Godzilla: Il pianeta dei mostri - Recensione

Terra, 2048. L’umanità, dopo un’estenuante lotta nucleare contro i kaiju, ha visto la peggio e si appresta a lasciare per sempre il pianeta, ormai in mano ai mostri, per cercare un nuovo corpo celeste da abitare e ricominciare una nuova vita. Dopo venti anni di viaggio interstellare, il vascello spaziale Aratrum purtroppo si trova nella condizione di fare marcia indietro: il pianeta da loro raggiunto non soddisfa i requisiti per delle condizioni ambientali favorevoli alla vita umana. Tornare sulla Terra equivale a mettere fine a una battaglia iniziata anni prima (quanti è da capire, per via della teoria della relatività) e chiudere i conti con il kaiju più grande e pericoloso che l’umanità ricordi: Godzilla.

Anime di produzione giapponese, uscito in patria al cinema mentre nel resto del mondo distribuito da Netflix, Godzilla: Il pianeta dei mostri è il primo film di una già annunciata trilogia che vuole rileggere il mito di Godzilla in chiave fantascientifica. La libertà creativa concede anche una piccola rilettura dell’iconico mostro cinematografico. Nato negli anni ’50 come elemento per esorcizzare il periodo post atomico del Giappone, qui Godzilla diventa una conseguenza: sorta come creatura evoluta a seguito dei costanti test nucleari, in questo lungometraggio diviene un catalizzatore per interferire nella continua brama dell’uomo di sostituirsi a Dio.

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il film mostra nella sceneggiatura una cura al dettaglio impressionante

Nonostante dalle prime impressioni questo nuovo Godzilla possa sembrare un semplice anime con voglia di distruzione e facili parole di eroismo, il film mostra proprio nella sceneggiatura una cura al dettaglio impressionante. Già l’incipit è dei più forti, con l’Apocalisse in corso e l’umanità sul baratro dell’estinzione. Il prosieguo dell’avventura è dei più disperati, un concentrato di pathos che la storia cerca (e riesce) di addensare nel migliore dei modi. Si percepisce attivamente la disperazione del ritornare in un inferno che risulta essere l’ultimo barlume di speranza per l’umanità, una speranza che i diversi protagonisti dovranno ottenere combattendo fino alla fine. Forte, in questo caso, è il paragone con un’opera quale L’attacco dei Giganti, dove al grande e imponente Titano prende il posto Godzilla, trasmettendo più volte la sensazione di impotenza davanti a una minaccia sulla carta indistruttibile.

Essendo una grandissima storia divisa in tre diversi film, molte saranno le informazioni sparse che verranno affrontate nei successivi capitoli, ancora senza una data di uscita; eppure, già da ora si percepisce il grande disegno dietro al progetto. Nonostante il setting fantascientifico e la notevole resa artistica, creata con un tecnica di computer grafica che ricorda molto il disegno a mano, Godzilla cerca di riavvicinare e ristabilire l’equilibrio tra l’uomo e la natura, aprendo una grande parentesi su un mondo ferito, lasciatoci dalla vecchia generazione, che la nuova dovrà risanare, non senza sacrifici.

godzilla netflixCon una giusta dose d’azione, che si alterna a momenti molto più ragionati di tecnica e tattica militare, il risultato finale è un film appassionante, di cui già non si vede l’ora di vedere le restanti due parti.

VOTO: 8

godzilla netflixGenere: animazione, fantascienza
Publisher: Netflix
Regia: Kobun Shizuno, Hiroyuki Seshita
Colonna Sonora: Takayuki Hattori
Interpreti (doppiatori nella versione originale): Mamoru Miyano, Takahiro Sakurai, Kana Hanazawa, Yuki Kaji, Tomokazu Sugita
Durata: 89 minuti

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