Anime di produzione giapponese, uscito in patria al cinema mentre nel resto del mondo distribuito da Netflix, Godzilla: Il pianeta dei mostri è il primo film di una già annunciata trilogia che vuole rileggere il mito di Godzilla in chiave fantascientifica. La libertà creativa concede anche una piccola rilettura dell’iconico mostro cinematografico. Nato negli anni ’50 come elemento per esorcizzare il periodo post atomico del Giappone, qui Godzilla diventa una conseguenza: sorta come creatura evoluta a seguito dei costanti test nucleari, in questo lungometraggio diviene un catalizzatore per interferire nella continua brama dell’uomo di sostituirsi a Dio.
il film mostra nella sceneggiatura una cura al dettaglio impressionante
Essendo una grandissima storia divisa in tre diversi film, molte saranno le informazioni sparse che verranno affrontate nei successivi capitoli, ancora senza una data di uscita; eppure, già da ora si percepisce il grande disegno dietro al progetto. Nonostante il setting fantascientifico e la notevole resa artistica, creata con un tecnica di computer grafica che ricorda molto il disegno a mano, Godzilla cerca di riavvicinare e ristabilire l’equilibrio tra l’uomo e la natura, aprendo una grande parentesi su un mondo ferito, lasciatoci dalla vecchia generazione, che la nuova dovrà risanare, non senza sacrifici.
Con una giusta dose d’azione, che si alterna a momenti molto più ragionati di tecnica e tattica militare, il risultato finale è un film appassionante, di cui già non si vede l’ora di vedere le restanti due parti.
VOTO: 8
Genere: animazione, fantascienza
Publisher: Netflix
Regia: Kobun Shizuno, Hiroyuki Seshita
Colonna Sonora: Takayuki Hattori
Interpreti (doppiatori nella versione originale): Mamoru Miyano, Takahiro Sakurai, Kana Hanazawa, Yuki Kaji, Tomokazu Sugita
Durata: 89 minuti