Secondo un report pubblicato sulle colonne di Axios, negli ultimi mesi Ubisoft sarebbe alle prese con un grande esodo di sviluppatori che ha portato numerosi dipendenti a dare le dimissioni per accettare un lavoro altrove. L’esodo starebbe coinvolgendo in misura maggiore gli studi canadesi della compagnia e non soltanto le personalità più in vista come Dan Hay, il producer di Far Cry 6, o il narrative director Darby McDevitt, noto per i suoi lavori legati alla saga di Assassin’s Creed, ma anche la manodopera vera e propria.
Stando alle indiscrezioni, l’emorragia di sviluppatori starebbe condizionando negativamente la tabella di marcia di alcuni progetti, portando a ritardi o addirittura a un vero e proprio blocco dei lavori.
Le cause di questo turnover sarebbero da ricercarsi da una parte nella forte concorrenza operata dagli altri studi canadesi, che attirano manodopera grazie a salari più alti e condizioni lavorative meno oberanti; dall’altra anche per via del clima interno a Ubisoft che non favorirebbe la creatività dei team, oltre alla mancata applicazione di contromisure adeguate in risposta ai casi di abusi che sono venuti alla luce nell’ultimo anno e mezzo.
Ubisoft ha commentato l’inchiesta giornalistica riconoscendo un tasso di turnover più alto rispetto alla media, minimizzando però sull’entità dell’esodo di sviluppatori.