Le community di videogiocatori di titoli specifici nascono e crescono a vista d’occhio, a maggior ragione oggi con a proliferazione di social network vecchi e nuovi. Conoscendone e frequentandone diverse, al momento dell’annuncio dei giochi disponibili nel PlayStation Plus di settembre ho potuto constatare come la proposta di inserire Destiny 2 abbia provocato autocombustioni interne a molti giocatori di vecchia data, intravedendo in questa operazione una sorta di tradimento nei confronti di chi si è presentato al day one per acquistare il secondo capitolo della saga. Un discorso in parte condivisibile ma, a conti fatti, assai sbagliato, soprattutto se si considerano i problemi con cui il titolo, anche nella sua prima incarnazione, è sempre andato contro.
Destiny 2 con il Plus è una chiara e palese mossa di marketing, spesso non contestualizzata nella giusta cornice. Il passaggio tra i due capitoli non è avvenuto nel migliore dei modi e, dopo appena due mesi, tantissimi giocatori hanno abbandonato la compagine dei Guardiani. Per alcuni l’aver “regalato” il titolo nel servizio mensile di Sony è suonata come la prosecuzione della mazzata economica che ha colpito il pubblico, in particolare nel momento dell’annuncio di un ulteriore season pass per l’anno due, accanto al costo abbastanza esoso per l’espansione I Rinnegati.
Destiny 2 è diventato economicamente accessibile a tutti, proprio per incrementare il numero di giocatori
In secondo luogo, regalare Destiny 2 con il Plus comporta “svantaggi calcolati” per chi lo gioca la prima volta. Oltre alla storia e qualche modalità dopo l’end-game, infatti, il resto dell’offerta può essere sfruttata soltanto se si possiedono i relativi DLC, ovvero La Maledizione di Osiride, La Mente Bellica e, a maggior ragione, l’ultima espansione de I Rinnegati – la migliore di tutte a detta del nostro Daniele Dolce. Quindi sì, il core-game di Destiny 2 è disponibile per i possessori del PlayStation Plus, ma tale scelta equivale alla strategia di marketing per cui i nuovi giocatori, provando il gioco e rimanendone intrigati, magari dopo aver saggiato per un weekend gratuito la nuova modalità Gambit (Azzardo), hanno comunque bisogno di tutti i DLC per diventare dei Guardiani degni di questo nome. La critica per la gratuità di Destiny 2 ad appena un anno dall’uscita, inoltre, è relativamente sterile anche in virtù del fatto che in giro per negozi la versione base si trova facilmente a 9 Euro (ed è stata offerta poco prima dell’estate attraverso il servizio Humble Bundle). Ergo, Destiny 2 è diventato accessibile a tutti proprio per incrementare ulteriormente il numero di giocatori.
Checché se ne dica, la mossa di Bungie e Activision è motivata e potenzialmente feconda