Una distesa verde, una minuscola buca, una mazza e una pallina. Quattro ingredienti che uniti possono voler dire solo una cosa… è tempo di golf con EA Sports PGA Tour!
Sviluppatore / Publisher: EA Tiburon / EA Games Prezzo: € 69,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Competitivo e co-op online PEGI: 3 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store, EA App) PS5, Xbox Series X|S
Dopo un periodo di pausa che si è protratto per diversi anni, Electronic Arts torna a calcare i fairway più popolari al mondo con una nuova simulazione golfistica. Lo fa evitando di utilizzare testimonial famosi (nel 2015, ultimo della serie, era toccato a Rory McIlroy), e concentrando tutte le sue attenzioni su quello che può essere considerato l’evento clou di ogni stagione golfistica: i Masters.
A questo punto la domanda, utilizzando una sin troppo prevedibile metafora sportiva, è molto semplice: si tratterà di un esaltante birdie, di un tranquillo par oppure di un deludente bogey? Continuate a leggere per scoprirlo.
EA SPORTS PGA TOUR, GOLF SULLE MONTAGNE RUSSE
Allo stato attuale, Ea Sports PGA Tour alterna una serie impressionante di alti e bassi. È un titolo che ha delle buonissime idee spesso non eseguite in maniera ottimale, e che non riesce a esprimere in maniera completa tutto il suo potenziale. Un esempio? La modalità Carriera. Si parte con un editor per la creazione del personaggio che non esiterei a definire preistorico, povero nei modelli e nelle opzioni. Una volta superato questo scoglio, si inizia a giocare e si viene accolti in un mondo che propone trenta diversi campi dove “mazzulare” per bene una pallina. E non trenta campi qualunque, ma alcuni tra i più importanti al mondo. Si viene avvolti nell’atmosfera dei tornei più prestigiosi, ed è impossibile non restare colpiti dalla cura con cui le singole buche sono state riprodotte. Si inizia la scalata verso la gloria ma, torneo dopo torneo, appare evidente come manchi qualcosa.
EA Sports PGA Tour è, allo stato attuale, un gioco che alterna una serie impressionante di alti e bassi

L’online offre modalità adatte sia a chi vuole competere che a chi vuole solo divertirsi. Peccato che al momento, purtroppo, ci sia poco “movimento” in campo.
Detto questo, il comparto modalità è completato da una serie davvero impressionante di sfide pronte a mettere alla prova tutte le dinamiche di gioco, a cui s’aggiunge una componente online studiata per soddisfare sia chi è in cerca di partite competitive, sia chi vuole vivere un’esperienza più tranquilla. Una scelta che personalmente trovo azzeccata, che però risente di un sistema di matchmaking non sempre scattante e di un netcode a tratti ballerino.
Tra single player e multiplayer, il parco modalità è in grado di soddisfare sia i golfisti più competitivi, sia quelli in cerca di relax
UN PUT DOPO L’ALTRO
Come ho già scritto in precedenza, uno degli aspetti che colpisce sin dalla prima discesa in campo è la cura nella riproduzione dei singoli percorsi. Il livello di dettaglio è eccellente, con ostacoli e avvallamenti che rendono ogni colpo una vera e propria sfida. Sfida che, in alcuni frangenti, è resa purtroppo più complicata da una gestione dell’inquadratura tutt’altro che impeccabile. Non mancano i momenti di confusione, soprattutto quando si preme il tasto (importantissimo) che permette di vedere la potenziale area di impatto sul terreno della pallina, con un mix di posizionamento della telecamera e di luci che da corta distanza può infastidire non poco durante l’esecuzione di un colpo.

Strano a dirsi in uno sport statico come il golf, ma la telecamera allo stato attuale può rivelarsi un problema davvero fastidioso.
Per quanto riguarda la meccanica di tiro, abbiamo a disposizione esclusivamente il classico movimento a pendolo con la levetta analogica, già ampiamente sperimentato in altre simulazioni golfistiche. Rispetto a quanto visto su PGA Tour 2K23, il principale concorrente di EA Sports PGA Tour attualmente sul mercato, mi sembra che la finestra d’azione sia leggermente più ampia, e che sia più semplice mantenere una linea retta ed evitare di svirgolare completamente un colpo. Detto questo, la gestione del ritmo dello swing richiede comunque un po’ di allenamento, e anche dopo decine di buche possono capitare imbarazzanti (e in parte incomprensibili) “ganci”.
La menzione d’onore spetta ai comandi relativi gli effetti e alle numerosi opzioni a disposizione, le quali consentono di personalizzare profondamente ogni singolo colpo

La gestione dei colpi d’approccio non è sempre semplicissima, ma tra chip, pitch, flop e blast le opzioni non mancano.
Nel complesso, in attesa di vedere come cambierà la situazione una volta implementato un sistema di swing a tre clic (annunciato dagli sviluppatori in una prossima patch), l’esperienza sul campo risulta essere discretamente soddisfacente, ma mai davvero esaltante. EA Sports PGA Tour ha tutte le basi per diventare un caposaldo del genere, ma manca di quel lavoro di rifinitura necessario per smussare angoli troppo spigolosi e per raggiungere livelli di eccellenza.
In Breve: EA Sports PGA Tour è un titolo che, a causa di svariate scelte di design piuttosto discutibili, non riesce a sprigionare tutto il suo potenziale. Offre una notevole mole di contenuti e una struttura di gioco piuttosto realistica, con qualche bug grafico e qualche indecisione nelle modalità (soprattutto nella Carriera) che ne rallentano la corsa verso il successo. Si tratta di un buon punto di partenza che, già quest’anno con tutta una serie di modifiche attese via patch, potrebbe migliorarsi strada facendo.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Ho provato EA Sports PGA Golf su PlayStation 5. Mi sono destreggiato tra eagle (pochi), birdie (un po’), par (svariati) e bogey (no comment sulla quantità…) sia giocando da solo che affrontando avversari online. Qualche bug grafico e un netcode non sempre impeccabile non mi hanno impedito di divertirmi abbastanza.