissimo) ho iniziato anche Il costo del Partenone, saggio sull'economia che girava dietro l'arte classica.
Finito il primo libro della trilogia de "Il problema dei tre corpi".
Alterna sezioni abbastanza noiose a sorprendenti momenti WTF e pagine appassionanti.
Il bilancio finale è nettamente positivo e, dato che mi dite che dal secondo libro in poi va anche migliorando, sono curioso di proseguire.
Vai con Xiao Luo e godine. :snob:
Finito Shogun, bellissimo.
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Finito il primo libro della trilogia de "Il problema dei tre corpi".
Alterna sezioni abbastanza noiose a sorprendenti momenti WTF e pagine appassionanti.
Il bilancio finale è nettamente positivo e, dato che mi dite che dal secondo libro in poi va anche migliorando, sono curioso di proseguire.
Appena finito anche io, più o meno mi ha lasciate le stesse sensazioni
Ataru Moroboshi
13-06-24, 06:52
Finito il primo libro della trilogia de "Il problema dei tre corpi".
Mi hanno appena regalato il mattone con la trilogia e lo inizierò a breve, sono molto curioso.
Ho finito Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati, classico che avevo colpevolmente trascurato. È sicuramente tra le migliori letture di quest'anno e probabilmente entra nella mia top 10 di sempre.
Ottimo il Deserto dei Tartari, letto in agosto tanti anni fa. :sisi:
Ho finito Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati, classico che avevo colpevolmente trascurato. È sicuramente tra le migliori letture di quest'anno e probabilmente entra nella mia top 10 di sempre.
Letto da adolescente, credo sia uno dei libri hanno più plasmato la persona che sono.
Letto da adolescente, credo sia uno dei libri hanno più plasmato la persona che sono.
Anche tu sei colto di sorpresa da quello che hai aspettato per tutta la vita?
Anche tu sei colto di sorpresa da quello che hai aspettato per tutta la vita?
"Proprio in quel tempo Drogo si accorse come gli uomini, per quanto possano volersi bene, rimangono sempre lontani; che se uno soffre il dolore è completamente suo, nessun altro può prenderne su di sé una minima parte; che se uno soffre, gli altri per questo non sentono male, anche se l'amore è grande, e questo provoca la solitudine della vita."
:caffe:
Vero :sisi:
Vero quasi per ogni contesto, ma fa eccezione questo circolino di lettori. :sisi:
Qui ci vogliamo bene davvero e empatiamo gli uni con gli altri. :snob:
:snob:
Comunque un romanzo che andrebbe riletto. :snob:
:snob:
Comunque un romanzo che andrebbe riletto. :snob:
Verissimo. Mi ripropongo di farlo al più presto :sisi:
Drake Ramoray
13-06-24, 17:54
Ho cominciato il paese delle nevi di kawabata. Le belle addormentate mi era piaciuto abbastanza , vediamo qui
Il deserto dei tartari librone anche per me , mi ha veramente sorpreso per quanto mi è piaciuto . Letto a scuole finite , sarà stato anche il momento giusto
Finito "Il gigante sepolto" di Ishiguro. Un libro davvero molto bello.
Grazie all'Avvocato per averlo consigliato :sisi:
Concordo, una bella lettura, un libro delicato sull'importanza del tempo e della dimenticanza.
Sulla dimenticanza selettiva (di crimini di guerra come di tradimenti) per rendere possibile e tollerabile la vita di intere società e singoli individui? O piuttosto sulla necessità di ricordare, per vendicare le ingiustizie e le vittime, ma a costo di far ripartire il ciclo della violenza? :sisi:
Dipende che parte scegli, se quella di Galvano o quella di Wistan. Può una menzogna essere spesa a fin di bene, per un interesse più grande? Che valore ha la verità che valore ha il compromesso, quando si ragiona in termini di comunità e di società? Ozymandias o Rorschach? Visto che se ne parlava altrove, rievoco anche la più bella campagna di HOMMIV, Il prezzo della pace, che esplorava un tema simile: fino a dove si può mentire alla comunità per conseguire e preservare la pace?
Non avevo pensato a Ozymandias vs Rorschach, riferimento azzeccatissimo... In effetti, sarebbe anche ora di rileggere Watchmen, che non tocco da quasi vent'anni :bua:
Finito il cammino del morto. Piaciuto molto, sempre bello seguire Gus e Call.
Matilda gran personaggio. Il finale mi ha lasciato un filo interdetto, non mi è dispiaciuto,ma l'ho trovato f un po' slegato dal resto. Forse però è voluto.
Iniziato (oddio, 85 pag di fila!) "Quando abbiamo smesso di capire il mondo", di B. Labatut.
Davvero una bella scoperta fino ad ora.
io invece ho finito Il Quinto Giorno, brevissimo thriller fantascientifico di 1200 pagine.
Se vi piace la scienza, la biologia, la medicina, il mare, gli animali, il freddo, gli abissi, la Norvegia, allora questo libro fa per voi. Se non vi interessano minimamente queste cose lasciate perdere.
A me è piaciuto molto, pur avendo difetti innegabili mi ha affascinato tantissimo. Letto al mare poi è anche abbastanza inquietante.
Finito il cammino del morto. Piaciuto molto, sempre bello seguire Gus e Call.
Matilda gran personaggio. Il finale mi ha lasciato un filo interdetto, non mi è dispiaciuto,ma l'ho trovato f un po' slegato dal resto. Forse però è voluto.
Quoto tutto.
Il finale è abbastanza spiazzante, si spinge su un terreno un po' surreale che non mi sembra ci fosse nel libro precedente.
Iniziato (oddio, 85 pag di fila!) "Quando abbiamo smesso di capire il mondo", di B. Labatut.
Davvero una bella scoperta fino ad ora.
Anche qui quoto, anche se l'efficacia della formula l'ho trovata altalenante nel corso dei 4 racconti.
PS: che palle utilizzare un solo thread per tutti i libri... si perde sempre il filo e ci si trova a riscrivere periodicamente le stesse cose, ma peggio (perchè nel frattempo è passato del tempo...) :sad:
- - - Aggiornato - - -
la scienza, la biologia, la medicina, il mare, gli animali, il freddo, gli abissi, la Norvegia, allora questo libro fa per voi.
WTF :uhoh:
Non so dire se e quanto mi piace la Norvegia. :sad:
Nella mia testa non la distinguo neanche bene dalla Finlandia e dalla Svezia. :sad:
io invece ho finito Il Quinto Giorno, brevissimo thriller fantascientifico di 1200 pagine.
Se vi piace la scienza, la biologia, la medicina, il mare, gli animali, il freddo, gli abissi, la Norvegia, allora questo libro fa per voi. Se non vi interessano minimamente queste cose lasciate perdere.
A me è piaciuto molto, pur avendo difetti innegabili mi ha affascinato tantissimo. Letto al mare poi è anche abbastanza inquietante.
Mi hai sbloccato un ricordo lontanissimo :asd: : letto penso nel lontanissimo 2007, entrai in una libreria chiedendo semplicemente consiglio su un romanzo da leggere.
Me lo ricordo come un romanzo lentissimo a partire, pieno di riferimenti alla biologia marina e a dei vermi sottomarini. Però correggimi se sbaglio il finale è da B movie assurdo. Del tipo che c'è una sorta di duello finale a bordo di una portaerei, c'è una balena o una roba simile e i cattivi fanno una fine brutta :asd:
Questo weekend sono stato in una nuova libreria molto carina e sto leggendo "Un tranquillo weekend di omicidi " e preso anche "Il capitano Jens Munk".
Il primo lo sto quasi finendo, sembra carino anche se le recensioni su goodreads non sembrano lusinghiere. (la copertina è molto carina).
WTF :uhoh:
Non so dire se e quanto mi piace la Norvegia. :sad:
Nella mia testa non la distinguo neanche bene dalla Finlandia e dalla Svezia. :sad:
Ok, Norvegia è un po' troppo specifico :asd: ma perché buona parte del libro è ambientato in Norvegia :sisi: nei libri più che la trama mi rimangono a fine lettura le sensazioni che ho provato nel leggere, in questo caso "freddo" mi sembra l'aggettivo più indicato.
Mi hai sbloccato un ricordo lontanissimo :asd: : letto penso nel lontanissimo 2007, entrai in una libreria chiedendo semplicemente consiglio su un romanzo da leggere.
Me lo ricordo come un romanzo lentissimo a partire, pieno di riferimenti alla biologia marina e a dei vermi sottomarini. Però correggimi se sbaglio il finale è da B movie assurdo. Del tipo che c'è una sorta di duello finale a bordo di una portaerei, c'è una balena o una roba simile e i cattivi fanno una fine brutta :asd:
Il finale è sicuramente la parte peggiore del libro e in effetti scade nell'americanata. Ed è un peccato perché il punto di vista europeo era un punto a favore del romanzo.
Comunque si, il finale è più e meno come l'hai descritto :asd:
nicolas senada
19-06-24, 08:20
Un recap veloce delle letture degli ultimi giorni:
2010: Odissea Due di Clarke: carino, una sorta di appendice agli eventi del primo film - pensavo fosse il seguito del libro, e invece è letteralmente il seguito della versione cinematografica del racconto - in cui Clarke da qualche risposta sulla fine di Bowman e sulle "funzioni" del monolite.
Non è un capolavoro ma mi piace molto il mood da "persi nello spazio profondo" di questo filone, e infatti per 6 euro ho preso anche il terzo volume sulla grande A
Le intermittenze della morte di Saramago: l'ho iniziato perchè corto e per staccare un pò da 2010.
Il libro è oggettivamente carino (e curioso), ma probabilmente ho scelto il momento sbagliato per approcciarlo: avendo letto Cecità da poco, le somiglianze tra i due sono palpabili, essendo entrambi di fatto basati sulla stessa idea (un evento straordinario e Saramago che imagina le conseguenze su una nazione intera che va in tilt o quasi) solo che a sto giro la narrazione si sposta dal microcosmo di una prigione ai rapporti "macro" tra enti e organizzazioni nazionali. Carina la parte finale in cui la narrazione si concentra sulla morte "personificata" :asd:
di 2010 è stato fatto anche un film da Peter Hyams :sisi:
nicolas senada
19-06-24, 09:31
di 2010 è stato fatto anche un film da Peter Hyams :sisi:
l'ho giusto recuperato qualche sera fa per fare il confronto "a caldo"
Il film è carino, si lascia guardare; la sceneggiatura - con le inevitabili sforbiciate del caso - è piuttosto fedele al libro
PS: che palle utilizzare un solo thread per tutti i libri... si perde sempre il filo e ci si trova a riscrivere periodicamente le stesse cose, ma peggio (perchè nel frattempo è passato del tempo...) :sad:
Ahimè, vero... ma è altrettanto vero che, come più o meno notava qualcuno (Drake?) poco tempo fa, non sembra praticamente esserci più la "massa critica" necessaria per tenere in piedi un'intera area.
Le intermittenze della morte di Saramago: l'ho iniziato perchè corto e per staccare un pò da 2010.
Il libro è oggettivamente carino (e curioso), ma probabilmente ho scelto il momento sbagliato per approcciarlo: avendo letto Cecità da poco, le somiglianze tra i due sono palpabili, essendo entrambi di fatto basati sulla stessa idea
A me piacque moltissimo, più di Cecità per vari aspetti, ma ho un debole per la trama romantica di questo libro (non entro nei dettagli per non spoilerare) :asd:
Sto aspettando che mi arrivino, sul fronte saggistica, Determined di Robert Sapolsky (di cui, prima o poi, leggerò anche il mattonazzo Behave) e, sul fronte narrativa, Piranesi di S. Clarke :sisi:
- - - Updated - - -
Ahimè, vero... ma è altrettanto vero che, come più o meno notava qualcuno (Drake?) poco tempo fa, non sembra praticamente esserci più la "massa critica" necessaria per tenere in piedi un'intera area.
Eh, siamo letteralmente quattro gatti ormai :bua:
Sto aspettando che mi arrivino, sul fronte saggistica, Determined di Robert Sapolsky (di cui, prima o poi, leggerò anche il mattonazzo Behave) e, sul fronte narrativa, Piranesi di S. Clarke :sisi:
- - - Updated - - -
Eh, siamo letteralmente quattro gatti ormai :bua:
Piranesi ce l'ho in lista da parecchio tempo :sisi:
Ahimè, vero... ma è altrettanto vero che, come più o meno notava qualcuno (Drake?) poco tempo fa, non sembra praticamente esserci più la "massa critica" necessaria per tenere in piedi un'intera area.
E' vero, però almeno un thread su McMurtry (e sugli altri top autori che ricicciano periodicamente fuori) potremmo fare lo sforzo di tenerlo in piedi. :snob:
A me piacque moltissimo, più di Cecità per vari aspetti, ma ho un debole per la trama romantica di questo libro (non entro nei dettagli per non spoilerare) :asd:
Me lo metto in wishlist, anche perchè dopo Cecità non ho mai letto nient'altro di Saramago ed è ora.
In più, sono un maledetto romanticone. :timido:
e, sul fronte narrativa, Piranesi di S. Clarke :sisi:
Ecco, fammi sapere com'è. L'ho tolto e rimesso in wishlist almeno un paio di volte: ho un bias di attrazione per via del titolo (Piranesi era un pittore che apprezzo moltissimo, ma non credo c'entri nulla col libro), poi leggo la trama e i pareri e concludo che non interessa, però poi il nome torna ad attrarmi... :bua:
E' vero, però almeno un thread su McMurtry (e sugli altri top autori che ricicciano periodicamente fuori) potremmo fare lo sforzo di tenerlo in piedi. :snob:
Eh, questo è vero.
Me lo metto in wishlist, anche perchè dopo Cecità non ho mai letto nient'altro di Saramago ed è ora.
In più, sono un maledetto romanticone. :timido:
Stessa mia situazione :asd:
Ovviamente, essendo Saramago è semplicistico parlare di romanzo romantico, c'è molto altro e molto di più. Ma quella parte di vicenda mi è risuonata molto.
nicolas senada
19-06-24, 15:58
A me piacque moltissimo, più di Cecità per vari aspetti, ma ho un debole per la trama romantica di questo libro (non entro nei dettagli per non spoilerare) :asd:
No, ma infatti il libro è validissimo. Ho probabilmente sbagliato il timing, dovevo far passare più tempo.
Le somiglianze con Cecità ci sono, un pò come vedersi gli ultimi lynch in fila, per intenderci...
In generale, alcuni passaggi li ho trovati un pò "vaghi", laddove invece Cecità mi è parso "concreto" e sul pezzo dalla prima all'ultima pagina (non so se si capisce...)
Per dire, l'uomo duplicato (letto durante il periodo lockdown) a memoria lo ricordo già più "impostato" in modo diverso e più stuzzicante rispetto ad "intermittenze"
La parte di trama a cui ti riferisci è piaciuta molto anche a me, in realtà è un pò scollegata dal resto del libro però in effetti pure io l'ho letta con molto interesse e curiosità.
Finale (ultima riga) molto molto bello, of course.
No, ma infatti il libro è validissimo. Ho probabilmente sbagliato il timing, dovevo far passare più tempo.
Le somiglianze con Cecità ci sono, un pò come vedersi gli ultimi lynch in fila, per intenderci...
In generale, alcuni passaggi li ho trovati un pò "vaghi", laddove invece Cecità mi è parso "concreto" e sul pezzo dalla prima all'ultima pagina (non so se si capisce...)
Per dire, l'uomo duplicato (letto durante il periodo lockdown) a memoria lo ricordo già più "impostato" in modo diverso e più stuzzicante rispetto ad "intermittenze"
Certo, certo, capisco cosa intendi. Cecità e L'uomo duplicato (quest'ultimo ammetto di averlo apprezzato ma non mi ha fatto impazzire) sono sicuramente "costruiti" meglio - devo dire che per quanto poco conosca Saramago ho comunque letto una mezza dozzina di suoi romanzi (in più ho Viaggio in Portogallo sulla scansia, lettura per un futuro chissà quanto remoto :bua: ); quindi un'idea di quel che scrive me la sono fatta, e Cecità direi si configuri come uno dei suoi magnum opus, mentre Le intermittenze ha quasi più la dimensione di un divertissement, per cui un confronto proprio non si pone. Però, come dire, Le intermittenze mi ha "parlato" più di quanto abbia fatto Cecità dalla sua quasi-algida grandezza.
Finale (ultima riga) molto molto bello, of course.
Assolutamente d'accordo, sul podio dei migliori finali mai letti per me.
Ecco, fammi sapere com'è. L'ho tolto e rimesso in wishlist almeno un paio di volte: ho un bias di attrazione per via del titolo (Piranesi era un pittore che apprezzo moltissimo, ma non credo c'entri nulla col libro), poi leggo la trama e i pareri e concludo che non interessa, però poi il nome torna ad attrarmi... :bua:
Ce l'ho da un po' nel radar quel libro in effetti (da 3-4 anni direi)... L'ultima spinta è stata la lettura di un articolo, che, tra le fonti comuni di Giorgio de Chirico e Fumito Ueda, citava Piranesi. Di lì, per qualche strana associazione, è partito quasi automaticamente l'ordine del libro :asd:
Ah, l'articolo: https://atacore.it/focus/un-ponte-verso-il-mistero-le-architetture-di-giorgio-de-chirico-e-fumito-ueda/
Ah, l'articolo: https://atacore.it/focus/un-ponte-verso-il-mistero-le-architetture-di-giorgio-de-chirico-e-fumito-ueda/
Interessante grazie, stasera lo leggo.
Onestamente non mi è mai venuto in mente un collegamento tra Piranesi e De Chirico o Ueda; a me i primi nomi a cui le Carceri fanno pensare sono Escher e i primi lavori di Tsumotu Nihei.
Necrotemus
24-06-24, 08:17
Sto aspettando che mi arrivino, sul fronte saggistica, Determined di Robert Sapolsky (di cui, prima o poi, leggerò anche il mattonazzo Behave) e, sul fronte narrativa, Piranesi di S. Clarke :sisi:
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Eh, siamo letteralmente quattro gatti ormai :bua:
Di Sapolsky ho ascoltato diverse volte un episodio in un podcast che seguo (Leading) e visto alcune lezioni, personaggio veramente interessante e un ottimo divulgatore
Ho comprato (insieme a tre segnalibri, me possino) Le intermittenze della morte, volume approvato dalla Commissione Cultura di TGM. :snob:
Ho comprato (insieme a tre segnalibri, me possino) Le intermittenze della morte, volume approvato dalla Commissione Cultura di TGM. :snob:
Mi hai ricordato che questo mese non ci siamo ancora riuniti in Commissione per stilare l'elenco aggiornato dei libri da mettere all'indice e bruciare simbolicamente sulla pubblica piazza. :snob:
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