GOG ha annunciato la fine del programma Fair Price Package a partire dal prossimo 31 marzo, una politica interna allo store digitale che offre del credito ai consumatori nel caso in cui i prezzi regionali di determinati videogiochi fossero più alti del prezzo applicato in Nord America.
In questi casi, in media, GOG offre di tasca propria agli utenti un buono da riutilizzare sul negozio digitale pari al 12% del prezzo pagato dal consumatore finale. Tuttavia, questa pratica è diventata insostenibile a causa di un ecosistema che si sta spostando sempre più verso l’attribuzione di una maggiore fetta di ricavi agli sviluppatori e ai publisher, riducendo così gli introiti dei gestori delle piattaforme digitali, tra cui anche GOG.
Continuare a offrire del credito tramite il Fair Price Package, quindi, farebbe sì che GOG vendesse videogiochi in perdite, o al massimo senza alcun guadagno. In passato, infatti, la quota restituita ai consumatori sotto forma di credito poteva essere coperta dai maggiori introiti, ma ora, con la riduzione della fetta di ricavi trattenuti da GOG, ciò non sarà più possibile.
Insomma, anche la piattaforma digitale di proprietà di CD Projekt (che già pare non passarsela molto bene) deve seguire la strada battuta da Epic Games circa l’attribuzione di maggiori ricavi agli sviluppatori, ma pare che così facendo saranno i consumatori a pagarne le spese.