Uno studio redatto da Dan Cooke e Angus Marshall dell’Università di York, nel Regno Unito, ha evidenziato come il Mercato di Steam possa essere impiegato dalla criminalità organizzata per riciclare denaro sporco. Lo studio è stato pubblicato pochi giorni fa su Forensic Science International: Digital Investigation.
Lo studio ha analizzato le transazioni relative a oggetti virtuali di Counter-Strike: Global Offensive che sono state effettuate ad agosto 2020 raccogliendo vari dati pubblici, tra cui gli identificativi di acquirenti e venditori, le tipologie di oggetti, il valore delle transazioni e le date di queste ultime. Tutto questo allo scopo di analizzare la frequenza degli scambi ed evidenziare comportamenti anomali.
Stando all’interpretazione dei dati raccolti, lo studio ha scoperto che i primi dieci venditori hanno effettuato il 4,5% delle transazioni durante il periodo preso in esame, suggerendo “o una manipolazione del mercato o qualche altra attività che potrebbe presentarsi affinché comprino e vendano con una frequenza così elevata“. Tuttavia, la frequenza degli scambi è solamente una delle variabili che può essere presa in esame, giacché anche il valore degli articoli oggetto delle transazioni potrebbe lasciar pensare ad attività illecite.
Lo studio portato avanti da Cooke e Marshall non certifica con certezza che il Mercato di Steam venga usato per il riciclaggio di denaro sporco, anche perché servirebbe un’indagine ufficiale delle autorità competenti. Tuttavia, suggerisce che venga fatta chiarezza per evitare che tale piattaforma venga presidiata dalla criminalità.