Seguito diretto del videogioco del 2020, Fairy Tail 2, sviluppato da Gust e in pubblicazione da Koei Tecmo Games, si è fatto conoscere per bene per circa sei ore di gioco, mostrando le sue indubbie qualità quanto le prime increspature, da comprendere meglio in fase di recensione.
Sviluppatore / Publisher: Gust, Koei Tecmo Games Prezzo: 59,99 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam), Nintendo Switch, PlayStation 5, Xbox Series X/S Data d’uscita: 12 dicembre 2024
Siamo state tutte un po’ bambine di Hiro Mashima, ai tempi del liceo, quando non sapevamo bene se assimilare One Piece o Death Note (sono basic, lo riconosco, così non rischio incidenti diplomatici). Io lo ero perdutamente perché, se non erano Naruto e Gatsu a farmi compagnia, c’erano Natsu (estate, in giapponese, una scelta che ho sempre trovato affascinante), Lucy ed Erza, i miei personaggi preferiti nati dal pennino e dalla china del mangaka nipponico. Dopo l’anime, attualmente disponibile su Amazon Prime Video, e una buonissima dose di altrettante opere dedicate il buon Salamander si prepara a mettere a fuoco e fiamme i suoi nemici con un secondo capitolo che predilige un’impronta più action, rispetto a quella meno impattante del primo capitolo, poco rifinita e confusionaria, come peraltro dettagliato da Dan Hero nella sua recensione.
Questo secondo capitolo, lasciandosi alle spalle l’arco Hades, è incentrato sulla guerra tra Fairy Tail (la gilda cui appartengono la maggior parte dei personaggi giocabili all’interno dell’opera) e l’Imperatore Spriggan Zeref, forte dei Spriggan 12, un gruppo di potenti fattucchieri tra i più potenti di Earthland, pronti a tutto per mettere in subbuglio il mondo intero e raggiungere i loro obiettivi. Intanto, è bene sottolinearlo: Gust ha scelto di seguire un approccio completamente originale, distaccandosi dal manga e dall’anime, e prendendo dunque gli elementi migliori sia in fatto di narrativa che di trama.
Dopo l’anime, attualmente disponibile su Amazon Prime Video, e una buonissima dose di altrettante opere dedicate il buon Salamander si prepara a mettere a fuoco e fiamme i suoi nemici con un secondo capitolo che predilige un’impronta più action
FAIRY, WHE’RE YOU GOING?
Penso non esista sigla che ricordo meglio di questa. Comunque, come già accennato il racconto del secondo capitolo è ambientato successivamente dopo il quinto arco narrativo della storia principale. Mi riferisco alla sconfitta della gilda oscura più pericolosa in tutto il Regno di Fiore: Tartarus. Fairy Tail 2, in tal senso, inizia con un combattimento contro uno dei Spriggan 12 inviati dall’Imperatore Zeref, mostrando un primo accenno di combattimento e il primo cambio definitivo nel sistema di combattimento.
Se prima era pensato come un classico JRPG a turni, ora Fairy Tail 2 è nettamente più dinamico e veloce, con più accorgimenti al suo interno, per creare in tal senso una sinergia di elementi. Come sempre, sono gli incantesimi alla base del pacchetto, con il sistema di combattimento che si focalizza sulla raccolta di punti magici per riempire la barra dedicata e, in seguito, colpire gli avversari nel modo che più si preferisce. Si tratta, a differenza del primo capitolo, di un roster molto più generoso. Come accennavo qualche riga più sopra, alla base dell’opera c’è la combinazione di attacchi necessari per vincere un qualsiasi scontro, che si plasma attraverso i vari personaggi selezionabili nel corso della battaglia. Non si tratta di combattimenti eccessivamente lunghi, e cosa mi è piaciuto molto è il tecnicismo da adoperare per arrivare alla vittoria.
Se prima era pensato come un classico JRPG a turni, ora Fairy Tail 2 è nettamente più dinamico e veloce
I nemici sono sensibili agli elementi dei vari maghi messi in campo, il che rende la sfida maggiormente strategica. È una scelta che ho gradito perché, avanzando nelle varie battaglie che ho avuto il momento di provare, la difficoltà s’innalza e la necessità di prepararsi a dovere diventa obbligatoria. Il sistema di combattimento, al momento, sembra infatti più rifinito e strutturato, arricchito appunto dalle dinamiche action che riescono a tenere incollati allo schermo – o, come nel mio caso, al desktop. Le stesse, esprimendosi attraverso i combattimenti, vedono delle reazioni più immediate dei nemici ma, soprattutto, dei protagonisti principali. Il combattimento dinamico sa offrire, in tal senso, un modo maggiormente più coinvolgente, ma non abbandona una struttura a turni chiaramente più solidificata e classica.
LA CLASSICA ESPLORAZIONE NEL MONDO DI FAIRY TAIL 2
Quando non si combatte, la struttura di gioco si concentra sull’esplorazione e sul completamento delle varie fetch quest, disseminate per la Grandi Pianure (la zone immediatamente fuori Magnolia, la sede di Fairy Tail), un luogo che in queste prime ore ho esplorato in lungo e in largo. Se in passato le missioni secondarie non erano particolarmente interessanti, in questo secondo capitolo appaiono scritte meglio, e la loro utilità è collegata alla raccolta di risorse e di materiali per i combattimenti, fondamentali talvolta per avere la meglio contro gli avversari più ostici. La produzione sarà suddivisa in capitoli e, come ho potuto constatare, alla fine di ognuno di essi ci sarà un boss da affrontare.
Quelli che ho avuto modo di combattere sanno come costringere a dover pensare attentamente a ogni mossa, calibrando al meglio tutte le possibilità per arrivare alla vittoria tanto agognata. Comunque, al momento Fairy Tail 2 non sembra molto diverso dal predecessore, nelle fasi esplorative. È da comprendere, in realtà, se la mappa sarà effettivamente grande, in che modo potrà offrire effettivamente qualcosa di nuovo, sul lungo andare; sempre se ci sarà qualcosa, di nuovo.
Quando non si combatte, la struttura di gioco si concentra sull’esplorazione e sul completamento delle varie fetch quest