Stop Killing Games: una raccolta di firme per il Parlamento Europeo

Non è la prima volta che parliamo dell’iniziativa Stop Killing Games di Ross Scott che si pone l’obiettivo di spingere sviluppatori e publisher a rendere sempre giocabili tutti i videogiochi, anche quelli per i quali viene interrotto il supporto. Ne avevamo parlato in un editoriale all’indomani della chiusura dei server di The Crew e la conseguente revoca delle licenze da parte di Ubisoft.

Ora l’iniziativa ha fatto dei passi in avanti, tant’è che si punta a far arrivare la questione all’attenzione degli organi dell’Unione Europea (Parlamento e Commissione) con una petizione popolare vincolante. La raccolta di firme è stata lanciata nella giornata di ieri, mercoledì 31 luglio, ed è attiva sul sito del Parlamento Europeo. Possono firmare tutti i maggiorenni residenti nell’Unione Europea: per farlo basta confermare la propria identità tramite SPID o autocertificazione.

Di seguito riportiamo lo scopo dell’iniziativa: “L’iniziativa intende imporre agli editori di lasciare in uno stato funzionale (giocabile) i videogiochi che vendono o concedono in licenza (o le collegate funzionalità e risorse che vendono per i videogiochi che trattano) ai consumatori dell’Unione Europea. Nello specifico, punta a impedire che gli editori possano disattivare da remoto i videogiochi prima che siano forniti mezzi ragionevoli per mantenerli in funzione senza coinvolgere gli stessi editori. L’iniziativa non intende acquisire la proprietà di tali videogiochi, dei diritti intellettuali associati o dei diritti di monetizzazione, né si aspetta che l’editore fornisca risorse per il suddetto videogioco una volta interrotto, lasciandolo in uno stato ragionevolmente funzionale (giocabile).

Gli organizzatori della petizione hanno un anno esatto di tempo per raccogliere almeno un milione di firme e ottenere così il sostegno dei cittadini. Dopo che le firme saranno state verificate dagli organi competenti, l’iniziativa popolare potrà essere presentata prima alla Commissione Europea, che si muoverà entro un mese dalla presentazione delle firme, e successivamente al Parlamento Europeo in un’audizione pubblica, con la possibilità di un dibattito in seduta plenaria. Infine, entro sei mesi dalla presentazione dell’iniziativa, la Commissione Europea è vincolata a fornire un parere negativo o positivo. Nel caso in cui la Commissione decida di agire, verranno messe in atto tutte le opzioni legislative per far fronte all’iniziativa popolare.

Per firmare la petizione e permettere all’iter di andare avanti basta dirigersi sulla pagina dedicata del Parlamento Europeo.

Stop Killing Games

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