L’altra sera mi trovavo in Skype call con gli altri figuri redazionali, al fine di ragionare sui contenuti del prossimo numero della rivista, quando ho realizzato che se la voce e il cervello potevano stanziare lì dentro, la vista e le mani avrebbero potuto occuparsi di ben altro. Messa subito da parte l’idea YouPorn (più che altro perché alle nove di sera non mi sembrava proprio il caso, nonostante la voce suadente di Mario in cuffia si prestasse a certe pratiche), ho istintivamente acceso la PlayStation 4 e mi sono messo a grindare Anime presso l’Archivio Centrare di Dark Souls 3, così da tirare su qualche livello ulteriore prima affrontare quel gran simpa del boss finale. Dopo aver dedicato non più di cinque minuti a tracciare il percorso migliore (prendi l’ascensore, uccidi, torna giù, uccidi, vai al falò, ricomincia), ho spostato nuovamente la mia attenzione su Claudio, Marco, Mario e Davide, mentre il mio Spadone dell’Esule mieteva vittime a ritmo costante, senza soluzione di continuità.
Avete presente quando guidate d’istinto e arrivate a destinazione senza aver avuto percezione del percorso, perché magari assorti in qualche pensiero o impegnati ad ascoltare la vostra playlist preferita su Spotify? Ecco… è successo un po’ quel fatto lì. Dark Souls 3 è diventato – quasi inaspettatamente – un riempitivo che ha condito la chiacchiera con un po’ di sano divertimento aggiuntivo, senza tuttavia trasformarsi in una distrazione o in una pratica alienante, tanto da aver messo in cascina un milione di Anime senza quasi accorgermene. La stessa cosa è peraltro accaduta anche in altre occasioni, ad esempio durante le scorribande del Team Crimine dalle parti di Destiny, laddove ci siamo incontrati più volte per un Cala la Notte e siamo finiti poi a chiacchierare della qualunque, mentre quanto accadeva a schermo passava progressivamente dal ruolo di protagonista a quello di comprimario della serata. E anzi, ultimamente è capitato che si dovesse discutere di un paio di argomenti a proposito di TGM e che ci si ponesse la domanda “Ci sentiamo su Skype, Hangout, Discord o Destiny?”, quasi a mo’ di pretesto per fare quattro spari in compagnia, ché tanto ormai il cervello viaggia per comparti stagni e si può affrontare liberamente un Assalto senza che la qualità della discussione ne sia inficiata.
Dark Souls 3 è diventato un riempitivo che ha condito la chiacchiera con un po’ di sano divertimento aggiuntivo
E per quanto riguarda voi? Non è mai capitato di affrontare un videogioco a mo’ di accompagnamento a una chiacchiera tra amici o ad altre attività? Oppure fate parte della categoria degli indefessi che si siedono al PC o alla console solo se sono certi di potergli dedicare il 100% di loro stessi?