L’ALCHIMIA FRA I DUE PERSONAGGI È BEN RIUSCITA E SOSTENUTA DA UNA BUONISSIMA SCRITTURA. PECCATO PER IL RESTO
IL LATO RUOLISTICO AGGIUNGE UN PO’ DI PEPE A UN TITOLO MOLTO SEMPLICE E RIPETITIVO
VORREI MA NON POSSO
Interessante le sezioni denominate Heart to Heart, dove il giocatore può soddisfare le domande di Poisonette e aumentare cinque diversi valori (sinergia, empatia, intuito, fiducia e tossicità) a seconda della risposta data, conquistando vantaggi come maggiore velocità di movimento o più punti ferita estratti dalla purificazione del veleno; una buona idea, peccato che i benefici siano ben visibili a fianco delle risposte, azzerando l’incognita di fornire un parere più o meno esatto.
Il problema principale è però il ritmo dell’azione, tenuto a freno da una riserva di proiettili sempre agli sgoccioli e una seccante imprecisione nel sistema di mira a distanza ravvicinata, che incarna in un certo senso l’avversario più formidabile all’interno di un gioco tutto sommato piuttosto facile. La varietà dei nemici è ridotta all’osso, quindi è molto facile imparare i pattern e mantenere le giuste distanze per ridurre al minimo il rischio di essere sopraffatti; qualora le cose si complicassero, essere colpiti non è quasi mai un problema insormontabile visto che i bonus energetici spuntano frequenti, e il limitato numero di vite extra può essere rigenerato continuando a far piazza pulita del veleno. Detto questo, direi di incamminarci verso il commento…
In Breve: Poison Control ha delle buone idee, eseguite però con molta superficialità. Un gioco accattivante ma estremamente semplice, tenuto in piedi da una buona direzione artistica e una scrittura esilarante, ma che tende a sfiancare il giocatore con una letale combinazione composta da facilità e ripetitività. Davvero difficile raccomandarlo a prezzo pieno.
Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Poison Control è un gioco semplice, quasi spartano. Sarebbe quasi un affronto se osasse mostrare incertezze di sorta su PlayStation 5.
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