Dopo aver licenziato quasi 1400 dipendenti, Embracer Group non è ancora fuori dal tunnel sebbene i suoi manager sembrano iniziare a vedere la luce. Tuttavia, per uscire da una situazione economico-finanziaria piuttosto difficile potrebbe essere necessario operare dei disinvestimenti.
Secondo quanto riportato da Chris Kerr su Game Developer, la holding svedese avrebbe dichiarato che il piano di ristrutturazione interna da lacrime e sangue portato avanti finora non avrebbe ancora portato ai risultati sperati, tant’è che con buona probabilità Embracer non riuscirà a portare il suo debito netto al di sotto delle 8 miliardi di corone svedesi (circa 710 milioni di euro) entro la fine dell’anno fiscale in corso, come inizialmente previsto.
Per ridurre ulteriormente il debito, dunque, Embracer starebbe puntando a cedere alcuni dei suoi asset. Ciò significa che alcuni studi potrebbero essere venduti, tant’è che la stessa holding ha dichiarato che diverse trattative hanno già raggiunto uno stadio avanzato. A tal proposito, già da tempo circolano indiscrezioni circa la possibile cessione di Gearbox. Tuttavia viene fatto sapere che questi studi potrebbero intraprendere a loro volta un processo di ristrutturazione prima che il disinvestimento possa andare a buon fine, che tradotto dall’economichese significa ulteriori licenziamenti all’orizzonte.
Ci sono però buone notizie, a patto di essere azionisti di Embracer Group: la holding ha assicurato che ogni azione intrapresa dalla società risponde al “principio fondamentale della massimizzazione del valore per gli azionisti“. Non stupisce, dunque, che Embracer abbia fatto registrare un trimestre record sul fronte delle vendite, con ricavi pari a 12,1 miliardi di corone svedesi (poco meno di 1,1 milioni di euro) e reddito netto pari a 2,2 miliardi di corone svedesi (circa 195 milioni di euro).