The Batman – Recensione

La netta distinzione tra tutti i Batman che hanno trovato posto sullo schermo cinematografico è che ogni regista che ha firmato l’opera, è sempre riuscito a veicolare un proprio gusto autoriale da applicare, che plasmasse e avvolgesse il Crociato di Gotham come lo stesso mantello che porta, e The Batman non fa eccezione. Da Tim Burton a Zack Snyder (forse meglio non contare quelli super kitsch di Joel Shumacher, eh, ndMario), passando per Nolan, ogni sfumatura assai differente a cui applicarne un’altra a sua volta presa dalle fonti cartacee. Se Nolan aveva improntato un discorso molto più sociale sul suo eroe, sempre più Bruce Wayne che Batman, Snyder non ha nascosto le ispirazioni sovversive e politiche del Batman, rifacendosi alla versione partorita da Frank Miller.

In questo, il The Batman di Matt Reeves si pone in un netto equilibrio tra esigenze autoriali e attinenza alle migliori run cartacee, con un pizzico di ispirazione dai videogiochi Arkham.

Il giovane Bruce Wayne è un acerbo vigilante che emerge dagli angoli bui di una Gotham inghiottita da criminalità, mafia, mazzette e politici corrotti. Il nome Batman non lo sentiremo mai, se non in una singola occasione, perché lo stesso giustiziere ancora deve prendere forma. Attualmente questo proto-Batman è vendetta, è rabbia, è un ferro incandescente pronto da battere, così da smussarne le spigolosità e forgiarlo nella figura che serve a Gotham, un paladino, un giustiziere, una figura di riferimento ideologica.

il batman firmato matt reeves è un vigilante che deve prendere forma, mosso da sentimenti primordiali quali rabbia e vendetta

Something in the Way dei Nirvana suona note docili nella fredda notte di Gotham mentre un batsegnale proiettato nel cielo inizia a far serpeggiare la paura fra i delinquenti da quattro soldi, perché adesso quel giovane vestito da pipistrello è una macchina di rabbia che non incontra ostacoli, digrigna i denti e spacca tutte le ossa e le mascelle che si trova davanti. Unica capace di placarlo come un dolce felino, la sensuale Selina Kyle, che lo aiuta nella caccia di una terribile novità a Gotham, un serial killer di politici e altre figure istituzionali corrotte che si fa chiamare l’Enigmista.

the batman recensione

La bellezza estetica di The Batman è da ricercarsi in un’idea ben precisa di cinema da parte di Matt Reeves, che non solo riesce ad ottenere un cut così intenso per un cinecomics, ma si lascia andare a scelte registiche di grande valore, utilizzando palette cromatiche che spaziano dal rosso al nero fino al bianco opaco, senza alcun timore nel voler sperimentare nuove emozioni in riferimento alla luce usata (molti dei momenti intimi tra Selina e Bruce hanno un tono bianco, tendente al grigio, lasciando i colori caldi ad altri momenti).

The Batman è senza ombra di dubbio un nuovo punto di riferimento per il genere dei cinecomics

Il Batman di Matt Reeves è un film che sovverte anche una tacita regola dedicata ai film del Cavaliere Oscuro: il minutaggio su schermo predilige Batman, lasciando il Bruce Wayne civile in pochi frangenti, di solito quelli dove si richiede un’intensa emotività in seguito ai risvolti di trama che prendono i connotati di un crime-noir di altri tempi, e qui Reeves ci ricorda una cosa che in molti hanno scordato: Batman esordisce sulla DC, acronimo di Detective Comics, giacché Batman nasce proprio come detective e The Batman è alla pari di un Zodiac di Fincheriana memoria.

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Lo stesso Enigmista infatti ha un costume rattoppato che ricorda tantissimo il killer Zodiac messo in scena da David Fincher, come lo stesso simbolo del mirino con al centro il punto interrogativo. Questa è una storia fatta di omicidi e indizi, indovinelli da risolvere e misteri che riguardano i padri fondatori di Gotham, famiglia Wayne compresa; capire e svelare i segreti del passato sarà di fondamentale importanza anche per il giovane Bruce, finendo per plasmare e definire l’ideale con cui affronterà le sua crociate notturne.

The Batman però non si dimentica dell’incredibile mole di personaggi che deve presentare e mantenere in equilibrio: Batman, Catwoman, il commissario Gordon, l’Enigmista, Carmine Falcone, il Pinguino e il sempre presente Alfred, ma la sceneggiatura dello stesso Reeves compie l’incredibile miracolo di tenere tutto e tutti in piedi, pedine importanti di un film che nelle sue tre ore sembra addirittura troppo breve, perché di questa Gotham e di questa storia lunga, tortuosa e piena di violenza, ne vogliamo ancora e ancora di più.

nonostante la mole di minutaggio e e personaggi introdotti, tutti coesistono in modo armonioso, senza risultare mai forzati

Proprio la sceneggiatura regge magistralmente tutte le relazioni tra i personaggi, sacrificando qualcosina in termini di minutaggio (Gordon e Alfred) e relegando a loro quelle scene decisive con cui entrare facilmente nel clima dei loro ruoli. Bruce ed Alfred per esempio interagiscono poco, ma quel poco che si dicono ha un peso e potere sull’economia della trama incredibilmente avvincente, perché la mistery box con cui si costruisce la narrativa di The Batman si basa sul continuo stravolgimento di ruoli, idee e certezze. Come già detto, dal passato emerge la verità e questa renderà il vigilante mascherato definitivamente Batman.

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Un po’ come già successo con Joker e The Suicide Squad, la libertà produttiva e creativa che Warner Bros ha donato è qualcosa di prezioso che il regista accetta e modella a suo piacimento. Il vero successo dell’incredibile alchimia che si sposa in ogni organo creativo è dato proprio da un’ideale che viene perseguito dall’inizio alla fine. Matt Reeves non solo deve portare Batman al cinema, ma deve rendere quel Batman credibile, forte di una sua logica e con un background, permettendosi anche di omettere l’omicidio dei due coniugi Wayne e preferendo occuparsi di cosa hanno lasciato a Gotham, figlio compreso.

The Batman è un’opera suggestiva, dove anche quelle poche informazioni che potevano aumentare il senso di fallimento (la lunga durata, la mole di personaggi) riescono a ribaltare ogni pronostico, arrivando a sperare di averne ancora di più: ancora più lungo e ancora più personaggi, questo sarà il pensiero con cui uscirete dalla sala appena finito il film.

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Art ispirata al film realizzata da Leonardo D’Angeli per The Games Machine

Ultimo appunto personale, ho trovato incredibilmente dolce la (non)relazione tra Bruce e Selina, dentro e fuori le situazioni ostili che si creano. The Batman e questi due eroi restituiscono quel sapore acido e aspro dell’adolescenza turbata e rabbiosa, mossi più dagli istinti che dalla percezione di cosa è giusto o sbagliato e in questo contesto la colonna sonora di Giacchino è incredibilmente romantica quanto feroce. Nei baci rubati si sente tutta la timidezza e il respiro sospeso di chi è ancora giovane, vaga in un luogo pericoloso come il mondo e ancora non sa se indossare o meno una maschera nel prossimo futuro.

VOTO 9

the batman recensioneGenere: azione, thriller
Publisher: Warner Bros
Regia: Matt Reeves
Colonna Sonora: Michael Giacchino
Interpreti: Robert Pattinson, Zoe Kravitz, Paul Dano, Jeffrey Wright, John Turturro, Andy Serkis, Colin Farrell, Peter Sarsgaard
Durata: 176 minuti

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