Dieci puntate (di circa venti minuti ciascuna) garantiscono una fruizione ottimale per una serie TV che, nonostante il grande potenziale e una partenza magnifica, si perde inesorabilmente tra cliché e facili soluzioni, che nel 2018 uno spettatore esperto non può più perdonare. Il setting base, tuttavia, è magnifico: la cultura pop comincia a diventare parte fondamentale dell’adolescenza, finalmente si può essere nerd senza paura di venire derisi (almeno in parte), mentre l’audiovisivo è la nuova forma di comunicazione in mancanza di espressione. Vediamo, in questo caso, la tacita nascita di quella MTV generation che, tra cinema e musica, esprimeva il proprio essere rifugiandosi in una canzone, piangendo o fantasticando sui suoi contenuti, oppure girando un film amatoriale con i propri compagni di classe per poi mostrarlo a tutta la scuola con orgoglio, magari per far colpo su una ragazza… per poi scoprire che il proprio interesse romantico ha interessi diversi!Ottima cornice e fedele fotografia dei tempi, dunque. E poi? Praticamente il nulla. Già dalla prima puntata scopriamo che la ragazza desiderata dal nostro protagonista, sta affrontando e accettando il fatto di essere gay: l’elemento è interessante per costruire diverse sfumature narrative, e infatti – almeno fino al terzo episodio – l’attenzione è ai massimi livelli.
Everything Sucks!, nonostante il grande potenziale e una partenza magnifica, si perde tra cliché e facili soluzioni
Subito dopo, però, qualcosa si rompe: gli anni ’90 e la giusta contestualizzazione muoiono per far spazio alla solita storia di formazione e accettazione della realtà, sia sessuale che sociale. Anche la parentesi omosessuale procede su binari già prestabiliti e, alcune volte, addirittura improbabili. La narrazione altalenante prosegue negli episodi successivi, e di conseguenza l’attenzione cala drasticamente per ridestarsi solo in corrispondenza di un piccolo sussulto nel finale, quando ormai è troppo tardi.
sul mero aspetto nostalgico la serie è promossa
Il futuro della serie è ancora oscuro, con Netflix non si può mai star sicuri, certo è che il materiale deve passare in mani più sapienti e consapevoli in fase di scrittura, perché i margini di miglioramento ci sono.
VOTO 6.5
Genere: commedia, drammatica
Publisher: Netflix
Regia: Michael Mohan, Ry Russo-Young
Colonna Sonora: Hrishikesh Hirway
Intepreti: Jahi Di’Allo Winston, Peyton Kennedy, Patch Darragh, Claudine Mboligikpelani Nako, Quinn Liebling
Durata: 10 episodi