Un gozzilione di anni fa, tipo nel 1989, lessi un’illustre prefazione che mi è tornata in mente proprio in questi giorni, ora che il ritorno di Kratos si avvicina inesorabilmente. Lo scritto era firmato da Alan Moore, e capeggiava nell’introduzione a Batman: il Ritorno del Cavaliere Oscuro, raccolta dei quattro capitoli (usciti inizialmente come miniserie negli USA in episodi separati, prima che altre edizioni – tra cui quella italiana di Rizzoli – li riunissero in un racconto opportunamente contiguo) scritti e disegnati da Frank Miller nonché destinati, con il senno di poi, a cambiare per sempre la percezione del “nero vigilante” nell’immaginario collettivo.
Il passaggio conclusivo dell’articolo metteva in risalto un dettaglio sul concetto di leggenda, mutuato con estrema maestria dalla saggistica intorno ai miti ellenici, norreni o di qualsiasi altra provenienza del Vecchio Mondo (e, a ben vedere, anche dell’Estremo e Medio Oriente, ma è meglio non divagare): «Miller è riuscito a creare un’autentica leggenda in Batman – scriveva Moore – introducendo l’elemento senza il quale tutte le vere leggende sono incomplete, e che tuttavia non pare mai essere presente nel fumetto, ossia il passaggio del tempo.»
Frank Miller aggiunse alla storia di Batman il tema del tempo che passa inesorabilmente, trasformandola una vera e propria leggenda moderna
Lo ripeto ancora una volta: non conosco alcun dettaglio delle vicende di Kratos e del suo giovanissimo pupillo, ma sento che il nuovo capitolo potrebbe entrare nella leggenda negli stessi termini appena descritti. Magari ci saranno delle sorprese, così forti da farmi rimangiare ogni parola espressa fin qui; se così non fosse, però, com’è stato per tutte le moderne incarnazioni di Batman, ogni futuro capitolo di God of War potrebbe diventare automaticamente un “prequel”, sentendosi obbligato a tenere in considerazione ciò che è stato scritto, pur con il linguaggio interattivo del videogiochi, nel quarto e crepuscolare capitolo della saga. Ed invidio mostruosamente Ivan Conte, che avrà il compito di guidarci fra le qualità del titolo di Santa Monica Studio, con le sue arti di redattore segnato, a sua volta, da una carriera mitologica. Quando si dice la coerenza.