Per riprendere esattamente da dove ci eravamo lasciati, segnalo che le ultime quattro puntate (che compongono questa stagione di otto episodi) centrano meglio il bersaglio che gli sceneggiatori avevano volutamente – o meno – mancato durante la prima parte. La storia prende forma proprio dalla quinta puntata: si delineano un nemico comune e le relative intenzioni terroristiche, e viene tracciato il ruolo degli eroi nell’avventura, in particolar modo per quanto concerne l’aspetto del gruppo. Iron Fist continua ad essere l’imbucato della festa: è sempre lì, ogni tanto qualche sceneggiatore gli affida una battuta ad effetto o un ruolo particolare (che concilierà con le intenzioni dei nemici), ma continua ad essere un personaggio dallo scarso carisma, difetto che avevamo riscontrato anche nella serie dedicatagli.
Ad uscirne vincitori sono tutti i coprotagonisti e i personaggi della controparte malvagia: Stick, Elektra e la stessa Sigourney Weaver (nei panni di Alexandra Reid) si presentano come elementi puliti e schietti, quasi più affascinanti degli eroi stessi, e gli sceneggiatori si divertono con loro, consapevoli del maggiore appeal televisivo rispetto ai protagonisti (che magari già conosciamo grazie alle serie dedicate).
si è ripiegato su svariate tecniche per rendere vivo l’intrattenimento, una di queste è il “color code”
Non sono un fan dei confronti, ma nel caso di The Defenders si rivelano necessari, anche per mettere in risalto cosa manca, o cosa sia venuto a mancare, nel corso degli anni, in queste serie TV targate Marvel-Netflix. Prendete, per esempio, la prima stagione di Daredevil: forte della novità e della natura seriale dell’opera, la realizzazione tecnico/recitativa era veramente una spanna sopra a qualunque altro serial supereroistico. La caratterizzazione tendente al realismo, che poneva al centro di tutto Matt Murdock e non Daredevil, ha sicuramente giovato alla serie, tanto da conquistare un ampio pubblico, composto non solo dagli appassionati del personaggio o del genere.
Il successo è stato bissato con Jessica Jones, mentre non hanno brillato Luke Cage e Iron Fist, che hanno mostrato tante, troppe volte il fianco alle critiche, con gravi pecche narrative e qualitative, diventando serie fini a se stesse e non più alla ricerca del plauso qualitativo del grande pubblico. The Defenders ha sicuramente qualche pregio in più in confronto alle ultime due produzioni, ma c’è sempre quel retrogusto amaro di un lavoro confezionato con poca cura, con una storia troppo breve (togliendo tutto il superfluo, è una serie che si poteva chiudere anche in tre, massimo quattro puntate) e con la spiacevole sensazione che il prodotto sia servito come tramite per aprire le storyline delle prossime stagioni dedicate ai rispettivi eroi.
VOTO 6.5
Genere: supereroi, azione, avventura
Publisher: Netflix
Regia: Vari
Colonna Sonora: John Paesano
Intepreti: Charlie Cox, Krysten Ritter, Mike Colter, Finn Jones, Sigourney Weaver
Durata: 8 episodi