Isonzo, i proprietari del Forte Corbin contro l'FPS: "È diseducativo"

Pubblicato pochi giorni fa su PC e console, Isonzo (qui recensito) si trova ora al centro di una polemica partita dai proprietari del Forte Corbin, una delle location riprodotte all’interno dell’FPS targato Blackmill Games. Come saprete, il videogioco è ambientato durante la Prima Guerra Mondiale e riproduce alcuni degli scenari più importanti del versante italiano del conflitto.

Secondo quanto dichiarato nelle scorse ore dai proprietari del Forte Corbin, che ricordiamo essere in mano a dei privati, questo videogioco sarebbe diseducativo poiché a loro avviso esalterebbe la guerra. “Sui social se ne parla già da qualche giorno, noi siamo sconcertati e avviliti dalla superficialità di chi esalta questo videogame attribuendogli capacità educative – e pubblicitarie – che assolutamente non ha!!” si legge in un comunicato diffuso sulla pagina Facebook ufficiale del Forte. “La limitatezza del pensiero di queste persone, che si definiscono appassionate della Grande Guerra, ci sbalordisce. Riteniamo che la tragedia della guerra non vada trattata in questo modo, e di sicuro il Forte Corbin non doveva essere coinvolto, tantomeno senza la nostra autorizzazione, visto che ne deteniamo la proprietà e ne curiamo la valorizzazione a scopo didattico da quarant’anni. Il Forte Corbin non ha bisogno nè di questo tipo di pubblico, nè di questa pubblicità e noi, indipendentemente dalle opinioni di ciascuno, a prescindere che l’uso del Forte Corbin in questo videogame sia legittimo o meno (cosa che stiamo appurando con i nostri legali), siamo ASSOLUTAMENTE CONTRARI e anzi riteniamo che comporti per il nostro museo un danno d’immagine.

Dunque i proprietari del Forte Corbin starebbero valutando azioni legali contro gli autori di Isonzo, i quali avrebbero riprodotto la struttura senza il loro benestare. Tuttavia appare davvero sconcertante leggere tali dichiarazioni che tradiscono una certa superficialità nell’affrontare il tema dei videogiochi, additandoli come prodotti diseducativi che addirittura avrebbero causato dei danni di immagine. Tra l’altro è molto probabile che stia accadendo l’esatto contrario, e cioè che molti giocatori di Isonzo abbiano scoperto il Forte e gli altri luoghi storici del fronte italiano del conflitto grazie allo sparatutto, così da interessarsi all’argomento e magari un giorno andare a visitarli in prima persona. D’altronde il turismo legato ai videogiochi non è certo una novità, basti pensare a ciò che è successo a Monteriggioni dopo l’uscita di Assassin’s Creed 2, giusto per fare un esempio peraltro citato anche da alcuni commentatori su Facebook.

Insomma, invece di cogliere la palla al balzo e prepararsi ad accogliere i potenziali visitatori, i proprietari del Forte hanno deciso di mettersi di traverso tradendo una sostanziale limitatezza del pensiero – per usare le loro parole – verso il medium videoludico.

Isonzo forte corbin

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