Tutti i soldi del mondo - Recensione

Roma, 1973. Alcuni uomini mascherati appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese rapiscono l’adolescente John Paul Getty III, nipote del magnate plurimiliardario del petrolio Jean Paul Getty. Per riavere il ragazzo occorre versare un esoso riscatto che il nonno, rinominato per la sua avidità, decide di non pagare. Pertanto, ricadrà interamente sulla nuora il compito di racimolare il denaro necessario per poter riabbracciare il figlio.

Finalmente è arrivato al cinema il film che – diversi mesi fa – è stato oggetto di svariate critiche da quando la caccia ai molestatori sessuali ad Hollywood ha registrato una delle sue vittime più illustri: Kevin Spacey. Era sua la parte del succitato magnate, ma a venti giorni dall’uscita ufficiale del film il celeberrimo attore venne licenziato, la sua partecipazione nel film (quasi) completamente eliminata. Per riparare in fretta e cancellare ogni traccia del “reprobo” Spacey, venne ingaggiato Christopher Plummer, che ha rigirato – a tempo record – tutte le scene in questione.Tutti i soldi del mondo immagine Cinema 01

Tutti i soldi del mondo è un ibrido tra cronaca e film d’inchiesta, e vanta uno stile dilatato e riflessivo

Indignazione e linciaggio a parte, che film è Tutti i soldi del mondo? Si tratta di una pellicola mediocre, che poteva e doveva raccontare di più, soprattutto in virtù dell’ottimo potenziale che emerge durante tutta la visione. Alla base c’è una storia vera che, come prassi, è stata rivista e romanzata per l’occasione, al fine di lasciare la dovuta libertà allo sceneggiatore di affrontare i diversi temi; purtroppo, tutto scivola via nella mediocrità, nella prevedibilità dei luoghi comuni (ormai titanici) sugli italiani che, spiace dirlo, vengono visti nel ruolo di mangiatori di spaghetti, con forze dell’ordine idiote e corrotte e Brigate Rosse che, per evitare attacchi di amnesia, tappezzano il loro rifugio con decine di bandiere recanti il loro nome.

Ribadisco: si doveva e si poteva fare di più, soprattutto in considerazione del fatto che Ridley Scott, per la prima volta dopo tanto tempo, abbassa la sua eccessiva pomposità epica per raccontare una storia cercando una cifra stilistica inedita, un ibrido tra cronaca e film d’inchiesta, restituendo uno stile più dilatato e riflessivo, ma sempre puntellato da tanti temi che però mai affronta al 100%.

Nello scontro generazionale tra il nonno “avido e ricco” e la nuora “buona e povera” si accende la magia. Christopher Plummer e Michelle Williams sono bravissimi a dettare i tempi e ad accompagnare ogni singola battuta con il necessario carico di pathos, così da rendere doloroso ogni giorno passato per una madre senza il figlio, mentre sempre più criptico appare il comportamento del nonno che non vuole pagare il ricatto, nonostante ribadisca in continuazione come sia stato rapito il suo nipote preferito.Tutti i soldi del mondo immagine Cinema 04

Può un uomo amare più il denaro del proprio sangue? Probabilmente sì

Tutti i soldi del mondo è un film che parla di soldi, di persone e di imperi, cercando di far emergere la differenza tra “diventare” ed “essere” ricchi. Può un uomo amare più il denaro del proprio sangue? Probabilmente sì, e la prova tangibile è rinvenibile proprio nel comportamento di Getty che si circonda di oggetti invece di affetti o legami. D’altronde, gli oggetti rimangono, gli affetti cambiano, elemento che si mostra chiarissimo nella lussuosissima dimora di Getty, piena di busti immobili e immutabili. La concretezza di un attimo catturata per l’eternità.

Tanti, dunque, i temi belli e interessanti, purtroppo lasciati ad essiccare al sole e affrontati solo superficialmente, non abbastanza dunque per recuperare l’attenzione che già si perde a metà film a causa di una scrittura vaga e una regia inedita, ma inconsistente.

VOTO 6

Tutti i soldi del mondo immagine Cinema locandinaGenere: thriller
Publisher: Lucky Red
Regia: Ridley Scott
Colonna Sonora: Daniel Pemberton
Interpreti: Michelle Williams, Christopher Plummer, Mark Wahlberg, Charlie Plummer, Romain Duris
Durata: 133 minuti

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