Ma che diamine ve ne fate del 4K, in un monitor da 25 pollici?

monitor 4k risoluzione

In questi giorni sto assemblando un PC gaming per il mio pupetto (che tanto pupetto ormai più non è, visto che a breve compirà 11 anni), che sta dimostrando una certa propensione per gli esport e in particolare per Overwatch, di cui si è sorbito con gusto buona parte delle partite della recente League. Da bravo profittatore, ho colto l’occasione per cambiare il mio vecchio monitor (un Iiyama 24” Full HD acquistato ormai sette anni fa, e che sta appunto finendo nella cameretta del figliolo) con qualcosa di più moderno e performante. Per questioni di spazio che non vi sto a dettagliare, il taglio massimo della diagonale non avrebbe dovuto superare i 25”: dopo aver studiato a lungo la situazione e chiesto lumi a chi ne sa più di me, la scelta è ricaduta su un Acer Predator, un Full HD capace di toccare, alla bisogna, la notevole frequenza di 240 Hz.

Abituato com’ero a “lavorare” sempre e solo a 60 Hz, l’aumento considerevole di refresh è stato impattante, almeno al mio occhio vecchio e stanco. Al di là della fruizione decisamente più riposante e fluida durante il normale uso del PC, la cosa che più mi ha impressionato è come sia cambiata la percezione di reattività nei videogiochi: Overwatch a 170 fps è tutt’altra questione rispetto ai comunque ottimi 60 fps bloccati che utilizzavo fino a pochi giorni fa; allo stesso modo, BioShock Infinite e Dishonored 2 hanno restituito una sensazione di controllo quasi spiazzante, una volta che i frame si sono spinti ben oltre i 60 fotogrammi canonici. La presenza di G-Sync tra le caratteristiche hardware del nuovo monitor (in accoppiata con un ottimo overdrive) ha fatto il resto: addio a tearing e ghosting, con V-Sync finalmente disabilitato nel pannello di controllo dei singoli videogiochi, a tutto vantaggio del frame rate.

Sono dell’idea che, per chi passa tante ore al PC (magari giocando), la qualità di un monitor sia oggigiorno diventata imprescindibile, come quella del materasso del letto cui affidiamo le nostre membra per almeno un terzo della vita. La vista è un bene prezioso ed è giusto sia coccolata sempre con le dovute attenzioni: ben venga, quindi, l’opzione di riduzione dell’emissione di luce blu che sempre più spesso viene aggiunta ai monitor di fascia media e alta, come ad esempio il Predator che da un paio di giorni è diventato mio fedele compagno d’avventura.

Durante la meticolosa fase di raccolta delle informazioni mi sono imbattuto in tanti discorsi tra appassionati che mi hanno lasciato perplesso. In particolare, nei commenti alle numerose recensioni che ho letto in rete c’era un mantra ricorrente: “ma perché spendere tanti soldi per un monitor gaming Full HD, quando ormai ci sono modelli 4K in commercio, che magari costano anche meno?”. Già, perché?

monitor 4k risoluzione

il vantaggio visivo di una risoluzione 4K nei pannelli medio/piccoli è inesistente e si paga a caro prezzo

Beh… in primo luogo – considerata una normale distanza di visione di 80/90 centimetri (corrispondente a circa 3 piedi) – sotto i 30” sfido chiunque a distinguere con chiarezza i singoli pixel in 4K (vedi tabella qui sopra). Certo, in casi particolari qualcuno potrebbe sentire l’esigenza di un maggior “spazio di lavoro” (penso a chi fa montaggio video, per dire); tuttavia, nel normale uso di un videogiocatore il vantaggio visivo di una risoluzione 4K nei pannelli medio/piccoli è inesistente e si paga a caro prezzo in termini di pesantezza del sistema e di necessità di calcolo. A mio avviso, se non si ha la possibilità di andare su diagonali importanti, meglio puntare a un Full HD (o al massimo a un QHD) capace di spingersi a frequenze alte e dotato di buona tecnologia, piuttosto che lasciarsi ammaliare dalle sirene del marketing, per poi ritrovarsi con un pannello a soli 60 Hz e che costringe la scheda video a sudare sette camicie per mantenere un frame rate al limite dell’accettabile. Non entro poi in discorsi tipicamente qualitativi che coinvolgono il già citato ghosting o altri problemi come bleeding o vertical banding, altrimenti ci sarebbe da scrivere un trattato su come andrebbero scelti i monitor e financo i televisori.

Eppure, di gente che oggi non concepisce una spesa importante per un monitor Full HD ce n’è tanta. Ma tanta, eh. Le discussioni in cui mi sono imbattuto sono davvero mortificanti da questo punto di vista, e quei pochi utenti che hanno tentano di accennare a un discorso qualitativo sono stati ghettizzati, additati come ignorantoni e fuori tempo massimo, perché insomma… se nel 2018 non compri un 4K sei un poveretto, a prescindere dalla misura della diagonale del pannello. Lo chiedo a voi, che mi sembrate un pubblico un po’ più educato alle buone cose: a che diamine serve un monitor 4K da 25 pollici, quando ci si può accontentare (si fa per dire) di una risoluzione Full HD con un refresh/frame rate importante e una qualità di fruizione da Champions League?

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