Call of Duty: Modern Warfare III – Recensione

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Come ci insegna suo malgrado il nuovo Call of Duty: Modern Warfare III, c’è del vero nel detto “chi nasce tondo non muore quadrato”.

Sviluppatore / Publisher: Sledgehammer Games / Activision Prezzo: € 69,99 Localizzazione: Presente Multiplayer: Competitivo e cooperativo online PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam, Battle.net), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di uscita: Già disponibile

In questo caso la pillola di saggezza popolare andrebbe rivisitata in “chi nasce DLC – o comunque qualcosa di simile – non muore gioco stand alone”. D’altronde sarebbe complicato per qualunque progetto work in progress digerire un cambio di rotta così, figuriamoci se di mezzo c’è l’imponente franchise di Activision.




A pochi giorni dalla pubblicazione il nuovo capitolo è tra i giochi più venduti su Steam, ha oltre tremila recensioni e una valutazione globale “perlopiù negativa”. Qualcosa s’era intuito durante l’assaggio della Campagna in accesso anticipato, ma adesso è ufficiale: Call of Duty: Modern Warfare III venderà le “solite” milioni di copie grazie al “solito” gran multiplayer, ma difficilmente rimarrà impresso nei cuori dei fan che non vedevano l’ora di festeggiare il ventennale della serie.

L’EROE È IL GAMEPLAY

Tra le voci che raccontano di un DLC divenuto prodotto stand-alone sviluppato in condizioni per così dire non ottimali e le successive smentite, Call of Duty: Modern Warfare III diverte eccome negli scontri online grazie a un gameplay più in forma che mai, ha una zombie mode che sa di déjà-vu ma con del potenziale e una Campagna deludente. Apprezzare o meno l’ultima iterazione realizzata da Sledgehammer dipende molto dal tipo di esperienza che si cerca, l’offerta copre single player, multiplayer e co-op sicché a numeri ci siamo. O forse no, non del tutto almeno, come lascia pensare un prezzo che, a conti fatti, appare più alto del dovuto per quello che sembra effettivamente un contenuto aggiuntivo o quasi.

Peccato che la campagna sia stata snobbata perfino dagli sviluppatori.

Del single player abbiamo già parlato, è inutile infierire. Per quanto riguarda il comparto multigiocatore, il pilastro ludico a cui s’aggrappa il destino del gioco e forse anche il futuro della serie (al netto di Warzone, ma questa è un’altra storia), Call of Duty: Modern Warfare III punta forte sull’effetto nostalgia imbastendo adrenalinici conflitti a fuoco nelle versioni rimasterizzate e ammodernate delle 16 mappe di Modern Warfare 2 del 2009. I veterani riconosceranno anfratti e scorci, ritrovarsi ad Afghan fa un bell’effetto, ma chi mette piede per la prima volta a Favela o in una delle vecchie arene modernizzate resterà altrettanto affascinato da un gameplay che, pur senza proporre niente di realmente nuovo, risulta perfezionato rispetto al recente passato.

Call of Duty: Modern Warfare III venderà le “solite” milioni di copie grazie al “solito” gran multiplayer, ma difficilmente rimarrà impresso nei cuori dei fan

I perk non più a tempo bensì legati all’equipaggiamento non dispiacciono affatto, il ritorno dello slide cancel e del reload cancel (ri)dona ai giocatori ulteriori opzioni rompi-animazione da sfruttare per aumentare la dinamicità e la frenesia della mattanza, mentre tocca al TTK aumentato permettere al più abile di uscire vivo da una situazione complicata. Se si esclude la possibilità di inclinare l’arma (Tac-stance), di novità vere non v’è traccia: fondamentalmente Call of Duty: Modern Warfare III riutilizza feature già viste in precedenza per ripulire il gameplay dalle impurità. A contribuire alla grande bellezza, come sempre, ci pensano il gunplay e il feedback delle armi, due marchi di fabbrica della serie di cui non si può fare a meno.

Il multiplayer è frenetico, selvaggio e appagante.

Grazie alla presenza dei grandi classici e alla Guerra Terrestre per chi ama le baraonde a 64 giocatori con i veicoli, si può invece rinunciare senza grossi rimpianti a Guerra (riesumata da Call of Duty: WWII) e Tagliagole, le uniche due nuove modalità multigiocatore che prendono il posto di alcune tra quelle introdotte da Modern Warfare II l’anno scorso. La prima è un caotico 6 VS 6 in cui, a turni, bisogna superare le difese nemiche fino a ritrovarsi all’interno di una base per impedire il lancio di alcuni missili. La seconda è un atipico 3 VS 3 VS 3 che, se sulla carta appare intrigante ed è capace di regalare momenti di autentica esaltazione, all’atto pratico non è raro si riduca a una corsa per accaparrarsi la posizione migliore per camperare, solitamente nei pressi della bandiera da conquistare.

LE NON NOVITÀ DI CALL OF DUTY: MODERN WARFARE III

Se si vogliono trovare delle “novità” bisogna rivolgersi alla Zombie mode, quest’anno cambiata in virtù di una mappa open world da 24 giocatori divisi in otto team da tre e caratterizzata da tre zone di difficoltà diversa, dai contratti, da un timer di 45 minuti e da un’estrazione da non mancare.

Pur riconoscendo i pregi e il potenziale degli zombie, la contaminazione “dmzoniana” non mi convince

Pur riconoscendone i pregi e il potenziale, la contaminazione “dmzoniana” (simile cioè alla versione zombie per Warzone 2.0, ma con alcune peculiarità della modalità che fu a ondate) non mi convince del tutto; ritengo infatti che una piattaforma per l’intrattenimento come Call of Duty possa trarre giovamento dal differenziare le tipologie di esperienze che offre, non dall’uniformarne l’impostazione. Può darsi che mi sbagli, per carità, tuttavia mi resta la sensazione che la ventata d’aria fresca promessa dall’attuale zombie mode non si respiri fino in fondo proprio per questo motivo.

Non è male Zombie, ma per me si poteva fare uno sforzo creativo in più.

Se ne sono dette tante sul nuovo capitolo in questi giorni. Non si può negare che l’impressione di trovarsi davanti un DLC abbia più di un fondamento, il fatto che Modern Warfare II dell’anno scorso e questo Modern Warfare III condividano lo stesso arsenale è sicuramente un bene da un punto di vista della quantità di armi, innesti, gadget, operatori, progressione e quant’altro, ma è anche un indizio inequivocabile dello stretto legame esistente fra i due capitoli.

a salvare baracca e burattini ci pensa un gameplay multiplayer selvaggio e assuefacente come non mai

Sarebbe interessante sapere come sono andate le cose durante lo sviluppo. Quel che è certo è che, prendendo in prestito qua e là dal passato, Sledgehammer ha puntato talmente tanto sull’usato sicuro da dimenticarsi di fornire ai fan dei motivi davvero nuovi e/o validi per mettere mano al portafogli anche quest’anno. L’effetto nostalgia di per sé non è un male, ma da solo non può bastare. Per fortuna a salvare la baracca ci pensa un gameplay multiplayer selvaggio, dinamico e assuefacente come non mai, il vitale salvagente che, con tuta probabilità, permetterà a Call of Duty: Modern Warfare III di resistere alle intemperie fino al prossimo capitolo firmato Infinity Ward.

In Breve: Non si tratta del miglior Call of Duty che si sia mai visto, anzi. La Campagna è una delusione, gli zombie cambiano pelle ma solo per indossare quella di DMZ e, un po’ ovunque, si nota un riutilizzo di feature tale da lasciare qualche dubbio su quel che ci riserverà il futuro e, allargando il discorso, sulla possibile carenza di idee dovuta alla cadenza annuale. Ciononostante non tutto è da buttare: l’impatto audio-visivo è notevole, l’effetto nostalgia c’è, il gameplay funziona a meraviglia, inoltre al lancio non c’è stata traccia dei problemi tecnici visti col predecessore. Peccato per quell’aria da DLC a prezzo pieno.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: i7 [email protected], Nvidia 3070 Laptop 8 GB, 32 GB di Ram e SSD
Com’è, Come Gira: 1080p e 60 fps grazie alle numerose impostazioni grafiche con cui smanettare e alla solida malleabilità dell’engine IW 9.0, qualche consueto problema con i respawn ma niente di grave da segnalare. Tecnicamente siamo in linea con quanto ammirato in precedenza, ma giunti fino a qui so che non vi aspettavate di leggere niente di diverso.

 

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Pro

  • Gameplay in forma smagliante / Multiplayer assuefacente / L’effetto nostalgia è assicurato

Contro

  • Novità scarse e poco rilevanti / Evidente riciclo di idee / Sì, è un DLC venduto a prezzo pieno
7.5

Buono

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