Caro youtuber,
ti scrivo perché il mio pargolo di nove anni passa un po’ del suo tempo in tua compagnia, e sento quindi il bisogno di dirti un paio di cose. Ogni fenomeno è figlio del suo tempo, e io capisco di essere troppo vecchio per comprendere i motivi per cui è esploso – almeno in questa forma – quello degli influencer su YouTube (mamma mia, che brutta parola “influencer”, non trovi anche tu?). Ciò non toglie che aggiungere contenuti è sempre meglio che levarli, e sono contento del fatto che Matteo si diverta un mondo guardando i tuoi video, perché quello che voglio per lui è una vita serena, e la tua è una goccia che, per quanto piccola, contribuisce a riempire il bicchiere. Tuttavia, caro youtuber, ci sono due aspetti fondamentali nello svolgere il tuo lavoro che, a mio modo di vedere, dovrebbero rappresentare dei postulati da seguire sempre, ma che ogni tanto ho il sospetto si perdano per strada nei video che proponi alla tua community; ergo, mi preme ricordarteli qui, in questa lettera che ti sto scrivendo col cuore in mano.
Il primo concetto cui vorrei prestassi attenzione riguarda l’enorme differenza tra intrattenimento e informazione, perché ho un po’ l’impressione, caro youtuber, che talvolta tu confonda le due cose, o peggio che tu faccia scientemente leva sull’una per arrivare all’altra. Il tuo compito principale, secondo me, è intrattenere. È una cosa che sai fare, e la sai fare benissimo, come dimostra il volto divertito di mio figlio quando ride di fronte a una tua battuta sull’espressione assurda di un pokémon appena catturato, oppure a un tuo ragequit per la terza sconfitta di fila a Clash of Clans. Va tutto benissimo ed è una gran figata che ciò accada. Il problema sussiste quando lì, nel calderone del fun fun fun, ci butti dentro a freddo informazione e opinione, due cose che andrebbero tenute ben separate dal resto. Ad esempio, non va bene che mio figlio, mentre stai giocando a Overwatch e al contempo rendi tutti partecipi di quanto siano buone le ciambelle al cioccolato che ti ha portato tua madre, ti senta dire che Destiny è un gioco brutto per gente incapace: è una frase buttata lì, senza una spiegazione, senza un motivo e – soprattutto – senza un criterio. Perché Destiny sarebbe un titolo brutto? Perché non spieghi le ragioni di quello che dici, magari giocandoci e mostrandoci dove risiedono le tue perplessità in merito? Ma soprattutto, perché lo fai in un contenitore di intrattenimento e non in uno spazio appositamente pensato? Nessuno dice che tu non possa avere un’idea, ma questa, secondo me, andrebbe espressa e motivata in una sede opportuna, e nei modi giusti. Se non vuoi passare per imbonitore non puoi essere contemporaneamente opinionista e intrattenitore: non nello stesso video, o comunque non nei confronti di un pubblico di giovanissimi.
Dietro gli iscritti alla tua pagina ci sono ragazzi spesso molto più giovani di te
Ecco… vorrei tanto tu realizzassi, caro youtuber, che dietro gli iscritti alla tua pagina ci sono ragazzi spesso molto più giovani di te, magari in quel lembo di vita tra la fanciullezza e la comparsa dei brufoli, che ancora non hanno sviluppato un senso critico e che vedono in te un esempio da seguire. È giusto che ti porti sulle spalle questa responsabilità? Non lo so davvero. Come ti ho scritto all’inizio, ogni fenomeno è figlio del suo tempo, e questi sono momenti complicati, per tanti motivi. Però Matteo, come molti altri, ha scelto te, e questo dovresti meritartelo, almeno un po’. La fama che tanto hai cercato e che ti sei costruito ti ha dato lo status di personaggio pubblico, e come tale dovresti tenere a mente che hai dei doveri verso chi ti ascolta. Anche se sei figlio di internet, nella vita vera il “tana libera tutti” non vale comunque mai.
Con simpatia.
Kikko