Might & Magic: Chess Royale – Recensione

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Il ritmo frenetico che lascia poco spazio a dubbi o indecisioni su come far progredire la propria squadra

Un healer basterà? Meglio un assassino per aggirare le linee nemiche o un mago per colpire duro l’avversario? Nelle fasi più avanzate assume anche importanza la scelta di incantesimi, che si acquisiscono con la stessa moneta utilizzata per gli eroi e applicano effetti sia offensivi che difensivi agli scontri.

A NEW HOPE

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Urca, sembra proprio che stia per scatenarsi un incantesimo potentissimo.

Il marketing di questo titolo ha puntato sulla velocità con cui si vince o si perde ogni partita, il che è in effetti il punto di forza più rilevante del gioco. Si tratta del principale elemento di differenziazione rispetto alle valide alternative sul mercato, anche se va detto che i dieci minuti per partita che vengono pubblicizzati non corrispondono a realtà.
Voglio dire, se si finisce tra gli sconfitti dei primi cinquanta giocatori, allora sì, è un tempo che ha senso; ma, in quanto nostri lettori, so che non avrete problemi a finire spesso e volentieri tra i top 20 o anche più su, per cui sappiate che ci vorranno almeno altri cinque minuti. Ciò non toglie che si tratti di partite molto tese in cui ogni battaglia si vive con grande intensità, visto che ci si possono permettere pochissimi passi falsi. In tal senso, trovo sia un peccato che gli sviluppatori non abbiano seguito fino in fondo la filosofia battle royale, dando a ciascuno dei cento partecipanti un’unica vita; a quel punto si sarebbe davvero trattato di partite al fulmicotone da vivere con il cuore in gola dal primo all’ultimo secondo. Sarebbe stata una scelta radicale che avrebbe richiesto molto coraggio da parte di Ubisoft, ma avrebbe potuto mettere questo titolo su un piano a sé stante rispetto alla competizione, tra l’altro in linea con i tempi di gioco frammentati di chi gioca su dispositivi mobile.

Gli eroi, connessi fin troppo strettamente a determinati standard, sono appesantiti da un mantello di generalismo e mancanza di personalità

Dall’universo di Might & Magic il gioco prende spunto per la rappresentazione stilistica dei suoi protagonisti: quel high fantasy in cui i paladini sfoggiano armature immacolate come il loro onore e nemmeno le idre dalle molteplici teste di serpente sono poi tanto viscide e raccapriccianti. A parte ciò, o forse proprio per questo motivo, tutti gli eroi finiscono appesantiti da un mantello di generalismo e mancanza di personalità. Venendo direttamente dalla tradizione fantasy più popolare, i lottatori sono privi di quel carattere unico che ci porterebbe ad affezionarci a loro e ad ed esaltarci per le loro gesta, come invece accade nel più ispirato Teamfight Tactics, ambientato nell’universo narrativo di League of Legends. A condizionare il numeretto del giudizio finale c’è anche l’unica modalità di gioco, che di fatto limita la varietà complessiva a un unico tipo di partita, ma per gli appassionati di auto chess non sarà un problema. Anche questo è un aspetto comune al genere videoludico d’appartenenza, e deriva dalla sua giovinezza e dalla predisposizione mobile, ma per conto mio non vedo l’ora che qualcuno tiri fuori qualche modalità che sperimenti un po’ e aumenti l’offerta fornita ai giocatori. Giudizio sospeso invece sulle microtransazioni, ancora non attive nella versione di prova; per quanto gli indizi facciano propendere ad aggiunte di natura estetica, per la conferma bisogna attendere la messa in commercio. Domani, si sa, è un altro giorno.

In breve: Might & Magic: Chess Royale si mostra come un rappresentante del genere più che competente, che prende la maggior parte dei suoi elementi di gameplay direttamente dai capostipiti. L’ibridazione con gli aspetti tipici dei battle royale offre risultati interessanti che fanno rimpiangere la timidezza con cui sono stati applicati.

Configurazione di prova: Intel i7-7700k (4.2GHz), Geforce GTX 1080 8GB, 8GB RAM
Com’è, come gira: Nessun problema per il mio Rudi (vedere configurazione qui sotto) per gestire questo titolo. Sulla scacchiera si susseguono diversi effetti grafici con qualche gioco di luce, ma il tutto è chiaramente pensato per girare su smartphone senza troppi problemi.

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Pro

  • Auto chess solido.
  • Ritmo sostenuto.
  • Ibridazione con i battle royale...

Contro

  • …lasciata a metà.
  • Poche innovazioni nel gameplay di base.
  • Eroi poco memorabili.
7.8

Buono

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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