Minecraft Legends – Recensione

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Non è la prima volta che ci troviamo a visitare il blocchettoso mondo di Minecraft da una prospettiva leggermente diversa. Dopo le avventure narrative e l’hack’n’slash, con Minecraft Legends giunge anche il momento della strategia in tempo reale a declinazione action!

Sviluppatore / Publisher: Mojang, Blackbird Interactive / Xbox Game Studios Prezzo: 39,99€ (49,99€ per la Digital Deluxe) Localizzazione: Completa Multiplayer: Online competitivo e cooperativo Disponibile Su: PC (Steam, Microsoft Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: 18 aprile

Come ben sapranno gli esperti di Minecraft, il Nether non è una regione da prendere sottogamba. Fra l’atmosfera opprimente, i pozzi di lava e i residenti non proprio amichevoli, tanti sono i pericoli che pone di fronte a un esploratore impreparato.

Fra questi troviamo anche i Piglin che, in una dimensione alternativa, hanno deciso che il Nether gli stava stretto. Guidati da temibili e brutali comandanti hanno edificato portali capaci di condurli nel Sopramondo, dove scateneranno il terrore presso la pacifica popolazione e plasmeranno il territorio per asservirlo ai loro scopi. Se solo arrivasse un eroe capace di fermarli…

MINECRAFT LEGENDS È BRUTAL LEGEND COI CUBETTI

Naturalmente l’eroe di Minecraft Legends siamo noi, che saliti sul dorso del nostro cavallo / tigre / coleottero / lontano parente dei chocobo di Final Fantasy dovremo guidare i valenti guerrieri del Sopramondo nella lotta contro le orde dei Piglin. La struttura di gioco assume un’impronta molto più action rispetto alla maggior parte degli strategici: niente visuale dall’alto, niente gruppi di controllo, niente box selection e tutte queste cose che gli esperti degli RTS più propriamente detti danno per scontate. In maniera simile a quanto avviene in titoli come Brutal Legend o nel più recente Tooth & Tail, noi controlliamo direttamente solo il nostro eroe, che può impartire ordini alle schiere che ci seguono e che possiamo creare tramite strutture specifiche.

IL NOSTRO PROTAGONISTA POTRÀ CONDURRE IN BATTAGLIA SCHIERE DI ALLEATI DEL SOPRAMONDO

Per quanto eroico e ben capace di difendersi, il nostro protagonista non può cavarsela da solo: troppo nutrite sono le armate nemiche, e troppo imponenti le loro strutture. C’è anche un’importante componente di base building, in Minecraft Legends. In giro per l’open world troveremo infatti, oltre alle temibili basi dei Piglin, villaggi neutrali che saranno bersagli preferiti di questi ultimi. Per proteggerli, sarà una buona idea erigere mura, torri difensive e strutture di supporto, che naturalmente nulla ci impedirà di utilizzare anche per rendere più efficace il nostro assedio alle fortezze nemiche: per poter chiamare rinforzi rapidamente, è infatti una buona idea piazzare Fiamme delle Creazione non troppo lontano da dove avvengono i combattimenti, ma naturalmente questo le espone alla loro distruzione. Eccoci allora a estendere mura, erigere torri, così da creare una solida base avanzata da cui partire all’assalto.

I Pozzi dei Piglin continueranno a generare nuove truppe. È una buona idea prenderli subito di mira!

La campagna principale, che si svolge in un open world generato proceduralmente da cui dovremo eradicare tre orde Piglin (quella della Spora, della Caccia e del Bastione, ciascuna caratterizzata da una specifica configurazione delle basi e da unità speciali) ha una lunghezza non indifferente. Nel giro di circa dodici ore ho sconfitto le prime due orde e i rispettivi boss. Sento però di dove specificare che nel conteggio ore va tenuta conto la natura di Minecraft Legends quale “simulatore di tasse”, come mi piace definirli: ovvero, giochi in cui a intervalli regolari e secondo me anche troppo vicini fra loro ci viene detto “ehi, guarda che devi fare questa cosa qua altrimenti succedono cose brutte”. Nello specifico, la cosa che ci verrà chiesto sovente di fare è difendere uno (o più) villaggi dagli attacchi dei Piglin, che arriveranno ogni notte. Attacchi che non è consigliabile ignorare: anche nel caso in cui il villaggio sia ben protetto da mura e torri difensive di pietra, in nostra assenza gli attaccanti avranno la meglio e questo significa perdere temporaneamente l’accesso al punto di viaggio rapido, alle risorse che gli abitanti del villaggio generano passivamente col tempo (o, nel caso di Zombie, Creeper e Scheletri, l’impossibilità di chiamarli in nostro aiuto), e la necessità di ricostruire gran parte delle strutture che avevamo edificato in precedenza. Va anche però detto che per forza di cose io mi sono approcciato al gioco con quell’ansietta da scadenza che caratterizza sempre le recensioni, quindi qualcuno che ci si approccia in maniera più rilassata è probabile che senta molto meno questa cosa come un problema.

NON PROPRIO BABY’S FIRST RTS

Un’altra considerazione che mi sento di fare riguarda il potenziale target di Minecraft Legends. Penso sia indubbio che Minecraft è un gioco che attira molto le fasce più giovani della popolazione (il che non vuol dire non possa piacere anche ai più grandi, eh), ed è abbastanza naturale che anche gli spin-off guardino con un occhio di riguardo proprio al pubblico giovane. Minecraft Dungeons, dunque, si presentava come “baby’s first hack’n’slash”, e in apparenza lo stesso fa anche Minecraft Legends.

SE LA STORIA È CHIARAMENTE ORIENTATA AI PIÙ GIOVANI, LO STESSO NON SI PUÒ DIRE DEL GAMEPLAY

Dico in apparenza perché, sebbene la storia sia chiaramente pensata per essere adatta ai bambini, in realtà il gameplay non ci va tanto leggero. Per carità, è impossibile fallire davvero: alla morte torneremo in vita dopo pochi secondi, il gioco cooperativo (crossplatform, sempre un’ottima cosa!) è non solo presente ma incentivato, non esistono veri “fail state” del mondo, al limite bisognerà rimboccarsi le maniche per ricostruire. Ma resta che il gioco di Blackbird Interactive richiede una manualità non indifferente, bisogna correre in giro, avere una buona attenzione al circondario, dare ordini a categorie specifiche di unità richiede di aprire un menù apposito senza nessun rallentamento della velocità di gioco, e dare gli ordini appropriati è importante vista la scarsa indipendenza dei guerrieri che ci seguono. Non è nemmeno possibile mettere in pausa il gioco, neanche in singleplayer.

Minecraft Legends Recensione

In Minecraft erano nostri nemici, ma qui Scheletri, Zombie e Creeper combattono al nostro fianco!

Detto questo, Minecraft Legends è un gioco ben realizzato. Al di là di qualche bizzarria dovuta alla generazione procedurale del mondo, l’unico bug o glitch che ho incontrato ha riguardato un menù di costruzione che non voleva sapere di lasciarne spazio ai suoi colleghi (risolto salvando e caricando). C’è una discreta varietà di unità e di edifici, sia nostri che degli avversari. C’è un gameplay che, se come detto sopra forse potrà risultare più ostico ai più piccoli, incentiva l’uso creativo degli strumenti a nostra disposizione, e riesce a coniugare bene le meccaniche action con quelle strategiche. Insomma, una buona prova da parte di Mojang e di Blackbird Interactive.

In Breve: Minecraft Legends dimostra la capacità di Blackbird Interactive di spaziare anche su generi diversi dall’RTS classico, data l’impronta più action di questo titolo. C’è qualche dubbio sulla sua accessibilità ai più giovani, vista la manualità che richiede nel dare ordini specifici e la scarsa indipendenza dei nostri alleati sul campo, ma per il resto è un ottimo modo per passare le ore per chi vuole farsi passare lo sfizio per la strategia ma cerca qualcosa di più rilassato degli RTS standard.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: RTX 3060, Ryzen 3600, 16 GB RAM, SSD NVMe
Com’è, Come Gira: Un po’ lungo il caricamento iniziale, ma per il resto non ha dato assolutamente nessun problema. Non è un gioco esigente e i requisiti minimi sono molto accessibili, ma resta comunque visivamente piacevole e ben curato.

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Pro

  • Action strategy ce ne sono pochi, quindi è il benvenuto! / Gameplay ben realizzato, con buona varietà / Storia semplice, ma molto simpatica.

Contro

  • Le unità richiedono un po’ troppa microgestione / Schema di controllo ostico per i più giovani.
8.2

Più che buono

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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