Glass - Recensione




Se dovessi riassumere il valore narrativo di questo film, potrei semplicemente dire che Glass è l’incontro tra il migliore e il peggiore cinema di Shyamalan, una sfumatura non proprio grigia, bensì un colore distinto, quasi unico nel suo genere. Per chiudere il cerchio dopo la raffinatezza di Unbreakable e la cupa violenza di Split serviva un altro colore nella tavolozza del regista, finendo su un miscuglio non ben definito: Glass è fin troppo mainstream, strizza l’occhio prepotentemente ai blockbuster nonostante sia costato appena venti milioni di dollari (Split  era costato la metà) e raccoglie le sue migliori qualità quando cerca di muovere le sue tre pedine importanti sulla scacchiera narrativa e chiudere il cerchio.

Mr. Glass (Samuel L. Jackson), L’orda (James McAvoy) e Il Sorvegliante (Bruce Willis) si ritrovano in una struttura di ricovero sotto osservazione di una psicologa. Quest’ultima è convinta che tutti e tre siano afflitti da manie di grandezza e che, quindi, nessuno di loro sia davvero un superuomo, nonostante le avventure che abbiano potuto vedere nei precedenti due film.

glass recensione

Glass, fino all’arrivo dei classici “Shyamalan twist” – due in questo film, il primo già intuibile in Split e qui reso ufficiale – si può definire come un film che cerca di indagare, psicanalizzare e trovare l’origine dell’incredibile. Esattamente come un bambino che vuole fortemente credere che suo padre abbia una forza fuori dal comune (ricordate la scena dei pesi in Unbreakable?), ciò che muove queste persone e i loro rispettivi poteri è la fede, credere ciecamente di essere persone speciali, fuori dall’ordinario e riprendere la mitologia già accennata da Mr. Glass diciannove anni fa: forse i fumetti, e persino la Bibbia, sono la testimonianza di persone incredibili che sono davvero esistite.

Nella sua resa finale, Glass si dimostra un film spettacolare

Ma se così fosse, perché fino ad oggi solo loro tre sono la testimonianza vivente di questo passato perduto? Esistono altri come loro? Ma la domanda principale che terrà banco fino alla fine è: tali personaggi sono davvero in possesso di capacità fuori dall’ordinario?
Inutile dire che queste e altre domande avranno una risposta ben definita; il responso alcune volte sazierà i più curiosi e troverà comunque la forte continuità di temi già avanzata nei precedenti film, come quella dell’importanza della famiglia in primis.

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Glass sembra voler psicanalizzare e razionalizzare la ricerca delle origini dell’incredibile

Dove Glass mostra il fianco è nel risultato finale con un minutaggio fin troppo consistente, quasi 130 minuti. Il film più lungo del regista, dunque, che cerca di mescolare una trama, una mitologia e risoluzione finale nel migliori dei modi. Alcune volte inciampa, paradossalmente su piccolezze, altre volte mostra tutta la grandezza di questa storia così grande, sfaccettata e ricca.
Prevedibilmente è un film che accarezza lo spettatore con l’idea del grosso crossover e non risparmia momenti di contenuto già visto o sentito – in alcuni discorsi si indaga sul valore di superuomini che si paragonano a Dio, come in Batman V Superman – o più semplicemente si lascia andare a momenti fin troppo deboli, ma comunque necessari per il prosieguo della storia.

Come prassi nei film di Shyamalan, c’è il twist finale che, come abbiamo imparato negli anni, con cambi di rotta o rivelazioni, si ama o si odia, senza via di mezzo. Personalmente considero il finale  “la resa maggiore con il minor sforzo”, un epilogo in cui il regista cerca la soluzione più consona nel cinema blockbuster per regalare l’ultima visione globale su questo film, e quindi chiudere definitivamente il cerchio sull’inaspettata trilogia.

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Glass  si presenta ricco di simboli, laddove la ricerca di una fede perduta nelle proprie capacità rende il film minuto dopo minuto sempre più carico di un’umanità impressionante, in special modo per ciò che riguarda il rapporto tra Il Sorvegliante e suo figlio.
Un’opera spettacolare nella sua resa finale, perfetto per incastrarsi con gli altri due capitoli e spiegare a tutti noi che, per quanto si cerchi di snobbarli, i supereroi sono sempre in mezzo a noi; rifiutarli equivale a negare la nostra stessa natura di persone in cerca di qualcosa di eccezionale nella nostra vita, senza mai dimenticare da dove veniamo e smettere di cercare a fondo le nostre radici.
Non di meno, senza alcuna remore posso definire Glass  come uno dei film di origine più belli degli ultimi tempi.

VOTO 7.5

glass recensioneGenere: fantascienza, thriller
Publisher: Buena Vista, Universal Pictures
Regia: M. Night Shyamalan
Colonna Sonora: West Dylan Thordson
Interpreti: Bruce Willis, James McAvoy, Samuel L. Jackson, Anya Taylor-Joy, Sarah Paulson
Durata: 130 minuti

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