Might & Magic: Chess Royale – Recensione

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Condannare Might & Magic: Chess Royale a priori come tradimento dei fan in nome dello sfruttamento del franchise alla ricerca dell’ultimo trend è semplicemente ridicolo. Almeno prima bisognerebbe giocarlo.

Sviluppatore / Publisher: Ubisoft / Ubisoft   Prezzo: free to play   Localizzazione: Assente  Multiplayer: Online   PEGI: +7   Disponibile su: PC, iOS, Android

Anche i franchise più importanti subiscono mutazioni importanti: rimanendo in casa Ubisoft, di recente abbiamo visto un riuscito avvicinamento a dinamiche GdR da parte di Assassin’s Creed. Non mancano neanche esempi di spin-off dai grandi risultati (vedi Gwent e Thronebreaker di CD Projekt RED). Dunque, con la mente libera da pregiudizi, abbiamo provato per voi questo auto chess basato su un altro celebre marchio.

THE CLONE WARS

Might & Magic: Chess Royale si cala in pieno nei canoni del genere (di cui vi avevamo parlato l’estate scorsa): le partite si svolgono attraverso una successione di scontri 1vs1 in cui scegliamo i nostri eroi da un insieme casuale per poi farli combattere in maniera automatica, ciascuno secondo le proprie caratteristiche.

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Signore e signori venghino! Eroi scontatissimi solo per voi!

Ogni personaggio appartiene a una classe (tank, healer, DPS etc.) e a una fazione, ciascuna delle quali offre sinergie durante le battaglie: per esempio, avere più tank in contemporanea aumenta la difesa di ciascuno di loro, e se usiamo quattro guerrieri della fazione Haven, essi continueranno a combattere qualche secondo anche dopo aver subito danni fatali. Fin qui, come dicevo, niente di nuovo, e anche il sistema economico per l’acquisizione di eroi ed esperienza sembra preso pari pari da Dota Underlords e simili. C’è dunque qualcosa di originale nel titolo Ubisoft? Ma certo!

Come si deduce dal titolo, ci troviamo di fronte a un tentativo di ibridazione con i battle royale

Come si deduce dal titolo, ci troviamo di fronte a un tentativo di ibridazione con l’altro trend per eccellenza di questi ultimi anni: i battle royale. Da qui vengono infatti i cento giocatori che si sfidano in ogni partita, ma c’è dell’altro. Tradizionalmente, in un auto chess ogni giocatore parte con una quantità di punti vita predefinita che viene ridotta in base a quanti eroi nemici sopravvivono nelle battaglie che perde. Qui invece tale aspetto viene snellito e semplificato: si inizia con tre vite e ogni sconfitta ne toglie una. Al terzo strike, fuori. Altre decisioni di design puntano a velocizzare i tempi, come l’assenza dei turni iniziali e intermedi contro i Creep, e più in generale l’accorciamento dei tempi morti tra uno scontro e l’altro. Ne consegue un ritmo frenetico che lascia poco spazio a dubbi o indecisioni su come far progredire la propria squadra. Ogni fase delle partite presenta poi domande diverse cui trovare una risposta in fretta: nei turni iniziali bisogna puntare sulla formazione più efficiente con gli eroi messi a disposizione dall’algoritmo randomico.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Auto chess solido.
  • Ritmo sostenuto.
  • Ibridazione con i battle royale...

Contro

  • …lasciata a metà.
  • Poche innovazioni nel gameplay di base.
  • Eroi poco memorabili.
7.8

Buono

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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