Il publisher di Rune 2, Ragnarok Game, si era detto estremamente sorpreso in seguito all’improvvisa chiusura di Human Head Studios avvenuta appena un giorno dopo la pubblicazione del gioco; ora la stessa compagnia ha deciso citare in giudizio i tre co-fondatori del defunto studio di sviluppo accusandoli di frode e chiedendo un risarcimento di almeno 100 milioni di dollari.
Stando a quanto riportato sulle colonne di GamesIndustry, il procedimento portato avanti da Ragnarok Game si basa sull’assunto che il team di sviluppo avrebbe dovuto consegnare un prodotto “privo di bug, comprensivo di multiplayer cooperativo, interamente localizzato e testato a dovere“, condizioni che gli ex Human Head Studios non sono riusciti a soddisfare. Inoltre, il publisher spiega che ha dovuto farsi carico di mansioni inizialmente attribuiti al team di sviluppo, quali marketing e gestione della community, mentre gli sviluppatori non avrebbero partecipato a eventi organizzati a fini di PR.
Tra l’altro, Ragnarok Game fa sapere che parte della causa verte sul supporto post-lancio dal momento che gli sviluppatori si sarebbero impegnati a supportare il gioco nel periodo che avrebbe seguito la pubblicazione dell’opera, tuttavia ciò è diventato impossibile in seguito alla chiusura della compagnia e alla successiva fondazione di Roadhouse Studios sotto l’egida di Bethesda.
Infine, il publisher ha richiesto la restituzione degli asset ancora in possesso dei fondatori di Human Head Studios, ma questi si sono sempre rifiutati di consegnare il materiale. Ragnarok ha poi dichiarato che dopo la chiusura della software house, gli ormai ex Human Head avrebbero cercato di caricare sull’Epic Games Store una versione differente di Rune 2 rispetto a quella disponibile sul negozio digitale, un’operazione che secondo il publisher sarebbe stata portata avanti al solo scopo di minare la credibilità di Ragnarok e danneggiare i rapporti con la community.
Alla luce di tutto questo, Ragnarok Game chiede non solo il risarcimento dei danni, ma anche la restituzione di tutto il denaro trasferito al team durante lo sviluppo e la restituzione degli asset in possesso dei co-fondatori di Human Head Studios.
Ciò detto, è chiaro che questa vicenda è soltanto all’inizio e dunque in futuro sentiremo ancora parlare di tutta questa querelle.