Il discorso degli alleati è una delle idee più interessanti perché, durante i combattimenti, capiterà spesso che altri prodi vengano in nostro soccorso
Il discorso degli
alleati è una delle idee più interessanti perché, durante i combattimenti, capiterà spesso che altri prodi vengano in nostro soccorso e, quindi, che
da un combattente solo si passi ad alternarne tre diversi. Il timer accanto ogni ritratto mostra quanto tempo manca all’arrivo della cavalleria, perciò resistere fino a quel momento è importante, diventando addirittura fondamentale quando l’eroe in arrivo è
Saitama. Per ovviare alla sua
ineguagliabile potenza, grazie alla quale è capace di non subire danni e battere un nemico con un solo pugno,
il calvo super eroe impiegherà 300 secondi per giungere sul campo di battaglia e sarà selezionabile solo come terzo personaggio; quest’escamotage ha permesso agli sviluppatori di inserire, nelle modalità online in cui è previsto il suo utilizzo, un personaggio tanto fondamentale ai fini della coerenza (è il protagonista del manga) quanto imbattibile.

Come ci fa notare la breaking news, un evento casuale sta per colpire il campo di battaglia.
Un’altra feature intrigante è quella degli eventi random, che spaziano dall’apparizione di oggetti che forniscono potenziamenti ai combattenti fino a disastri naturali, come la pioggia di meteore che vanno evitati. Questa meccanica dona agli scontri un pizzico di imprevedibilità extra. Gli eroi famosi menzionati poco prima, invece, appaiono casualmente in città e forniscono delle missioni che permettono di aumentare la socialità con loro. Sono presenti al momento 27 eroi unici e, sbloccandoli durante la campagna da circa venti ore, potremo utilizzarli in modalità battaglia libera e negli scontri classificati a squadre, sfruttandone le caratteristiche nei combattimenti multiplayer.
SAITAMA CHI?
I fan dovrebbero quindi avere pane a sufficienza per i loro denti. E chi non lo è ma è disposto ad accettare qualche compromesso pur di svagarsi un po’? In questo caso viriamo sul segno X e sul pareggio tra aspettative e offerta. One Punch Man è un titolo action con tendenze open world e combattimenti di chiara matrice giapponese, lo si percepisce da ogni suo poro.
Tutti gli elementi ricordano ciò cui titoli come One Piece Burning Blood, Jump Force o anche Dragon Ball Xenoverse ci hanno abituato
Tutti gli elementi presenti ricordano ciò cui numerosi giochi sviluppati da
Spike Chunsoft (
One Piece Burning Blood e
Jump Force, per esempio, ma anche
Dragon Ball Xenoverse a livello concettuale) ci hanno abituato. Grazie alla
leggerezza di cui abbonda, sfruttando l’arco narrativo della prima stagione della serie e in assenza di grandi pretese qualitative, il gioco può riuscire a regalare diverse ore di scanzonato intrattenimento in virtù del suo apprezzabile sistema di progressione. Tuttavia, mentre gli scontri possono contare sulle combinazioni tra attacchi normali, potenti, Colpi Mortali, proiezioni, schivate, la gestione della barra del vigore e l’uso delle abilità,
il gameplay tende a mostrare il fianco perché fondamentalmente le attività riguardano lo svolgimento di
missioni ripetitive, il combattimento, il miglioramento e la personalizzazione del proprio eroe.

La schermata in cui è possibile investire i punti ottenuti avanzando di livello.
Le fasi open world non risultano particolarmente ispirate e stimolanti e il grinding tra quest monotone può smorzare gli entusiasmi più saldi ma, se non gli chiedete di stupirvi e siete soliti vedere il bicchiere mezzo pieno, allora One Punch Man potrebbe dire la sua: non si tratta di un capolavoro, è chiaro, ma qualcosa di buono lo troverete in mezzo al fanservice.
Continua nella prossima pagina…