Nemezis: Mysterious Journey III – Recensione

PC

Pur orfani della collaborazione di Dowling, gli amici di Detalion non se la sono cavata poi così malaccio!

Roland Pantoła si è decisamente superato nell’architettare enigmi d’inedita malvagità, diluendo talvolta la soluzione di un problema nella ripetizione degli stessi gesti su molteplici macchinari connessi tra loro. Parole che probabilmente non vi diranno gran che finché non avrete il gioco davanti, ma che possiamo semplificare con “la perfidia di Schizm 2 moltiplicata per quattro”. Già, perché se nella precedente fatica di Detalion era difficile, ma pur sempre possibile, trovare qualche indizio che ci indicasse almeno parzialmente la soluzione di un inghippo, qui siamo lasciati – spesso e volentieri – al più brutale dei trial and error, cadendo facilmente nel tedio.

Nemezis Mysterious Journey III Recensione

Guardate il vostro incubo peggiore nella sua apparente aria innocua!

Roland Pantoła sì è decisamente superato nell’architettare enigmi di inedita malvagità

Vi avviso: a metà gioco vi capiterà di dover spostare delle palle magnetiche lungo una serie di corone concentriche, con l’obiettivo di mettere ogni sfera nella propria buca, con l’handicap di poter spostare ogni sfera in una sola direzione fino a che non incontra un ostacolo, nel qual caso la direzione s’inverte. Con la soluzione alla mano ci vogliono circa dieci minuti, passati a maledire il sistema di controllo. Senza, sarà uno show-stopper per chiunque non abbia in cantina una riserva infinita di pazienza, e questo lascia solo presagire cosa arriverà in seguito. Fortunatamente, è possibile affrontare il gioco in due modalità diverse: quella ‘facile’, destinata a chi non intende farsi cogliere da un esaurimento nervoso, e quella ‘difficile’, pensata per i più agguerriti cultori della serie. In modalità facile alcuni enigmi sono molto più chiari, in quella difficile invece saremo privati di qualsiasi indicazione utile alle soluzioni. Buona fortuna.

MUOVERSI IN SEMILIBERTÀ

Usare un motore grafico come UE4 per un’avventura grafica non è certo un’idea originale e, in fondo, è una strada che il genere percorre da almeno vent’anni. Ma resta uno dei problemi fondamentali di questa soluzione: l’impossibilità di interagire col mondo come si potrebbe fare, per esempio, in un FPS.

Nemezis Mysterious Journey III Recensione

Dite pure quel che volete, ma il villaggio sembra disegnato dal compianto Sokal!

Per esempio: c’è un buco in un corridoio che potremmo benissimo superare saltando? Nemezis non ce lo lascia fare, obbligandoci invece ad azionare qualche strano meccanismo per chiuderlo. Lassù c’è un passaggio che potremmo facilmente raggiungere arrampicandoci o salendo su qualche piattaforma? Ovviamente non se ne parla, come se la forza di gravità schiacciasse i nostri piedi sul terreno. So bene che questa è un’avventura e non un platform, ma la cosa in qualche modo è straniante. Insomma, che Nemezis sia un “more of the same” di Schizm 2 è chiaro, ma che abbia fatto anche un salto di qualità può essere messo facilmente in discussione.

In Breve: Ci sono voluti più di quindici anni per giocare a questo seguito. La cura maniacale di ambientazioni e meccanismi è evidente e, per chi ha amato Schizm e relativo sequel, Nemezis è un acquisto imprescindibile. Ma stavolta qualcosa spezza la magia: la mancanza di una vera evoluzione, probabilmente, o forse la decisione di mettere una sequenza di enigmi pressoché identici uno di seguito all’altro per azionare un unico, grosso meccanismo. Alla terza/quarta volta che compare il medesimo ingranaggio, la voglia di azionarlo svanisce nel nulla e bisogna agire con grande pervicacia per portare il gioco a termine. Visivamente sontuoso e sicuramente accattivante, questo è lo Schizm 3 che tutti i fan di Schizm aspettavano. Soltanto loro, però, e forse neanche tutti.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 5 1600, GeForce GTX 980 Ti, 16 GB RAM, SSD
Com’è, Come Gira: Funzionamento fluidissimo in Full HD e a 2K con la configurazione di prova, al massimo del dettaglio grafico. Amichevole anche con le risoluzioni ultra-wide.

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Pro

  • Ambientazioni bellissime e ricche di dettaglio / Trama tutto sommato avvincente / Un acquisto obbligato per gli amanti di Schizm.

Contro

  • Il cambio di nome spezza un po’ la magia / Enigmi spesso tediosi da risolvere.
7.8

Buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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