Thor: Ragnarok – Recensione

Thor, di tutto il pantheon Marvel, è stato certamente il personaggio più bistrattato (anche Hulk non scherza!, ndBelboz), con due pellicole che ne hanno sempre tratteggiato le grandi potenzialità da dramma shakespeariano, ma mai abbastanza approfondite per renderlo un perno fondamentale su cui far leva per impostare intere produzioni.

Con la terza e ultima apparizione del Dio del Tuono, Marvel cambia le carte in tavola: abbandonata Asgard e tutta la raffinata mitologia ad essa legata, ci racconta di un Thor più frivolo e infantile, con una visione d’insieme più vicina a quella dei Guardiani della Galassia. Il problema principale di Thor Ragnarok è che quest’aria colorata, scanzonata e satura di battutine mal sia adatta al personaggio, tanto meno a quello di Loki, forse il villain più raffinato di tutto l’universo della Casa delle Idee, che qui diventa quasi zimbello e macchietta.Thor Ragnarok immagine Cinema 03Hela, dea della morte, primogenita di Odino e sorella di Thor e Loki, torna per reclamare il trono che le appartiene, anche a costo di distruggere la mitologica dimora degli asgardiani, se necessario. I due fratelli, persi nello spazio dopo il primo scontro con Hela, vengono presi in trappola sul pianeta Sakkar dove troveranno una vecchia conoscenza, Hulk, e insieme al Golia Verde si organizzeranno per condurre una pesante controffensiva.

abbandonata Asgard, Marvel ci racconta di un Thor più frivolo, con una visione d’insieme più vicina a quella dei Guardiani della Galassia

Come già sottolineato, il cambio di direzione narrativa consente di apprezzare meglio l’aria da cinecomic che non si prende troppo sul serio e di godere pienamente delle ottime scene action – lo scontro nell’arena tra Thor e Hulk è favoloso, come anche la battaglia finale – ma a perderne è il carisma dei personaggi, principali e non. Pur non brillando, ricordiamo parecchie scene memorabili dai film precedenti, dall’esclusione di Thor da Asgard fino ad un evento personale assai drammatico (che non cito per ragioni di spolier), avvenimenti che hanno caratterizzato la crescita e tracciato il classico percorso dell’eroe. Di questo Ragnarok, invece, non rimane nulla, in virtù anche del fatto che non c’è più spazio per la psicologia dei personaggi, ma solo per l’inserimento di tanti, troppi comprimari colorati, simpatici e pulp, ma già visti e testati altrove con la medesima formula.Thor Ragnarok immagine Cinema 02

la formula scelta non si adatta al personaggio di Thor

Peccato, perché un racconto più compatto, articolato e coerente con il personaggio e il suo background sarebbe stato più appropriato. Tolti i bei momenti di combattimento con Hela, infatti, e qualche intuizione visiva veramente azzeccata (Asgard è sempre un belvedere), Thor Ragnarok rimane lì, sospeso in quel limbo dove si percepisce la voglia di cambiare per seguire un filone di successo, ma la formula non sempre si adatta al personaggio scelto.

A fine visione, si ha la forte sensazione che Thor Ragnarok non sia altro che un piccolo tappabuchi, un film pensato per “chiudere” il cerchio del personaggio, come già successo con Iron Man e Captain America, in attesa del piatto più succulento, quello di Avengers: Infinity War.

VOTO 6.5

Thor Ragnarok immagine Cinema locandinaGenere: avventura, fantastico
Publisher: Disney
Regia: Taika Waititi
Colonna Sonora: Mark Mothersbaugh
Intepreti: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Cate Blanchett, Idris Elba, Jeff Goldblum, Mark Ruffalo
Durata: 130 minuti

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