I creatori di We Happy Few ci offrono la possibilità di vivere un’avventura dark ambientata nel profondo sud americano, tra i miti del folklore locale: potevamo rifiutare di provare in anticipo South of Midnight?
Sviluppatore / Publisher: Compulsion Games / Xbox Game Studios Prezzo: € 39,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 17+ Disponibile su: PC (Steam, Xbox App), Xbox Series X|S Data di lancio: 8 aprile
Certo che no. Non potevamo nemmeno esimerci dall’aiutare Hazel a salvare sua madre Lacey dopo l’incidente causato da Lulu, un uragano di proporzioni apocalittiche. D’altro canto l’ultima fatica di Compulsion Games ci aveva incuriosito con le sue particolari sequenze in stop motion ma anche lasciato qualche dubbio dopo il recente hands-on, sicché di motivi ne avevamo in abbondanza per cogliere al volo l’opportunità di recensire il nuovo action-adventure in terza persona dello studio canadese.
Hazel è una ragazza in odor di università e una promessa dell’atletica che si ritrova coinvolta in un viaggio nel surreale in cui, prima lentamente e poi prepotentemente, i miti e i sapori del folklore dell’America del Sud si mischiano alla oscura realtà di Prospero, l’industriosa città fittizia dove è cresciuta, un luogo con una lunga storia di strane vicende.
LA NUOVA TESSITRICE
L’ambientazione di South of Midnight è molto convincente. Se l’agilità di Hazel è spiegata con la sua attitudine per lo sport, la sua capacità di vedere cose che sfuggono alle persone comuni è presto svelata: è una Tessitrice. Le Tessitrici sono le uniche in grado di ricucire gli strappi nel Grande arazzo – il tessuto di cui è composta ogni cosa – causati dalla sofferenza delle persone, modificando la realtà che le circonda e portando la pace laddove c’è tumulto.
la capacità di Hazel di vedere cose che sfuggono alle persone comuni è presto svelata: è una Tessitrice
Continuando a cercare sua madre, Hazel si rende conto che solo lei ha il potere di sbrogliare le matasse più ingarbugliate in qualità di nuova Tessitrice. Un capitolo alla volta la giovane aiuta i tormentati personaggi in cui si imbatte ad alleggerirsi dei loro terribili fardelli, facendosi strada attraverso dolori inenarrabili e traumi radicati talmente in profondità da infettare i cuori delle persone al punto da tramutarle in creature colossali, i boss. Morte, abusi, solitudine e perdita sono solo alcuni dei temi trattati dal racconto, una storia costellata di eventi il cui impatto sulle vite è stato talmente doloroso da causare ferite devastanti in modi insopportabili, capaci di trasfigurare l’anima di un uomo per sempre, di dilaniare famiglie intere e spezzare vite irrimediabilmente. Ma Hazel è pronta a tutto pur di trovare sua madre, senza dimenticarsi di aiutare le persone che incontra lungo il suo cammino a lasciare andare il passato, per quanto oscuro e doloroso possa essere.
SOUTH OF MIDNIGHT, GIOIE E DOLORI
South of Midnight punta forte sul racconto, il resto delle sue fortune lo affida al comparto grafico peculiare e alla soundtrack d’autore, due elementi che riescono a rafforzare la componente narrativa. Ci vogliono una decina di ore scarse per raggiungere la fine di una storia composta da quattordici capitoli i cui momenti più spettacolari sono le boss fight (tranne l’ultima, un po’ deludente). Pur non rappresentando delle sfide troppo impegnative, grazie ad alcune meccaniche peculiari gli scontri coi boss svolgono il loro dovere.
Le limitate skill e la scarsa varietà rendono poco avvincenti i combattimenti contro gli Spettri
Chi vuole godersi la trama non si preoccupi: con sei livelli di difficoltà di cui uno personalizzabile (danni, cure, God Mode), uno adatto al tipo di esperienza desiderata lo si trova di sicuro. A ciò bisogna aggiungere le abbondanti cure, inoltre: sbrogliare un nemico mette in pausa gli attacchi pericolosi e ripristina una piccola quantità di punti vita oltre a diminuire il cooldown dei poteri di Hazel, ma anche purificare l’arena la rimette in sesto. Come accennato l’esplorazione è lineare, al massimo si devia brevemente dalla via maestra per recuperare Pilucchi extra con cui sbloccare più rapidamente nuove abilità o potenziare quelle note in un progression system elementare. Lo stesso vale per i puzzle, mai complicati da intuire grazie anche agli indicatori che svelano quale abilità è richiesta tra Intrecciatura, Gettafilo, Tirafilo, Lancio e Crouton (un pupazzo di cui si può assumere il controllo per infilarsi nei cunicoli), così come per le sezioni platform dove è necessario arrampicarsi, sfruttare il doppio balzo e la planata a seconda del level design. In queste circostanze solitamente si muore solo per qualche errore di calcolo o per le incertezze di Hazel, la quale, nonostante sia un’atleta, non sempre si muove o si aggrappa alle sporgenze indicate con la giusta precisione.
South of Midnight è un discreto action-adventure single player usa e getta
In Breve: Si notano limiti tecnici e di gameplay nel viaggio di Hazel, tuttavia l’esperienza imbastita da Compulsion riesce a farsi apprezzare grazie alla componente narrativa, all’ambientazione curiosa e a una direzione artistica dal carattere evidente. La linearità dell’avventura stride accanto agli elementi più creativi, i quali riescono solo in parte a non far pesare qualche sbavatura tecnica e l’impostazione fin troppo classica/limitata che contraddistingue combat system, esplorazione, puzzle e sezioni platform. Nel complesso vale la pena aiutare la nuova Tessitrice a salvare sua madre, ma bisogna sapere che in questo action-adventure in stop motion la storia ha la priorità su tutto, perfino sulla componente ludica.
Piattaforma di Prova: Xbox Series X
Com’è, Come Gira: “4K @60fps su Series X e 1080p @60fps su Series S” o almeno così riporta il sito ufficiale. Sarà, ma io diversi bruschi cali di frame rate li ho ravvisati a occhio nudo e non credo proprio sia un inganno ottico causato dall’effetto stop motion (disattivabile, fra l’altro). Splendidi alcuni scorci per colori e impatto emotivo oltre che visivo, menzione d’onore per la colonna sonora con brani che fanno pensare all’America del Sud.