La premessa di Desconocido è talmente classica che più classica non si può. Carlos, direttore di banca, si mette in auto con i suoi due figli. Mentre li porta a scuola riceve una telefonata da uno sconosciuto (un desconocido, per l’appunto) informandolo che sull’auto è presente una bomba e che questa esploderà appena uno dei tre si alzerà dal sedile. L’unico modo per uscirne? Versare più di 400.000 euro sul conto del ricattatore.
Desconocido è un thriller spagnolo di elevata fattura, nonché derivativa. I richiami agli americani Speed o In Linea con l’Assassino sono evidenti già dall’incipit, ma il regista Dani de la Torre, qui alla sua opera prima, amalgama tutto con sapienza, mettendo sul piatto uno dei migliori attori spagnoli in circolazione (Luis Tosar) che resta seduto in un auto per tutta la durata del film. La tensione non viene instillata nello spettatore dalle poche ma riuscitissime sequenze d’azione, bensì dal soffermarsi della regia sulle mani insanguinate, sul viso e sugli occhi di un padre disperato, che cerca in tutti i modi di salvare i propri figli da una situazione di pericolo e le cui origini sono strettamente legata al suo lavoro in banca. Fin dalla premesse, difatti, si intuisce che alla base della narrazione, dietro la figura di un apparente ricattatore a soli fini di lucro, si cela una storia di vendetta e di motivazioni che vanno al di là della semplice avidità.
Desconocido fa del mezzo cinema lo strumento per parlare dello sdegno popolare verso il sistema bancario
Al di là delle velleità da thriller, Desconocido fa del mezzo cinema lo strumento per parlare dello sdegno popolare verso il sistema bancario, intesa come capro espiatorio di ogni problema della collettività odierna, soprattutto in terra spagnola. Il concept è interessante e il film è scritto abbastanza bene, almeno fino a un certo punto, ma è purtroppo zoppicante al momento di venire al dunque.
VOTO 6.5
Genere: thriller, drammatico
Publisher: 01 Distribution
Regia: Satine Noir
Colonna Sonora: Dani de la Torre
Interpreti: Luis Tosar, Javier Gutierrez, Elvira Minguez
Durata: 102 minuti