Prima di domani – Recensione

Samantha – dopo aver passato un’intera giornata tra scuola, amiche e feste – muore in un incidente stradale mentre sta tornando a casa. La protagonista si sveglierà quindi nel proprio letto credendo in un brutto sogno, ma quello non è il “giorno dopo”, bensì lo stesso della sua morte: per qualche motivo, è imprigionata in un loop temporale che le farà rivivere gli stessi eventi all’infinito. Samantha cercherà dunque di capire come rompere il cerchio, forse rimediando a qualche errore del passato.

L’idea centrale del film, quella di rivivere un dato giorno all’infinito, non è certo nuova nel panorama cinematografico. Il pensiero non può che correre a Ricomincio da Capo, con il giorno della marmotta che qui viene sostituito da quello dei cupidi (una sorta di antipasto a San Valentino). In Prima di Domani il valore umoristico viene rimpiazzato da una concezione adolescenziale atta a raccontare il passaggio di una diciottenne nel mondo degli adulti, ovvero lasciarsi alle spalle futilità e irresponsabilità.Prima di domani immagine Cinema 02

Prima di Domani si inserisce perfettamente nel canone dei film young adult

La direzione artistica vuole chiaramente fare l’occhiolino a qualche produzione indipendente dai risvolti filosofici, in particolare quando si tratta di esistenze in bilico tra la vita e la morte. Nondimeno, l’impronta puramente teen sfugge da ogni inquadratura, rendendo forzato ogni passaggio di sceneggiatura laddove la protagonista, all’ennesimo risveglio in una giornata sempre uguale, comincia a porsi dilemmi filosofici. Il film offre soprattutto un agglomerato di frasi, dediche e massime su come gestire il tempo che ci rimane e apprezzare ogni giorno della nostra vita, cercando forzatamente di uscire da un circolo di banalità e ripetitività, nel quale ricasca anche quando cerca di alternare i tempi tra dramma e commedia. Mai ci scrolliamo dalle spalle l’idea di saper già tutto, e anche di sapere come andrà a finire.

Tratto dal romanzo “E finalmente ti dirò addio” di Lauren Oliver, ennesimo best seller negli Stati Uniti, Prima di Domani si inserisce perfettamente nel canone dei film young adult. A partire dal successo di Harry Potter, sono tanti i casi di fenomeni letterari portati al cinema che, purtroppo, non riescono a mostrare muscoli e potenziale oltre la fonte cartacea. Relegato lì, in quella categoria che si prefigge di coinvolgere un pubblico relativamente giovane, Prima di Domani risulta un esercizio di stile coraggioso, ma privo di mordente. In più occasioni cerca di non prendersi troppo sul serio, proponendosi in qualità di film sentimentale, ma voler rimarcare la crisi della protagonista a ogni ciclo temporale rimanda immediatamente alla metafora già citata del passaggio dall’adolescenza alla maturità (con relativo trauma, bisogno di guardare al passato, capire il proprio e l’altrui dolore, rimediare ove possibile e diventare responsabili).

Potrebbe essere bello e anche giusto, ma con una sceneggiatura che alterna alti e bassi senza la raffinatezza necessaria tutto rimane così, sospeso in una dimensione non ben definita, in un limbo di ripetuta mediocrità.

VOTO 5.5

Prima di domani immagine Cinema locandinaGenere: fantascienza, drammatico
Publisher: Eagle Pictures
Regia: Ry Russo-Young
Colonna Sonora: Adam Taylor
Intepreti: Zoey Deutch, Halston Sage, Logan Miller, Kian Lawley, Jennifer Beals
Durata: 99 minuti

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