Days Gone è l’ultima ex-clusiva PlayStation, in ordine di tempo, ad approdare anche su PC. E ci porta in un mondo cambiato per sempre da una spaventosa pandemia.
Sviluppatore / Publisher: Sony Bend Studio / Sony Interactive Entertainment Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG)
Lo sappiamo, lo sappiamo: è più di un anno, ormai, che in TV e sui social a farla da padrone è un maledettissimo virus. In questi lunghi 18 mesi non si è quasi mai parlato d’altro e, al di là di qualche sterile polemichetta di costume, tutto sembra sempre essere narrato in funzione del Sars-Cov2: “ci aiuterà a sconfiggere la pandemia o piuttosto contribuirà ad aggravarla?” è diventato il nuovo metro di giudizio con cui l’italiano medio si appresta a giudicare ogni cosa, mandando temporaneamente in soffitta il sempreverde “sarà di destra o di sinistra?” che, immancabilmente, bloccava qualunque tipo di decisione politica, sociale e amministrativa di questo paese.
E, badate bene, tutto questo per un agente patogeno che, stringi stringi, si può in qualche modo arginare lavandosi le mani, indossando una mascherina e tenendosi finalmente al di fuori dallo spazio vitale altrui, vale a dire trattenendosi da inutili – e molto spesso fastidiosamente superflue – dimostrazioni di affetto come pacche sulla schiena, stritolii di mani destre, abbracci indesiderati e dialoghi pronunciati ad alta voce a pochi centimetri di distanza, occasioni in cui spesso, oltre alle parole, si ricevevano anche liquidi corporei in forma aerosolizzata, tanto più molesti quanto portatori, oltre che di possibili virus, anche della fiatella altrui. Pensate un po’ a cosa sarebbe successo se il comitato tecnico scientifico individuato dal Governo, invece della mascherina chirurgica, avesse consigliato a tutti di indossare una tuta anti-contaminazione simile a quelle del personale ospedaliero e, se invece dell’Amuchina, avesse imposto l’uso di un lanciafiamme.
UN MONDO MARCIO, TRISTE E MALATO
Ecco, a parte il tragicomico pensiero (a suo modo terribilmente ilare) di vedere un popolo maldestro come il nostro abbrustolirsi al supermercato solo per andare a comprare il latte, immagino che la situazione sarebbe stata decisamente più grave. Un po’ come quella che ci viene raccontata in Days Gone, controverso mica-tanto-open-world di sopravvivenza uscito esclusivamente per PlayStation 4 ben due anni fa, planato oggi su PC più o meno com’è capitato anche con Red Dead Redemption 2 e Horizon: Zero Dawn.
Deacon “Deak” St John era un motociclista semplice: si vestiva con jeans e giubbotti di pelle, guidava la sua rombante due ruote in compagnia dei suoi amici, si trastullava con la bellissima moglie fra le verdi montagne dell’Oregon quando, un brutto giorno, si diffuse apparentemente dal nulla un morbo capace di trasformare gli infetti in bestie ripugnanti note come Feroci, umanoidi simili agli zombi, allergici alla luce, assetati di sangue umano e capaci soltanto di agire secondo i loro più bassi istinti. I pochi sopravvissuti, costretti a fare i contri con lo sfaldamento della rete sociale statunitense, si sono rifugiati in campi organizzati in qualche maniera, dove il concetto di legalità è molto labile e gli abitanti sopravvivono come possono.
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