Regali da uno Sconosciuto – Recensione


Simon è un uomo d’affari in carriera, la cui vita non potrebbe essere migliore: una bella moglie di nome Robyn, una nuova casa con le pareti in vetro che guarda sulla downtown di Los Angeles e affabili vicini, vogliosi di fare conoscenza coi nuovi venuti. Volete mettere, poi, la figata di incontrare un vecchio compagno di scuola, Gordo, di cui ci si ricorda a malapena la faccia, e di invitarlo a una cena nostalgica per ricordare i vecchi tempi? Cosa potrebbe mai andare storto nella vita di Simon? Nulla, in teoria. Spesso, tuttavia, tra la teoria e la pratica c’è di mezzo un oceano grosso così, che qui è incarnato nello svelarsi poco alla volta di un terribile segreto che unisce Simon e Gordo; un mistero legato al passato, che riemergerà poco alla volta e che metterà in discussione le certezze di tutti e tre i protagonisti. Regali da uno Sconosciuto è l’opera prima come regista di Joel Edgerton (il Tom Buchanan de Il Grande Gatzby), che dirige se stesso proprio nelle vesti dell’inquietante Gordo, mentre la parte di Simon è affidata a un ispiratissimo Jason Bateman, che passa dai ruoli tipicamente comici (Come Ammazzare il Capo) a quelli drammatici con una nonchalance che lèvati. Completa il triangolo Rebecca Hall (Transcendence, The Town) nei panni di Robyn, una donna che già da metà film si ritrova sballottata controvoglia all’interno di una situazione ai limiti del grottesco, a mo’ di una coperta troppo corta, di quelle che vengono tirate di qua e di là a seconda di chi usa più forza.

Regali da uno Sconosciuto

Regali da uno Sconosciuto è il tipico thriller psicologico dove l’apparenza inganna

Regali da uno Sconosciuto è il tipico thriller psicologico dove l’apparenza inganna. In questo Joel Edgerton è ligio a seguire i comandamenti del genere, ma riesce nel clamoroso intento di svelare le carte solo alla fine. È inutile passare la visione a ragionare su questo o quel dettaglio, perché qualsiasi nostro sospetto potrebbe rivelarsi fallace. La situazione cambia radicalmente prospettiva ogni tot di minuti, lasciando lo spettatore sorpreso ma non disorientato (“aaaah… ecco perché quella cosa lì! Come ho fatto a non capirla prima?”). Siamo di fronte a un thriller essenziale, che bada più alla sostanza che alla forma, anche se in almeno due o tre momenti Regali da uno Sconosciuto cede alla tentazione degli scary moment, roba comunque da far saltare le coronarie ai deboli di cuore. Il ritmo non è sostenuto ma è continuo, non ci sono tempi morti e tutto quello che si vede, anche i normali stacchi sull’inquietante (e splendida… chi non la vorrebbe?) abitazione di Simon e Robyn, hanno una funzione ben precisa nella narrazione. Insomma… il film di Joel Edgerton non inventa nulla, ma nel copiare cliché un po’ di qua e un po’ di là riesce ad acquisire, almeno in parte, un’originalità tutta sua.

Fortunatamente, la storia è sostenuta da tre personaggi ben tratteggiati, che si avvicinano e si allontanano gli uni gli altri come se fossero uniti da un elastico impazzito. Sebbene Jason Bateman e Rebecca Hall facciano il loro sporco mestiere con convinzione, è inevitabile che il ruolo del mattatore ce l’abbia lo stesso Edgerton, che in qualità (anche) di sceneggiatore si è ritagliato addosso un personaggio a suo uso e consumo, capace di incutere nello spettatore da un lato un reverenziale timore, dall’altro una sincera empatia. “Solo perché hai chiuso col passato, non significa che il passato abbia chiuso con te”, sentenzia Gordo a un certo punto del film, lanciando sul piatto il tema delle conseguenze che le nostre azioni possono avere sul nostro stesso futuro, anche a distanza di molto, molto tempo. Nonostante Regali da uno Sconosciuto voglia principalmente intrattenere, lo stimolo alla morale c’è, tanto che, una volta tornato a casa dalla proiezione per la stampa, la prima cosa che ho fatto è stata di controllare se nella mia lista amici su Facebook fosse presente qualcuno che in passato abbia avuto con me qualche strano rapporto (niente battutine maliziose, please). Andatelo a vedere in serenità, ignorando la traduzione italiana del titolo, vagamente fuorviante: in lingua originale il film si chiama The Gift, decisamente un nome più calzante a quanto accade a schermo, in particolare nei dieci minuti che precedono i titoli di coda. Enjoy.

VOTO 8.8

Regali da uno SconosciutoGenere: drammatico, thriller
Publisher: Blumhouse Productions
Regia: Joel Edgerton
Colonna sonora: Danny Bensi, Saunder Jurriaans
Interpreti: Joel Edgerton, Jason Bateman, Rebecca Hall
Durata: 108 min

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  1. 1.
    Il "tessuto", ahimè, si era già macchiato all'epoca: questa miniserie mi ha fatto appunto ricordare per quali motivi avevo abbandonato X-Files.
    2.
    No dai. La serie originale si perde, purtroppo, tantissimo nelle ultime 2-3 stagioni, ma almeno fino a lì, era un bel vedere.
    ERA.
    Sempavor
    Il "tessuto", ahimè, si era già macchiato all'epoca: questa miniserie mi ha fatto appunto ricordare per quali motivi avevo abbandonato X-Files.

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