Non è la prima volta che la promozione di un film risulti fallimentare quanto il film stesso. Più di un anno fa sottolineavo questo dettaglio attorno a film come Passengers, e con Venom è capitato nuovamente: la campagna marketing ha venduto un certo tipo di film, salvo trovarci in sala davanti a tutt’altro. Venom è un film fallimentare su tutta la linea, senza troppi giri di parole.
Il problema non deriva neanche dall’essere un film fuori dal canone ufficiale di Marvel Studios, che grazie a un accordo Sony riesce a sfruttare ancora i diritti cinematografici di alcuni personaggi dell’universo di Spider-Man; la questione, al contrario, è sempre connessa a fatti e situazioni intorno alla stessa produzione della pellicola.
Venom è un film troncato a metà, e lo dimostra il disastroso montaggio che cerca di regalare una continuità narrativa a una storia tagliata in più punti. Facile, dunque, pensare che siano state tagliate proprio le scene più cruente, sanguinolente e splatter, a fronte di ciò che ci era stato venduto al primo trailer: Venom, uno degli antieroi più affascinanti del pantheon Marvel, doveva avere una cornice oscura, violenta, quasi a replicare il successo vietato ai minori di Deadpool. Poi, poco meno di due mesi prima dell’arrivo al cinema, la notizia di diversi tagli al film e nessun divieto ai minori. Il Venom che è arrivato al cinema è un progetto a cui è stata divelta la vera anima, proprio a pochi secondi dalla meta, senza contare i tanti altri problemi che si stringono intorno al peccato “originale” dell’opera.
venom è un disastro su tutta la linea, ma ci sono buoni margini di miglioramento
Non si assisteva a un miscasting del genere da tanto tempo. Tom Hardy rimane bravissimo, esattamente come Michelle Williams, ma non sono mai nei loro personaggi; sembrano quasi delle comparse che passano di lì in quel momento, recitando al minimo delle loro forze, quasi a portare a casa la scena solo per obblighi contrattuali. Il peggiore è proprio Tom Hardy, poco credibile come report d’assalto, assolutamente fuori luogo nei battibecchi con il simbionte Venom, peraltro abbastanza ridicoli per tutta la loro durata. A questo dobbiamo aggiungere una storia praticamente telefonata, senza mordente, che relega la qualità finale alla stregua di un episodio pilota di un serial tv, nemmeno di una major (come Netflix, per dire, che non è nemmeno irreprensibile) ma di una qualunque rete generalista.
Tolti questi difetti di produzione, la grande mancanza che si percepisce nell’esiguo minutaggio è quella di una struttura adeguata per gestire e sorreggere il poco di buono che si potrebbe salvare. Detto in altre parole, una volta accantonate le battutine, gli attori e le scene d’azione, a mancare è proprio il concetto stesso di film, sostituito con circa 100 minuti di scene incollate dove succedono eventi senza alcun spessore, idee, brio narrativo, valore morale o mero interesse.
Un film del genere sarebbe stato ottimo magari tra gli anni ’90 e i primi del 2000, ma il retrogusto finale è lo stesso di progetti quali Daredevil (ci riferiamo al film con Ben Affleck, chiaramente) o Catwoman, ovvero affrontare qualcosa di petto pensando di fare del bene per poi venderlo e infiocchettarlo come evento cinematografico, solo per scoprire che i trailer, per quanto falsi nei contenuti, si sono dimostrati sicuramente più accattivanti del film stesso.
VOTO 5.5
Genere: azione, fantascienza
Publisher: Warner Bros.
Regia: Ruben Fleischer
Colonna Sonora: Ludwig Goransson
Intepreti: Tom Hardy, Michelle Williams, Riz Amhed, Scott Haze, Jenny Slate, Reid Scott
Durata: 110 minuti