A volte penso che i miei ricordi di appassionato dell’orrore siano un po’ falsati, al punto che ho la sensazione di non aver mai provato vera paura “da adulto”, una volta dipanata le più acuta e comprensibile emozionalità infantile, prima di una certa e fatidica data. Tutto il percorso mi è tornato in mente con la vicina prospettiva di Outlast 2, e tuttavia non riguarda solo l’ambito videoludico: i momenti più terrorizzanti che ricordi al cinema arrivano con Ju-On già all’alba del nuovo millennio, con l’apparizione dello spettro-bambino sopra le scale, con il più tardivo recupero dei primi The Ring e, più sottilmente, con le cupe ombre esistenziali di Kairo (The Pulse, 2001).
Potrei citare anche altri esempi minori, come Dark Water o Premonition (sto sempre parlando degli originali, mi raccomando), e tuttavia la sensazione comune è stata di non aver mai provato nulla di simile, in letteratura come in altri film o videogiochi, e di non poter avvertire una tensione così potente in maniera diversa. Forse è stato l’aver visto capisaldi dell’orrore da bimbo o ragazzino, ma il risultato è stato comunque quello descritto: conturbato ma non esattamente impaurito persino da Alone in the Dark o Silent Hill, sembrava che solo gli imitatissimi stilemi della scuola cinematrografica d’orrore orientale potessero ridurmi in uno stato fetale.
Mi sembrava che solo gli imitatissimi stilemi degli horror orientali potessero ridurmi in uno stato fetale
Per molti versi solo i videogiochi sono in grado di ottenere questo risultato, accanto a quello – molto diverso – di imitare la teatralità del cinema e renderla sfaccettata quasi come un libro-game, similmente a quanto avviene, ad esempio, in Until Dawn.
Non solo i videogiochi sono in grado di terrorizzare, ma sono anche capaci di prolungare la stessa sensazione per secondi apparentemente infiniti
Spero, però, di non dover sentire che Outlast 2 ha carpito elementi da Resident Evil 7, invece del contrario, o anche citare i giochi di Red Barrels come unici antesignani di Alien: Isolation o del nuovo Resident Evil, quasi che Frictional non sia mai esistita. Anche quando leggo cose del genere sono invaso da emozioni forti, ma la paura – in questo caso – non c’entra niente.