Days Gone Remastered – Recensione

PS4 PS5

La moto è pronta. La mazza da baseball, le bottiglie molotov e la pistola anche. Le scorte di medicinali e di cibo scarseggiano, ed è il momento di andare a fare rifornimento. Cosa può andare storto? In un mondo popolato da infetti e da persone con poche rotelle a posto, la risposta a questa domanda è semplice: tutto, davvero tutto.

Sviluppatore / Publisher: Bend Studio / Sony Publishing Prezzo: € 49,99 Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su:PS5 Data di lancio:25 aprile 2025

Ah, che effetto fanno le rimasterizzazioni. Miracoli, veri e propri miracoli. Prendiamo il protagonista di Days Gone per esempio. Per quanto siano trascorsi ormai sei anni da quando è comparso per la prima volta sui nostri schermi, Deacon St. John torna oggi in scena più fresco e in forma che mai grazie a un intervento che potremmo definire lifting tecnologico. Mentre il sottoscritto deve fare i conti con il tempo che passa, i chili che si accumulano un po’ ovunque e i capelli che in parte cadono, in parte diventano bianchi (diciamo argentati, che fa più figo), il buon Deacon non solo ha trovato la formula dell’eterna giovinezza, ma è addirittura migliorato.

Certo, di contro deve ancora sopravvivere a pazzi scatenati e a orde di creature simil-zombie pronte a scagliarsi contro di lui per trasformarlo in un succulento pasto, ma in fondo, non si suol forse dire “chi bello vuole apparire, un po’ deve soffrire”?

DAYS GONE: GIORNI ANDATI, GIORNI TORNATI

Come ho appena scritto, è in forma Deacon St. John. Ed è un bene che lo sia, perché l’avventura che si trova ad affrontare è lunga e piena di insidie, in un mix di azione ed esplorazione che, utilizzando tutti gli ingredienti necessari per preparare la classica ricetta “mondo invaso da famelici infetti”, lo porterà a fronteggiare pericoli di ogni sorta. Di tanto in tanto a piedi, per lunghi tratti a bordo della sua scattante due ruote, Deacon deve fare i conti con un ambiente in cui ogni metro può essere l’ultimo, in cui giganteschi gruppi di morti viventi sono pronti a creare una marea (non)umana alla quale è difficile sfuggire e in cui anche i pochi sopravvissuti sembrano fare di tutto per complicare la situazione dando vita a vere e proprie fazioni di (più o meno) fanatici che non hanno ben chiaro in mente i concetti di coesistenza pacifica e di collaborazione.

Classico “duro dal cuore buono”, Deacon St. John guida un cast di personaggi vario e ben caratterizzato in una intrigante avventura dai toni post apocalittici.

Copia in scala 1:1 dell’originale per quanto riguarda gameplay e trama, Days Gone Remastered ci trasporta nell’Oregon creato da Bend Studio mantenendo intatte le sensazioni provate ormai un lustro fa. In un susseguirsi di missioni che seguono schemi ampiamente consolidati nel tempo, tra momenti da affrontare con un pizzico di stealth, sparatorie e combattimenti ravvicinati, la storia si dipana con un discreto ritmo, con l’inserimento di un paio di colpi di scena che, a dirla tutta, non sono poi così imprevedibili, e un finale che lascia aperti non pochi interrogativi e che sarebbe la perfetta rampa di lancio per un sequel. 

Days Gone propone tutti gli ingredienti necessari per preparare la classica ricetta “mondo invaso da famelici infetti”

Canonico nell’evoluzione, con una crescita costante del personaggio tramite punti esperienza che apre la strada a nuove abilità affiancata a un sistema di fiducia dei vari accampamenti che incrementa le migliorie acquistabili per moto e arsenale, Days Gone propone un set di missioni secondarie sufficientemente ricco, con momenti particolarmente divertenti e intensi al cospetto delle orde,  “grupponi” composti da decine di infetti da affrontare con un pizzico di strategia. Immancabili anche i collezionabili, e stranamente generosa la dotazione di rifornimenti recuperabili tra baracche ed edifici abbandonati. In un mondo devastato, ci sono proiettili ovunque. C’è cibo ovunque. C’è benzina ovunque. L’elemento survival, che avrebbe fatto virare la struttura più verso una direzione strategica, è il più classico dei missing in action, con il risultato di eliminare un potenziale fattore di tensione e rendere la missione più lineare.

La nuova modalità Orda richiede velocità e pianificazione, ed è ricca di momenti intensi e “massacranti”, in tutti i sensi.

Il livello di difficoltà Normale è molto più simile a un Facile camuffato, e per affrontare una sfida che richieda un minimo di impegno è imperativo salire. A Difficile già la situazione cambia leggermente, optando per la modalità Sopravvivenza le cose cominciano a farsi serie, ed è alla nuova modalità Permadeath che l’adrenalina comincia a scorrere a fiumi e che i margini di errore sono ridotti ai minimi termini. Ho scritto “nuova modalità”? E allora è il caso di chiudere questo paragrafo e di passare ad altro…

E LE NOVITÀ?

Le novità, almeno per quanto riguarda gli elementi non strettamente legati alle dinamiche di gioco, sono principalmente tre. Oltre al già citato Permadeath abbiamo la modalità Assalto Orda, che ci vede fronteggiare gruppi sempre più nutriti di infetti, umani ostili e nuove varianti mutanti. Abbordabile nelle prime fasi, propone un costante crescendo che porta dopo qualche ondata nemica a dover combinare rapidità e strategia, e a unire un utilizzo calibrato delle risorse, sapienti spostamenti nelle ampissime aree di gioco e una precisione chirurgica per riuscire a portare a casa la pelle.

“Ciao, mi chiamo Deacon e mi piace giocare a nascondino con persone armate di fucile”.

È dedicata invece ai velocisti puri la Speedrun Mode, prova a tempo che vede il “nostro” Deacon aggiungere un ulteriore avversario, ovvero il cronometro, in una sfida che lo vede confrontarsi con tutti i Deacon del mondo alla ricerca di un record che gli consenta di entrare nelle classifiche online. Ammetto di non essere mai stato un fan di questo genere di modalità – rientro nel novero dei videogiocatori con indole da bradipo che trascorrono ore e ore a perdersi in un open world – ma per chi vuole dimostrarsi scattante e rapido, si tratta di un’aggiunta potenzialmente interessante. Aggiornata anche la modalità Fotografica, con un nuovo set di opzioni che consentono sia di ottenere il meglio dalla natura incontaminata dell’Oregon, con scorci paesaggistici davvero notevole, che di ottenere il meglio dalla natura “contaminata” dell’Oregon, con gli infetti pronti a trasformarsi nel soggetto perfetto per scatti in salsa horror. 

La modalità Assalto Orda ci porta a fronteggiare gruppi sempre più nutriti e pericolosi di infetti

Dal punto di vista tecnico, il feeling generale è complessivamente migliorato, i passi in avanti ci sono, ma manca l’effetto wow in grado di sorprendere. Deacon, come scrivevo all’inizio, è più in forma rispetto al 2019? Sicuramente sì, ma l’impressione è che con un po’ più di “palestra” si sarebbe potuto fare nel complesso di più. Bene la possibilità di scegliere tra Qualità (4K a 30 fps) o Prestazioni (1440p a 60 fps), interessante la presenza di un set di opzioni di accessibilità che modellano l’esperienza e buona la resa del controller DualSense, efficace nel rendere gli sballottamenti e le sconnessioni del terreno nelle sequenze in moto. Nulla è cambiato invece nel comparto sonoro, con un’ottima prova collettiva del cast minata in piccola parte da un mix a tratti sballato, con livelli audio che mancano di equilibrio e costringono ad aguzzare le orecchie per comprendere le parole dell’interlocutore.

In Breve: Mantenendo inalterato l’impianto originale, Days Gone torna su PlayStation 5 in una versione che, complice anche un cartellino del prezzo interessante, si propone come un acquisto da tenere in seria considerazione per gli appassionati di open world. Pulita graficamente, lunga senza per questo diventare stucchevole e piuttosto divertente, con un corollario di nuove modalità che si affiancano all’avventura principale incrementando la varietà, l’epopea di Deacon St. John merita ancora oggi un’ampissima promozione.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, come gira: Ho provato Days Gone Remastered su PlayStation 5, affrontando sia l’avventura principale che le nuove modalità disponibili. Rispetto alla versione originale, inizialmente tormentata da numerosi bug, mi sono trovato di fronte a un’esperienza di gioco decisamente più pulita e, anche per questo motivo, particolarmente piacevole.

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Pro

  • Divertente da giocare / Bene la nuova modalità Orda / Tecnicamente migliorato in alcuni frangenti

Contro

  • A livello grafico si poteva fare ancora di più / Audio “ballerino” in quanto a volume
8.2

Più che buono

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