Le recensioni condizionano le vendite dei videogiochi?

recensioni shut up and take my money

La domanda me la sono posta seriamente ieri, anche se è diversi anni che ci penso. Dopo aver goduto dell’ottima recensione di The Red Strings Club (firmata dal buon Davide Mancini) mi è venuta una gran voglia di farlo mio, seppur si tratti di un titolo che – senza aver letto il pezzo di cui sopra – difficilmente sarebbe comparso nei miei radar. Diciamo che, dopo aver concluso la lettura, ho avuto cinque minuti buoni di stallo davanti alla pagina di Steam dedicata al gioco, e non ho cliccato sul tasto Acquista solo e unicamente perché mi è cascato l’occhio su un backlog lungo quanto la Grande Muraglia Cinese (e perché, dalla cucina, è giunto l’urlo della chiamata alle armi per affrontare le improbe fatiche della cena).

Insomma… quanto spostano le recensioni, in fatto di vendite? Quanti usano questo strumento non solo per diletto o per trovare un conforto alle proprie opinioni (o, anche, per aprire un confronto su idee diametralmente opposte), ma anche con la chiave di lettura della guida all’acquisto? Di base, la mia idea è che – nella maggior parte dei casi – le recensioni contino meno di zero quando si guarda al mero dato economico. È una sensazione totalmente personale, certo, perché di dati statistici certi è impossibile desumerne, a meno di non chiedere a tutti i videogiocatori del pianeta quale sia stata la leva che ha spinto all’acquisto. Naturalmente, non nego la possibilità di evidenti eccezioni (vedi il caso appena citato di The Red Strings Club), ma la regola generale è probabilmente un’altra.

Non credo sia stato sempre così. Tanti anni fa, quando esistevano solo le riviste (o al massimo qualche BBS e sporadici canali IRC dedicati all’argomento), le vie dell’informazione passavano principalmente per la carta. In quell’epoca lontana è probabile che le recensioni avessero il duplice compito di intrattenere e di informare, anche in ottica di allocazione della paghetta su un videogioco piuttosto che su un altro. Oggi i canali sono talmente diversi e variegati (fin in modo dispersivo, ma qui si apre un altro discorso da affrontare, magari, in un prossimo editoriale) che le recensioni dedicate ai videogiochi hanno una forza sostanzialmente nulla se si guarda alla sola spinta all’acquisto. D’altronde, oramai siamo talmente bombardati da post sui social e da campagne marketing e di informazione da parte dei publisher da giungere al day-one talmente saturi di nozioni che ci resta solo il giocare per scoprire qualcosa che non sapevamo, e a volte nemmeno quello.

voti recensioni editoriale

Quanto spostano le recensioni, in fatto di vendite?

Questo è, a mio avviso, un fatto acclarato per quanto riguarda i titoli a medio e alto budget. Dal punto di vista degli incassi al botteghino, a Electronic Arts cambia poco o nulla che TGM (o qualsiasi altra testata) dia 9.5 o 7.5 a un FIFA a caso, guardando al volume di vendite che si trascina dietro un prodotto del genere. Un voto o un giudizio non estremamente positivo può inficiare altre cose (i famosi “premi” che alcune software house percepiscono in base alla media voto di Metacritic nelle prime 24 ore dalla scadenza dell’embargo, ad esempio), ma raramente – a mio modo di vedere – influenza le vendite in modo così impattante da rendere necessario un cambio di strategia da parte del publisher. Semmai, una recensione positiva può avere il merito di far emergere dal sottobosco piccole perle che altrimenti resterebbero ad ammuffire tra muschi e licheni (vedi sopra) e di invitare il lettore ad approfondire l’argomento su un determinato titolo di cui ignorava l’esistenza, così da valutarne un successivo investimento.

Siccome tutti i pensieri sopra esposti sono del tutto personali e non corroborati da alcuna ragione statistica, il modo migliore per capire se ho formulato un ragionamento corretto o fallace è chiedere a voi, che vi recate nei negozi (fisici o digitali) per acquistare videogiochi e che, al contempo, leggete gli articoli che vi proponiamo da queste parti. Usate le nostre recensioni come guida ai vostri acquisti, o ne fruite solo per il gusto di leggere il nostro pensiero su un determinato videogioco? Nel primo caso, lo fate sempre, o solo quando la lettura diventa un invito a scoprire qualche titolo che vi era sfuggito? Fatemi sapere, ché sono curioso assai.

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