Se avessi scritto questo articolo un anno fa, all’inizio della nuova avventura di thegamesmachine.it, le riflessioni sulle “leggi” del SEO sarebbero state univoche: a quarant’anni suonati, e soprattutto dopo più di due lustri nella squadra di TGM cartacea, mi vedevo costretto a una serie di attenzioni che, per chi non conosce per nulla le questioni di ottimizzazione per i motori di ricerca (Search Engine Optimization, appunto), servono a rapportarsi con freddi algoritmi e, almeno di base, non hanno nulla a che fare con la buona scrittura. Al contrario, possono apparire limitanti per un vecchio dinosauro come me, ché sono entrato nella redazione di TGM specializzandomi nelle imponenti colonne di testo dei dossier, e come il resto della ciurma ho sempre mirato più ai colpi di colore e al dettaglio che non alla lunghezza delle frasi o la ripetizione di parole chiave.
Piazzare le magiche paroline sempre nella prima frase, fare in modo che siano contenute nel titolo SEO (cioè, quello che vedete nella ricerca, riportato per intero o parzialmente anche nell’indirizzo) e ripetute fino allo sfinimento, “marchiare” le immagini in modo che possano puntare agli stessi termini, tenere lo spazio della frase a prova di pigrissimo imberbe: tutto questo mi appariva come un’impropria e per certi versi inaccettabile limitazione non tanto delle mia capacità, modestamente sottoposte al giudizio dei lettori, quanto di ciò che mi piace fare. Oltretutto, per diversi mesi ho personificato il disagio nella figura del Kikko, come si fa con i mostri delle fiabe, immaginandomelo sempre lì a divorare trattini, poveri incisi e piazzare trappole – cioè, i punti – per i più pacioccosi e impazienti. Eppure, come ho imparato rapidamente, si tratta di un passaggio assolutamente necessario: fa arrivare i nostri contenuti a un numero di persone che cresce ogni giorno, e soprattutto li comunica nella forma che tutti noi, volenti o nolenti, abbiamo imparato istintivamente a interpretare.
Gli algoritmi dei motori di ricerca, a loro modo ma indiscutibilmente, stanno influenzando la stessa evoluzione dei linguaggi scritti
Per quel che mi riguarda, sono contento di due cose: la prima è che le nostre fatiche ci stanno ripagando con molteplici frutti, peraltro senza rompere la lunga tradizione di TGM in fatto di creatività scritta; la seconda è che ho finito le cose da dire, così posso terminare l’articolo sullo splendido conteggio di 4000 caratteri. E ripeto SEO ancora una volta, visto che è la parola chiave per l’indicizzazione dell’articolo.
Complimenti ancora.
P.S Forse l'unica lacuna di questo sito sia la mancanza di una sezione recensioni ordinabile per anno , e piattaforma, ecc (esempio migliori titoli Pc del 2015 con relativa data di pubblicazione della recensione).