Negli ultimi giorni è montata una polemica attorno a The Alters: alcuni data miner hanno scoperto l’impiego di IA generativa senza che 11 bit studios lo rendesse noto ai consumatori. Ora lo studio di sviluppo e publisher polacco ha ammesso di aver impiegato strumenti di IA generativa diffondendo il seguente comunicato, che riportiamo in maniera integrale.
“Siamo stati oggetto di un’ampia gamma di accuse riguardo all’uso di contenuti generati con l’IA in The Alters, e riteniamo importante chiarire il nostro approccio e fornirvi un contesto più ampio. Gli asset generati con l’IA sono stati utilizzati esclusivamente come bozze temporanee durante il processo di sviluppo e in maniera molto limitata. Il nostro team ha sempre dato priorità a una narrazione profonda e artigianale come uno dei pilastri fondamentali del nostro gioco.
Durante la produzione, un testo generato con l’IA per un asset grafico — pensato come semplice elemento di sfondo — è stato utilizzato da uno dei nostri grafici come placeholder. Non era mai destinato a far parte della versione finale. Purtroppo, a causa di una svista interna, questo singolo testo placeholder è stato lasciato nel gioco per errore. Abbiamo condotto una revisione approfondita e confermato che si tratta di un caso isolato, e l’asset in questione è in fase di aggiornamento. Per trasparenza, abbiamo incluso uno screenshot per mostrare come e dove appare nel gioco. Pur non volendo minimizzare l’accaduto, vogliamo anche mostrare chiaramente il suo impatto limitato sull’esperienza di gioco.
Inoltre, alcuni film concessi in licenza che gli alter possono guardare nell’area comune della base sono stati aggiunti nella fase finale dello sviluppo. Poiché sono stati prodotti esternamente, il nostro team non è stato coinvolto nel processo creativo, e questi hanno richiesto traduzioni aggiuntive all’ultimo minuto. A causa di vincoli di tempo stringenti, abbiamo scelto di non coinvolgere i nostri partner di traduzione e di localizzare questi video con l’IA per averli pronti al lancio. È sempre stata nostra intenzione coinvolgere le agenzie di traduzione dopo l’uscita, come parte di una patch di localizzazione, per garantire che quei testi fossero trattati con la stessa cura e qualità del resto del gioco. Questo processo è ora in corso e le traduzioni aggiornate sono in fase di implementazione.
Per darvi un’idea più chiara di quanto questi contenuti rappresentino una piccola parte della narrativa complessiva del gioco, quei pochi film esterni contengono circa 10.000 parole su un totale di 3,4 milioni in tutte le lingue del gioco, ovvero solo lo 0,3% del testo complessivo. L’alternativa sarebbe stata lasciare quei dialoghi solo in inglese, cosa che abbiamo ritenuto avrebbe portato a un’esperienza peggiore per chi non parla inglese. Col senno di poi, riconosciamo che è stata una scelta sbagliata. Ancora di più, qualunque decisione avessimo preso, avremmo semplicemente dovuto informarvi.
Man mano che gli strumenti legati alle IA si evolvono, presentano nuove sfide e opportunità nello sviluppo dei videogiochi. Stiamo adattando attivamente i nostri processi interni per affrontare questa realtà. Ma soprattutto, restiamo impegnati nella trasparenza su come realizziamo i nostri giochi. Apprezziamo la vostra comprensione e il vostro continuo supporto mentre lavoriamo per raggiungere questo obiettivo.”
Da notare che un altro punto contestato dagli utenti riguarda la mancanza di trasparenza da parte di 11 bit studios. Nello specifico, Steam richiede che chiunque utilizzi strumenti di IA generativa lo renda noto tramite un apposito disclaimer nella pagina del prodotto. Tale disclaimer non è mai stato presente nella pagina dedicata a The Alters, ed è tutt’ora assente nonostante gli sviluppatori ne abbiano confermato l’utilizzo.
In chiusura, riportiamo in calce lo screenshot diffuso da 11 bit studios che mostra gli asset creati con l’IA generativa presenti nel prodotto finale.
