Avevamo lasciato, alla fine de L’era dell’estinzione, Optimus Prime che partiva alla volta dello spazio profondo, in cerca dei suoi creatori. La storia riparte da qui: Prime raggiungerà quel che resta di Cybertron, il pianeta distrutto dei Transformers, e incontrerà Quintessa, una sorta di divinità che influenzerà la mente di Optimus al fine di raggiungere il proprio obiettivo, ovvero la resurrezione di Cybertron. Per conseguire questo fine, tuttavia, un altro pianeta dovrà pagare pesanti conseguenze: indovinate un po’ quale?
Nel corso degli anni – a eccezione del primo film, che risulta ancora oggi un perfetto mix di intrattenimento, scene d’azione e idee visive – i capitoli di Transformers hanno sempre vissuto nel limbo della mediocrità, quel luogo dove a fine visione già ci si era scordati di quanto appena visto. Va anche detto, per quanto concerne il capostipite della serie, che a tenere a freno quello che Internet avrebbe rinominato “Bayhem” (la ricerca del regista Michael Bay della spettacolarità, delle azioni cinetiche e delle esplosioni “pornografiche”) c’era un certo Steven Spielberg, ma dal secondo capitolo in avanti la struttura narrativa, forte e d’impatto, è sempre venuta a mancare.
Bay – alla soglia dei 57 anni – scopre un oggetto mistico e dai grandi poteri cinematografici: la sceneggiatura!
L’Ultimo Cavaliere, pur non esente da difetti, è forse il miglior film dei Transformers (sempre escludendo la pellicola d’esordio), riuscendo dove il quarto aveva fallito. Già con il precedente lavoro, 13 Hours, Bay – alla soglia dei 57 anni – aveva scoperto un oggetto mistico e dai grandi poteri cinematografici: la sceneggiatura! Nonostante questa venisse a mancare in altri lavori (vedasi The Rock o The Island), il risultato finale è sempre riuscito a regalare grande intrattenimento. La sceneggiatura applicata con sapienza a un prodotto ormai testato (e con delle proprie logiche che vivono al di fuori di ogni sistema, come la saga dei Transformers) arricchisce il racconto. Tuttavia, l’inserimento di questa nuova rotella in una macchina perfettamente oliata avviene con qualche intoppo.
I 60 minuti conclusivi racchiudono l’estrema essenza de L’Ultimo Cavaliere
La regia cinetica colma di rallenty e il montaggio frenetico sono al centro delle critiche rivolte a Bay, e si tratta certo di giudizi condivisibili; nondimeno, sono proprio questi piccoli “marchi di fabbrica” che hanno reso Transformers un chiaro successo commerciale, tanto da consentirgli di arrivare al quinto capitolo, con il sesto preannunciato per il 2019. In definitiva, provare a immaginare come sarebbe stato Transformers senza Bay al timone è praticamente impossibile.
VOTO 7
Genere: azione, fantascienza
Publisher: Universal Pictures
Regia: Michael Bay
Colonna Sonora: Steve Jablonsky
Intepreti: Mark Wahlberg, Josh Duhamel, Anthony Hopkins, Isabela Moner, Laura Haddock, John Turturro
Durata: 149 minuti