In seguito alla denuncia dello Stato della California nei confronti di Activision Blizzard, accusata di favorire un ambiente di lavoro sessista, e alla conseguente debole risposta della compagnia, tra gli ottocento e i mille dipendenti del publisher americano hanno firmato una lettera aperta di protesta rivolta ai manger.
I firmatari della lettera ritengono che le dichiarazioni dei boss di Activision Blizzard e dei loro consulenti legali siano offensive nei confronti di tutto ciò che la compagnia dovrebbe rappresentare. I dipendenti precisano che i loro valori non si riflettono nelle parole e nelle azioni dei manager, tanto da aver addirittura danneggiato tutto il lavoro volto all’inclusione e all’uguaglianza che si sta portando avanti all’interno dell’industria videoludica.
In linea di massima, la lettera aperta rivolta ai manager di Activision Blizzard esorta la leadership della compagnia a cambiare rotta e correggere le dichiarazioni espresse all’indomani della denuncia da parte del Department of Fair Employment and Housing (DFEH) della Californi. I dipendenti chiedono che le accuse di sessismo e discriminazione vengano prese sul serio, e che le vittime di tali abusi vengano trattate con rispetto. Inoltre, i firmatari chiedono che Frances Townsend, Executive Sponsor della Employee Women’s Network di Activision Blizzard, si dimetta dal suo incarico dal momento che il suo lavoro è stato fin qui deleterio rispetto al ruolo che dovrebbe ricoprire.
Segnaliamo, infine, che per il momento la compagnia non ha diffuso alcuna risposta ufficiale alla lettera aperta, mentre tre testate giornalistiche statunitensi (The Gamer, Prima Games e GameXplain) hanno deciso di boicottare Activision Blizzard in segno di solidarietà ai dipendenti della compagnia.